martedì 24 marzo 2009

Il cammino di Santiago?


Ho un file, insieme ai racconti, chiamato Quaderno.odt. È un documento in cui scrivo quello che penso, una specie di diario. Visto che quello che volevo esprimere in questo post si trova lì, lo riporto di seguito - omettendo solo alcune cose private che riguardano me o altri.

Lunedì 23 marzo 2009

Quest'idea del cammino di Santiago mi ha preso e mi ha ritardato il sonno ieri notte. Non facevo altro che pensare a come potrebbe essere vagare per la campagna ispanica in un cammino così antico.

Sto leggendo Il cammino di Santiago di Paulo Coelho, e per profondo è profondo. Oggi pomeriggio ne ho letto una trentina di pagine e ho cominciato a sentirmi stanco. Mi ha dato tranquillità, questo è sicuro. Mi sono messo a letto con il plaid addosso, ho continuato a leggere e dopo ho chiuso gli occhi [ detto in questo modo sembra che il romanzo non fosse così emozionante, lol!]

Ora anche dal punto di vista artistico mi sento come vuoto, ho qualcosa da esprimere ma devo prima viverla, questa cosa. Domenica ho visto Into the wild: probabilmente quel film, più tutte le informazioni sul cammino di Santiago, insieme, mi sono entrate in testa senza lasciarmi. La cosa strana è che non era proprio in programma, fare il cammino quest'estate. La molla è scattata non appena io stesso ho detto (in una conversazione con ***):


[13.37.04] - Federìco'l: invece, chennesò, il belgio, che è un posto bellissimo dal punto di vista naturale, è ultra moderno autostrade, super strade tutto perfetto, tecnologico mi attira di più il cammino di santiago, a sto punto sisi_
[14.36.04] ***: anzi andare a san cosimo [santuario a un paio di kilometri dalla mia città, meta di "pellegrinaggio" durante il periodo estivo]
[14.36.10] - Federìco'l: ahahahah

(...)

E invece l'idea è nata ed è germogliata. (...)

Ora mi aspetta il viaggio in Polonia (Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, tutti bei paesi...). Eppure qualsiasi posto sia, se si viaggia mi attira. Ah, se potessi viaggiare sempre! Sarebbe magnifico poter prendere zaino e borsa e andarsene in giro, pochi soldi, tanto tempo.

Dopo tutto, quello che ha fatto Chris MacCandless io lo comprendo benissimo. È la stessa cosa che farei anche io, sbrigare tutti gli impegni e poi partire, senza mappe o denaro, ma con un quaderno, dei libri e il necessario.

Tutto il resto, paragonato a una vita girovaga, perde senso. Se penso a me sul cammino di Santiago, sudato e stanco in mezzo alla campagna, mentre a *** si divertono in spiaggia, ai locali, o in giro, mi rendo conto che quella che viviamo non è vita, ma una pseudo-vita. Una specie di pausa, di sala d'attesa, finché non viviamo realmente viaggiando, facendo un'esperienza diversa che rompa la routine o tutto ciò che in noi è, in un certo senso, saldo – come le idee, le sicurezze, il modo di pensare.

3 commenti:

Simone ha detto...

Dici benissimo. Viviamo una non-vita in cui ci adeguiamo a degli standard e a dei comportamenti definiti da altri. Sarebbe da farlo, quel viaggio...

Simone

Anonimo ha detto...

Ho visto Into the wild quest'estate quando, ad agosto, ho fatto il campo scuola dell'AC. Mi è piaciuto molto e mi ha fatto riflettere sulla mania contemporanea del materiale e su quanto io sia disposta a lasciarmi dietro, magari per sempre, prima di cambiare strada. Certo, un uomo che vive anni nella foresta o in mezzo la spiaggia o nei ghiacciai, una morte più assurda non la poteva fare. Il cammino è un'ottima idea che ti auguro di concretizzare, magari cn me al tuo fianco. Ila.

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Effettivamente, si poteva proprio evitare, di morire così. Però a quanto pare negli ultimi istanti è rimasto felice - ma chi lo può dire?
Grazie dolcezza. ^^ Spero di averti al mio fianco!♥