tag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post7326160064549223409..comments2023-10-21T12:25:31.923+02:00Comments on Il Rifugio di Taotor: Due parole non richieste sulle opportunità della pubblicità nella narrativa digitaleFederico Russo "Taotor"http://www.blogger.com/profile/05559731962576557667noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post-74144565137836464602013-11-30T10:53:01.926+01:002013-11-30T10:53:01.926+01:00@Daniele, esattamente, hai detto bene, è una scior...@Daniele, esattamente, hai detto bene, è una sciorinata (spensierata) di pensieri, infatti mi rendo conto della complessità della cosa, ma sono comunque ottimista sulle possibilità di applicazione.<br />Per esempio, la serie <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Wool_(series)" rel="nofollow">Wool</a>, di Hugh Howey, che in Italia non è ancora molto famosa, probabilmente perché è disponibile solo in ebook, ha avuto un grande successo, partendo da una storia stand-alone pubblicata direttamente su Amazon. A quanto pare la 20th Century Fox ha già acquistato i diritti: direi che le possibilità di successo degli ebook (sotto diverse forme "promozionali"), ci sono, dobbiamo solo scoprirle!<br /><br />@Simone, in realtà tu hai già avuto un'idea brillante tanti anni fa (ricordo che ero un assai imberbe adolescente): se non ricordo male avevi inserito dei banner pay-per-click di associazioni benefiche. Ok, non si tratta di multinazionali avide e piene di soldi, ma si può comunque inserire in un contesto di diffusione per conto terzi, o di collaborazione per il bene reciproco. :)Federico Russo "Taotor"https://www.blogger.com/profile/05559731962576557667noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post-18729984318491607332013-11-30T01:04:17.104+01:002013-11-30T01:04:17.104+01:00A me la pubblicità non darebbe alcun fastidio. Non...A me la pubblicità non darebbe alcun fastidio. Non credo però che sarebbe molto remunerativo per gli sponsor, ma ebook di autori poco conosciuti dati gratuitamente con la pubblicità dentro potrebbero essere una bella idea.<br /><br />A suo tempo non ho mai provato a cercare seriamente degli sponsor. Magari oggi per un autore autoprodotto funzionerebbe.<br /><br />SimoneSimonehttps://www.blogger.com/profile/08041238831930529332noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-335426422410332741.post-59469300980734313602013-11-29T23:22:49.486+01:002013-11-29T23:22:49.486+01:00L'Editoria, lo dicevano alcuni imprenditori du...L'Editoria, lo dicevano alcuni imprenditori due settimane fa a Pavia, è uno dei settori meno innovativi e uno dei più conservatori. Almeno in Italia. Proprio oggi parlavo con un amico della mancanza di innovazione, di nuove idee e di progresso in campo editoriale.<br /><br />Sul campo pubblicitario, non sempre essere sponsorizzati è un bell'affare. Spesso gli investitori vogliono risultati molto differenti da quelli di un artista, se non esattamente differenti. Quanta probabilità c'è nella produzione seriale sponsorizzata di pubblicare porcheria e di rendersene conto solo a posteriori? A mio parere una probabilità alta. Cerca di comprendermi, porcheria nel senso di un prodotto che sia esclusivo appannaggio della pubblicità.<br /><br />In poche parole, cosa impedisce alle aziende pubblicitarie di fare l'esatto opposto che hai detto tu? Vedono un mercato che può generare profitto, esattamente come una televisione, e dunque vogliono il profitto e in men che non si dica non sono loro a sponsorizzare lo scrittore ma è lo scrittore a doversi guadagnare lo sponsor. Che mi va anche bene. Tuttavia c'è una questione di produzione mica indifferente: chi ha potere decisionale? Il pubblico? Il pubblicitario? Lo sponsor? Lo scrittore?<br /><br />Forse per innovare e modificare veramente il settore bisogna prima di tutto pensare che moltissima gente consuma in modo più dettagliato di prima, non vuole più un libro di genere ma un genere preciso di libro (renzianamente parlando, perdonami).<br /><br />Bella sciorinata di pensieri comunque, un punto di partenza per una discussione più ampia. Fermo restando che l'interesse astratto è uguale: come si può provare ad innovare l'editoria?<br /><br />- S.G.<br /><br />PS: Pensieri pesanti per le 23 di un venerdì sera! :)SpiritoGiovanehttp://blog.ilflussocatalizzatore.itnoreply@blogger.com