sabato 4 ottobre 2014

Impressioni fulminanti | Piloti e nobiltà, di Diego Ferrara (e altre "riflessioni")

Chi mi legge avrà già letto un annetto fa il post su Soldati a vapore, dello stesso autore del presente racconto, Piloti e nobiltà.
Purtroppo Vaporteppa è nata dopo la pubblicazione di Soldati a vapore (d'ora in poi Soldati), quindi pur essendo a tutti gli effetti steampunk italico, Soldati è stato autopubblicato con Ultima.
Ad ogni modo, con Piloti e nobiltà Diego entra a far parte della scuderia Vaporteppa.
Il racconto è naturalmente ben scritto, e deriva dall'antologia (se non erro non definitiva) pubblicata per un periodo su Baionette in seguito al relativo concorso. Ho fatto un rapido confronto con la prima versione (senza editing), che non era per nulla male, anzi, era molto al di sopra della media. E questo mi ha fatto riflettere - anche se "riflettere" è una parola grossa, ma questo lo vediamo dopo, ora spreco due parole non richieste sul racconto.
Piloti e nobiltà è un racconto breve, è gratuito, è scritto bene, e non c'è motivo per non dargli una lettura. L'unica "pecca" è che in quanto racconto è troppo breve, suggerisce uno sviluppo molto interessante (ci sono tutte le basi, non solo personaggi e situazioni, ma anche l'ambientazione che chi ha letto Soldati già conosce), ma si arresta precocemente. Dopo tutto, è stato concepito appunto come racconto. Gli do il massimo dei voti, diciamo 5/5, ma l'ultimo quinto "sulla fiducia" perché so di cosa è capace Diego, sebbene nel racconto il suo potenziale non sia stato sfruttato al massimo proprio a causa della brevità.

Ho accennato alle riflessioni.
Nel leggere le opere di Vaporteppa, ho pensato al sotto-genere e alla difficoltà di riuscire a 1. trovare opere di questo tipo, e 2. leggere opere decenti. Tempo fa (un paio d'anni fa) avevo scoperto una casa editrice, l'Abaddon Books (o forse è una collana della Rebellion Publishing), che si occupava proprio di romanzi steampunk, sci-fi post-apocaliptici, credo anche fantasy, ecc. Le copertine mi piacevano, la quarta di copertina dei romanzi che mi interessavano erano meh, ma comunque ho voluto vedere di cosa si trattava: se uno dei loro romanzi mi avesse soddisfatto, avrei avuto a disposizione tutti i titoli della collana.
Ho provato a leggere qualcosa (Unnatural History di Jonathan Green è gratis, e lui consiglia di cominciare da qui per continuare con gli altri suoi romanzi di Pax Britannia), e sono rimasto delusissimo. La qualità è sottozero, nel migliore dei casi la prosa era solo bruttina e inspida, nel peggiore era tremenda, errori banali, cliché a catinelle, trovate wtf che non sto qui a elencare tutte (del tipo "sì, siamo nel 1994 ma è tutto vittoriano e la gente usa  carrozze e cavalli anche se ci sono pure le automobili perchéssì, perché è steampunk", o automi/poliziotti dalla tecnologia non ben definita che ricordano i Dalek di Doctor Who ma che si fanno infinocchiare dal primo che capita e ti lasciano entrare nel posto che sorvegliano, wtf). E questo Jonathan Green ne ha scritta, di roba, per l'Abaddon.
In questi casi non è nemmeno questione di idee vs stile: le idee non hanno un perché, sono incoerenti, e non vengono mostrate in maniera naturale o utile, sembrano scenari e personaggi di cartapesta, e lo stile è scarso, infodumposo, approssimativo, a tratti sembra di leggere una fan fiction.
E il bello è che nella pagina About della Abaddon, è scritto:
Dedicated to high-quality science-fiction, fantasy and horror, Abaddon would create original worlds and find up-and-coming authors to tell great stories within them.
High-quality, great stories, very science, much fiction, so fantasy, wow. Non posso parlare per tutte le opere dell'Abaddon (Green è proprio no, El Awing con El Sombra idem, forse Journal of the Plague Year non sembrava terribile, stando all'anteprima, ma ricade sempre nel sci-fi infodumposo ogni tre per due, che però è sempre meglio del nonsense steampunk perchéssì), ad ogni modo mi sembra ridicolo che reputino le loro opere di alta qualità, visto che sono davvero pessime e non offrono nulla di nuovo.
Alla luce di queste "riflessioni" personali - che si traducono nell'immagine di me che passo ore sull'Internet a cercare romanzi steampunk/sci-fi interessanti, case editrici indie, e rimango deluso dalla quasi totale assenza di opere per cui valga la pena perdere tempo -, mi rendo conto del fatto che Vaporteppa sta facendo un ottimo lavoro, e mi auguro che il numero di opere cresca e possa rappresentare un punto di riferimento per chi è stanco della spazzatura che, alla fine, in assenza di meglio, si è costretti persino a leggere, se si vuole soddisfare il proprio bisogno di steampunk e simili.
Oppure conviene farsi una ragione e cambiare proprio genere.

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