tag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post5200094851438685385..comments2023-10-21T12:25:31.923+02:00Comments on Il Rifugio di Taotor: Sulla psicologia dei personaggi nella fiction (miti e cliché)Federico Russo "Taotor"http://www.blogger.com/profile/05559731962576557667noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post-25112637531583609622014-05-04T21:32:32.289+02:002014-05-04T21:32:32.289+02:00Sicuramente il campo è molto ampio, e ripeto, si t...Sicuramente il campo è molto ampio, e ripeto, si tratta più di alta/bassa probabilità che di determinismo. L'essere umano è una creatura complessissima, è impensabile pretendere di prevedere con esattezza il suo pensiero o il suo comportamento.<br />Di certo nella fiction, come fai notare, non avrebbe senso narrare la storia di un individuo qualsiasi molto verosimile ma a cui non accade nulla. La fiction è conflitto, ma una consapevole gestione della verosimiglianza imho può donare molto alla storia. Tipicamente il crescendo degli elementi di conflitto rende una storia degna di essere narrata.<br />Penso però a <i>Breaking Bad</i>: il conflitto c'è, a palate, ma non nel senso che molti sceneggiatori intenderebbero. Nella prima stagione, per esempio, in poche puntate aleggia la figura dell'autorità (la polizia, la DEA: praticamente l'antagonista principale dell'attività illegale che il protagonista è costretto ad esercitare), ma non costituisce un elemento precipuo di conflitto: in un'occasione, quando Walt sente le sirene e attende l'arrivo della polizia, ciò che ci si attende viene smentito dal passaggio dei vigili del fuoco. In un'altra occasione, Walt ha un sacco di soldi con sé in macchina e la polizia a sirene spiegate alle calcagna. Accosta, rassegnato, ma la pattuglia semplicemente lo supera.<br />Direi che questo è un buon esempio di verosimiglianza: in una storia, un autore avrebbe giocato la carta della sfortuna per generare più conflitto, facendo entrare in scena l'autorità (la polizia) per mettere il protagonista con le spalle al muro, a prescindere da quanto fosse probabile tale evento in quel contesto.<br /><br />Per quanto riguarda gli assassini, internet è pieno di storie e dettagli a riguardo. Per quanto ne so, l'unico "genio del male" relativamente intelligente potrebbe essere Charles Manson: avrebbe ucciso un sacco di persone in teoria, ma in pratica hanno fatto tutto i suoi "discepoli", lui non ha mai ammazzato nessuno. Ciò nonostante è in galera da anni, quindi forse proprio genio non è.<br />Ma di certo non è da escludere che un genio del male da copione possa esistere (è poco probabile ma pur sempre possibile). C'è da dire che comunque sia, se usato in una storia, rischia di ricadere inevitabilmente nei trope già utilizzati.<br />E se posso dare un parere: un personaggio può essere molto interessante anche senza doverlo incasellare in cliché, e gli eventi a cui può andare incontro, se narrati con buonsenso, possono risultare appassionanti quanto e più di quelli "classici". Mi viene da pensare a <i>Come dio comanda</i>, di Ammaniti.Federico Russo "Taotor"https://www.blogger.com/profile/05559731962576557667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post-48386268991150024572014-05-04T11:10:02.513+02:002014-05-04T11:10:02.513+02:00Analisi interessante. Ma è proprio l'imprevedi...Analisi interessante. Ma è proprio l'imprevedibilità del disturbo dell'Evil Overlord che alla fine ti porta a dire "ma perché distrugge il mondo", no? Ma lui lo sa perché lo distrugge. O forse no, non è questo il punto: non ha bisogno di motivazioni.<br />Se gli va di farlo, lo fa.<br />E sono d'accordo con te che questo tipo di personaggio è il Joker e non Moriarty, ma ciò non cambia che stando alle tue parole non è inverosimile. Così come non è inverosimile che possa assurgere al dominio della massa, se lo fa con la coercizione e non con il libero voto (eeeeeehm).<br /><br />Una persona del genere non è necessariamente un reietto e non è detto che non sia furbo: guarda i vari Ted Bundy e compagnia, per quanto non si sono fatti beccare nonostante sciogliessero persone nell'acido. Certo, sono schizzati, sono tutto quello che vuoi ma hanno abbastanza lungimiranza di nascondersi/salvarsi le chiappe. Senza contare che, molto spesso, le autorità fanno il loro dovere per modo di dire: basta guardare in quanti casi i bambini maltrattati pesantemente venissero rispediti alle famiglie dagli assistenti sociali nonostante fosse palese che fossero proprio loro le artefici.<br /><br />Per quanto riguarda invece l'ultimo punto, è chiaro che siano in pochi quelli che agirebbero in modo diverso. Ma se noi ci concentrassimo sulla massa coerente, dove sarebbe l'interesse per la storia? Questo non è un cliché, è un fatto: se anziché seguire gli unici quattro hobbit più coraggiosi ne avessimo avuto per le mani uno pavido, che fine avrebbe fatto la storia? Se Katniss non fosse l'unica che si sarebbe offerta per salvare la sorellina, cosa staremmo guardando al posto di Hunger Games?<br />Potresti obiettare che quei personaggi si mostrano così dall'inizio o che abbiano quel genere di personalità. Forse è vero, ma ciò non toglie che questi sono i personaggi interessanti; viceversa, se viene usato come deus ex machina, è meno fastidioso di molti altri.Steamdollhttps://www.blogger.com/profile/10300583227538920428noreply@blogger.com