giovedì 22 dicembre 2011

Libri che non finirò mai - dicembre 2011

Quando si tratta di leggere, a me non piace perdere tempo con letture pessime.
Mi sento preso in giro, noto tutti gli errori o le scelte infelici o i cliché e tutta la schifezza che ammorba la letteratura fantasy. E mi arrabbio, mi sale la pressione, tremo, mi scappano bestemmie, rompo qualcosa.
Dato che c'è gente più masochista di me, cioè persone che godono nel soffrire leggendo schifezze, persone come questo o quest'altro, lascio a loro l'ingrato compito di terminare romanzi scrausi.
Io mi avvalgo del diritto di "recesso dal contratto" entro le 40-50 pagine (o primo paragrafo).
Non sapendo come scegliere le letture, alcune le ho trovate in una lista di ebook scaricabili, per altre sono andato su Fantasy Magazine e ho cercato, tra le recensioni, quelle di romanzi col voto massimo.
Che gran criterio!

La spada del destino the witcher fantasy novel andrzej sapkowskiLa spada del destino, di Andrzej Sapkwowski.
Questa è la recensione di FM (4/5).
Avevo parlato, due post fa credo, di The Witcher il gioco. Avevo letto grandi cose del gioco e anche dei romanzi. Avevo notevoli aspettative.
Sebbene mi avessero avvertito, tra i commenti al post sopracitato, della qualità della scrittura di Sapkowski, ho continuato la lettura.
Ecco il voto che darei io stando a quanto ho letto:
Due stelle per lo stile: non è buono, ma è sufficiente a narrare una storia senza attirare su di sé la mia rabbia del lettore. Peccato per il resto.
I personaggi sono banali stereotipi fantasy. In realtà già il protagonista, Geralt, è una specie di Marty Stu, ma anche i restanti personaggi non offrono nulla. La prima storia è una caccia a un drago dorato da parte della compagnia di eroi. Uau! Candidato al nobel per l'originalità. "Ma è una scelta voluta, quella di sfruttare i più noti tòpoi del Fantasy!" Bella scelta di merda!
Altra cosa: i dialoghi, nonostante qualche As you know, Bob, sono poco al di sotto della sufficienza. Tutti parlano in modo un po' forbito, educato. Non c'è nulla di male, se non fosse che i personaggi non sono coerenti con ciò che dicono, cioè alcuni di loro sono assassini e guerrieri e maghi temerari, nani rozzi, e tutta l'osteria; le volgarità però sono volutamente evitate, e la credibilità già flebile rimane appesa non a un filo, ma a un capello. Non c'è motivo per cui continuare a leggere, ma in realtà neanche a non continuare.
In realtà ci sarebbe un motivo: sicuramente qualche lettura migliore, da cercare. Perché accontentarsi?


Greg Keyes il re degli alberi fantasyIl re degli alberi, di Greg Keyes.
Questa è la recensione di FM (4/5).
Conoscevo già la copertina di questo romanzo. Nel mio periodo di forte dipendenza da Fantasy lo avevo intravisto più volte in libreria, ma ero preso da altre letture.
L'ho trovato su un forum, e gli ho dato un'occhiata. Il mio voto?
Mezza stella. Non ho potuto leggere troppo, perché l'As you know, Bob mi ha privato della vita. Un estratto di pagina 3:
Thaniel per un attimo tacque, e quando rispose non usò il suo solito tono scherzoso. «Carsek, non ti conosco da molto tempo, ma insieme abbiamo massacrato i giganti vhomar al Guado del Silenzio. Ne abbiamo uccisi talmente tanti da fare un ponte coi loro corpi. Insieme abbiamo marciato nella pianura Gorgone, dove un quarto della nostra compagnia è stato ridotto in polvere. Ti ho visto combattere, conosco la tua passione. Non me la dai a bere. La tua gente è schiava da più tempo, è vero, ma è la stessa cosa. Uno schiavo è sempre uno schiavo e noi vinceremo, Carsek, brutto mostro dalle mani insanguinate. Quindi bevi questo e pensa a quanto sei stato fortunato ad arrivare fin qui.»
O ancora:
«Voglio questo e voglio quello! Anch'io vorrei una ragazza bella in carne, di nome Alis o Favore o Come-Posso-Accontentarti, seduta in grembo e che mi nutre di prugne. [avete letto bene, vuole che lo alimenti di prugne, NdTaotor] Vorrei dieci pinte di birra e un materasso imbottito di piume di cigno [ma non vi vuole la ragazza sopra, NdT]. Eppure eccomi qua, ancora immerso nel fango con te ["con te", lol, NdT]. Che cosa ottieni con tutti questi desideri? Riesci a vederlo il nemico?»
«Vedo campi che fumano all'orizzonte, anche sotto questa schifosissima pioggia. Vedo tombe-trincee che noi stessi abbiamo scavato. Vedo quella maledetta rocca, grande come una montagna. Vedo...» Vide un muro nero, che cresceva sempre di più a una velocità impressionante.
«Vento di lame!» gridò, rigettandosi nella trincea. Per la fretta atterrò con la faccia nel fango che puzzava d'ammoniaca e cancrena.
«Che cosa?» domandò Thaniel, ma proprio in quel momento anche il so-le grigio fumo sopra di loro scomparve e il suono di migliaia di spade su migliaia di coti venne a scorticargli il cervello. Due uomini, che non si erano abbassati in tempo, caddero nel fango, mentre dai loro colli ormai senza testa zampillavano schizzi di sangue.
«Un'altra dannata magia skasloi» disse Thaniel. «Te l'avevo detto!»
Nelle prime pagine non mi era chiaro neanche a chi appartenesse il pov, ammesso che vi fosse.
Ma la magia "vento di lame" è troppo superpowa ed è l'unico motivo che mi fa pensare alla possibilità di riprendere a leggerlo. Spero che vi siano altre idee così tamarre. Mi attizzano più di Zwei.
Nel forum di FM qualcuno paragona Keyes a Martin per la gestione dei pdv e per il modo cruente con cui toglie di mezzo i personaggi. Mah. Rimando il giudizio al futuro. Ma per il momento, "per me è no".


Mistborn Brandon Sanderson fantasy l'ultimo imperoMistborn - L'ultimo impero, di Brandon Sanderson.
Questa è la recensione di FM (4/5).

Questo l'ho trovato su FM e ho voluto leggerlo. Poi ho visto che l'autore era lo stesso che aveva terminato la saga della Ruota del Tempo di Jordan.
L'inizio non è coinvolgente, è noioso e approssimativo. Lo so, è difficile catturare l'attenzione del lettore in poche righe. Nessuno ha detto che sia facile. Certo, Abercrombie con The blade itself c'è riuscito, almeno per quanto riguarda me.
La noia di per sé si può sopportare, bisogna comunque dare una possibilità al romanzo, può sempre riprendersi.
Mi sono ritrovato davanti, però, degli infodump, che a essere buoni possono derivare dal pov del protagonista, ma non c'è nessun pensiero verbalizzato, per cui è difficile da credere. Si tratta di infodump banalissimo, ammazza-divertimento.
Il dubbio si può avere, quindi si potrebbe andare avanti per una ventina di pagine.
Ma perché perdere tempo? Mi ha annoiato: altri autori sanno catturare all'istante la mia attenzione, o con la storia o con lo stile narrativo. Non ci sono giustificazioni nemmeno per gli altri.
Per me è no.


warcraft richard a knaak il pozzo dell'eternità fantasyIl pozzo dell'eternità, di Richard A. Knaak
Con questo FM non ha nulla a che fare, fortunatamente.
Anche questo - insieme ai restanti due dell'immancabile trilogia - l'ho trovato in ebook su un forum.
"Eh grazie al cappero, tu ti cerchi la robba tamarra dei videogiochi, è normale che poi fa schifo"
Cose simili non dovrebbero essere scontate: se si vuol pubblicare un romanzo - non un fumetto, di cui almeno ti godi i disegni -, deve essere decente, che sia ispirato a un gioco o a un film. Non è mica scandaloso pretendere che un romanzo sia accettabile al di fuori dei gusti personali del lettore!
Questo romanzo si può benissimo cestinare senza leggerlo.
Un ottimo criterio di valutazione di un brano è osservarne la struttura "tipografica"; insomma, la pagina. Mi pare lo dicesse anche King, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Una pagina fitta rivela qualcosa che non va, non respira, evidentemente è pesante.
Una pagina frastagliata, dinamica, ricca di capoversi, può rivelare un ritmo incalzante, un'economia di parole.
L'inizio del Pozzo dell'eternità è un grosso infodump con pov libero, una telecamera fluttuante in stile Quel ramo del lago di Como. Una schifezza, molto simile allo stile degli autori di fan fiction o degli scrittori Fantasy che non hanno mai scritto niente.
Una panoramica delle prime due pagine del Pozzo dell'eternità. [cliccare per avere l'immagine un po' più grande]
Grazie al cielo, o meglio, al mio Opus, non ho dovuto spendere un centesimo per constatare quanto fossero brutti (o non adatti ai miei gusti, mettiamola così) i libri sopraelencati. Certo, prima di comprare un libro si può sempre darci prima un'occhiata, ed è la stessa cosa.
Per quelli nel cellophane invece la scelta è più semplice: si eliminano a priori.

lunedì 19 dicembre 2011

Impressioni | Soffocare, di Chuck Palahniuk

soffocare choke chuck palahniuk romanzoSoffocare (Choke) è un romanzo di Chuck Palahniuk, l'autore di Fight Club - gran film. Come succede spesso, Palahniuk, sebbene sia famoso, è ricordato principalmente per il film Fight Club. Non che non gli sia riconosciuto il genio narrativo, ma sembra che prima venga il film cult, poi lui.
Palahniuk è un autore geniale. Mi dispiace constatare che su internet ci sono aforismi in stile Fabio Volo o Oscar Wilde, non so se avete presente, quella roba vuota che vuol essere piena di significato, che la gente prende e ci fa i link su Facebook per sentirsi profonda e complessa come se l'avessero inventata loro, per crogiolarsi un po' nella gloria altrui.
Dicevo, Palahniuk è geniale. Non si possono fare aforismi o particolari citazioni, non per Soffocare, almeno, perché fuori dal contesto suonano a mio avviso frasi insulse, come l'ennesima banalità alla Volo.
Questo romanzo è un'opera bellissima che secondo me non può essere analizzata se non in maniera olistica - niente frammenti, brani, aforismi.

I pregi del romanzo sono diversi. Non ho trovato nemmeno una pecca, niente. Potrei sbagliarmi, potrei aver preso un abbaglio, ma così, su due piedi, al pieno (o almeno credo) delle mie facoltà mentali, posso dire che è un autore difficile da eguagliare: in alcuni punti mi affliggevo nel realizzare che trovate simili io non le avrei mai avute. O almeno, non così tante e in un solo romanzo.
Palahniuk è asciutto e chiaro. Le parole presenti nelle pagine sono essenziali, mai superflue, ma riescono a spiegare tutto in maniera precisa, con metafore, personificazioni.
C'è umorismo, ironia. Tutto ben riuscito.
Il narratore è il protagonista, quindi prima persona, al presente, che si alterna con flashback in terza persona. Libero di un narratore estraneo (sebbene, nei flashback, divenga un narratore intrusivo ma decisamente coerente col resto), Palahniuk dà il massimo, riesce a mostrare in maniera vivida e allo stesso tempo discutere di problemi umani, esistenziali, il nichilismo dell'uomo moderno, il tutto senza risultare noioso, ma coinvolgente e credibilissimo.
C'è da dire che un asso nella manica di Palahniuk sta nell'affrontare queste tematiche presentandole come i pensieri naturali del protagonista, che fuoriescono in maniera coerente in base agli eventi della storia. Molti di questi eventi riguardano il sesso, quindi l'attenzione del lettore è molto alta e così anche il coinvolgimento.
Il romanzo presenta anche una serie di nozioni mediche e psicologiche, ed è evidente che l'autore si è informato, fosse anche su un manuale di patologia, su Wikipedia, da un amico.
Il romanzo incarna tutto ciò che un autore dovrebbe essere e fare (onesto e informarsi).

Piccola parentesi sull'autore.
Palahniuk (potete leggerlo su Wikipedia) non faceva lo scrittore di professione, ha avuto diversi lavori, e la scrittura non c'entrava nulla. Ha seguito per puro interesse un corso di scrittura (è stato fortunato ad avere un insegnante bravo, e non il classico ciarlatano che scrive un manuale di scrittura senza avere idea di cosa stia facendo e credendosi un bohemien del '900). Ha buttato giù qualcosa, ha preso la mano e ha sfornato dei best seller coi controcavoli. La cosa divertente è che in un periodo ha scritto à la Stephen King, tale era la sua influenza su di lui, ma paradossalmente, al momento, nella mia classifica di geni letterari Palahniuk e King stanno seduti sullo stesso trono con mezza chiappa. Non credo che Chuck se lo sarebbe mai aspettato.
Chuck Palahniuk a scritto il suo primo romanzo a 30 anni (non a 13). Questo significa che geni si diventa, ma bisogna volerlo. E sfanculare tutti e gridare all'Arte Suprema senza apprendere la tecnica migliore non è la maniera esatta.

motivator manga writing you're doing it wrong

Un altro caso di scrittore attempato - e qui gli editori rabbrividiscono: se non ha 12 anni e non scrive fantasy non lo pubblico! - è quello di Sam Savage, l'autore di Firmino, unico romanzo che abbia pubblicato, per quanto mi risulta, ma che ha avuto un successo incredibile. Non si sa molto su quello che ha scritto in privato, io sinceramente non ho ancora letto Firmino, ma la morale è: non importa quanti anni tu abbia, non c'è limite all'apprendimento: impegnati e quanto meno non potrai fare schifo; nella migliore delle ipotesi potrai sfornare un capolavoro.
E non esito a dire che Soffocare è un capolavoro.

giovedì 15 dicembre 2011

Impressioni fulminanti | The Witcher

The Witcher pc game gdr rpg fantasy recensioneIl Duca lo aveva comprato appena uscito, se non ricordo male. Da come me ne parlava, sembrava qualcosa di splendido (e in effetti le recensioni sono state molto positive, al punto che The Witcher è annoverato come uno dei migliori gdr della storia).
Avendo momentaneamente un computer in grado di supportarlo, l'ho provato. Oltretutto avevo visto un teaser di The Witcher 2 - accattivantissimo, combattimento magico-sborone a parte - che mi ha persuaso.
Non sto a tirarla per le lunghe.
Il gioco è un action rpg. Sono andato a controllare su Wikipedia e anche Oblivion è un action rpg.
Eppure tra i due non dico che c'è un abisso ma quasi.
Insomma, The Witcher mi ha deluso un po'. Sia chiaro: ci sto ancora giocando, eh, ma una demo sarebbe stata più che sufficiente per farsi un'opinione e capire se ti piace o no.
Per chi non ci avesse mai giocato né lo conoscesse, The Witcher è un gioco di ruolo in cui si impersonifica Geralt di Rivia, uno stregone superpowa che sembra uscito da una copertina dei libri di Dragonlance o di Forgotten Realms. O, con l'aggiunta di un paio di tette, da uno della Troisi. La fama del gioco è dovuta all'ampia gamma di scelte che puoi fare durante la storia, per far andare gli eventi così come preferisci tu.
Ora, a mio avviso, il gioco perde tutto (vabe', dai, non tutto, molto) nel sistema di combattimento. Ho googlato la questione e ho letto, su qualche forum, che non ero l'unico ad averlo notato e non apprezzato.
Puoi scegliere tre tipi di inquadratura, due isometriche, con diverso zoom, e una in pseudo-terza persona. Il sistema di combattimento consiste nel cliccare una sola volta sul nemico e attendere che il personaggio (te) esegua l'animazione e attacchi.
Dov'è il problema?
Anzitutto, la pseudo-terza persona è solo una visuale stretta e laterale, abbastanza rigida, invece che alle spalle, dinamica e ad ampio respiro.

the witcher camera screenshot
Screenshot preso da Internet: non so se appartiene al primo The Witcher - pare di sì -, ma mostra la visuale in terza persona: il "perno" è il personaggio che rimane comunque di lato anche se si muove l'inquadratura

Ma la visuale di per sé non sarebbe un problema. Se non fosse per il sistema di combattimento.
I nemici vengono ad affrontarti non uno alla volta, ma in gruppo e, se sei in terza persona, devi beccare il nemico che hai davanti e cliccarci sopra, sempre se non si sposta o se non sei costretto tu a muovere la visuale verso qualcos'altro; in questa maniera il mirino e la visuale sono correlati e non puoi attaccare qualcuno e al contempo guardare altrove.
Per questo motivo è molto più utile la visuale isometrica.
Ma: il combattimento diventa sì più facile, così, ma estremamente noioso. Pur scegliendo la tecnica di combattimento Forte (invece che quella veloce, per più nemici), il combattimento si limita a cliccare una volta, attendere l'animazione, attendere che il cursore cambi per poter ricliccare ed effettuare una combo.
Non molto diverso da Farmville, insomma.
Lo so, i gdr sono così. Non per nulla mi chiedo cosa ci trovino di entusiasmante, alcuni, in single player simili:
Baldur's gate screenshot fantasy rpg gdr
Baldur's Gate, per molti il miglior gdr fantasy in assoluto. Amato dai più, apprezzato da tutti gli altri. Spiacente, io non lo reggo proprio. Forse un giorno cambierò gusti.

Non fraintendetemi: ho giocato per un po' a Ultima online, che è in tutto e per tutto un gdr a visuale isometrica coi combattimenti clicca-e-aspetta, mi sono divertito, ma era online. Non è la visuale isometrica o il combattimento statico a non piacermi (cioè, in realtà sì, non ne vado pazzo), ma il fatto che in un gioco in single player tutti questi ingredienti (almeno, a me) annoiano.
La differenza tra un action rpg come Oblivion (o Morrowind, o Skyrim, come volete) e uno come The Witcher consiste nel fatto che il primo si avvale di un certo grado di libertà di gioco e anche di immedesimazione (il personaggio virtuale cerca di scomparire affinché tu prenda il suo posto, per esempio in prima persona).
The Witcher invece gode di un sacco di possibilità per battere anche un Elder Scrolls qualsiasi, ma cade sulla staticità del combattimento (almeno per me) che rende il resto noioso, poco coinvolgente, macchinoso.
La prima impressione è stata questa. Tant'è che all'inizio del gioco, appena ho studiato un po' le visuali disponibili e il modo in cui dare addosso ai nemici, ho sospirato - afflitto - e ho pensato: "Ecco, ho 13 Gb di spazio da rimuovere".
Per il resto, il gioco è più o meno impeccabile. La gestione di oggetti, quest, abilità, mi sembra ben organizzata, molto familiare a eventuali amanti di Final Fantasy ma sicuramente meno complessa rispetto alle stregonerie di quest'ultimo.
Non mi pronuncio sulla storia, giacché è ancora presto. Certo è che per far ingranare il gioco bisogna sciropparsi una serie infinita di filmati. E appena c'è un po' di azione, ecco che fai due passi e via con un altro filmato. Fastidiosissime le quest "vai qui a prendere questo e quello", in cui se ti va bene trovi qualcuno da trapassare e il divertimento è finito.
L'interazione con gli scenari (oggetti, cose) mi pare limitatissima: puoi rovistare solo in poche casse o bauli, principalmente quelli che servono per la missione, non in qualsiasi mobile/contenitore ti trovi davanti (al contrario degli Elder Scrolls). Ed è strano, perché l'impostazione di raccolta e "deposito" di oggetti, pozioni e quant'altro rispecchia la parafilia dei loot whore. Ma potrebbe essere stata una mia impressione - e oltretutto il mio modo di giocare è tutto l'opposto, ovvero andare avanti diritto, muovermi come mi pare, fare stragi e non pensare a oggetti e mini-quest.

The Witcher è ispirato ai racconti di Andrzej Sapkowski. Inutile dire che mi sono procurato della roba da leggere. A un'occhiata veloce mi è parsa roba buona, ma rimando il giudizio a quando avrò letto La spada del destino, che è il primo libro che son riuscito a recuperare.
Ma questa è un'altra storia.

sabato 10 dicembre 2011

7 links project

7 links project bloggerC'è 'sta catena di S. Antonio che mi ha rifilato lo Psicopompo (mannaggia a lui) che si chiama 7 links project e, insomma, mi pare di capire che è una di quelle iniziative buone per il fuoco¹ nuovi post.
Però d'altro canto è anche una cosa utile, perché alla fine si tratta di stilare una lista di frequenze di visite a determinati post, con diversi attributi ad ognuno di esso. Cominciamo.

Il post il cui successo mi ha stupito
Probabilmente il post su Cast Away. Il film è magnifico, poi a quel tempo (avevo 17 anni) ero particolarmente sensibile al dramma esistenziale e tutto il resto.
Non mi spiego il perché di così tante visite (1,029, al momento). Forse per gli screenshot, ma mi sembra comunque strano perché al tempo non modificavo il parametro Alt="" delle immagini.
Però mi fa piacere. Si tratta comunque di un bel film, un bel tema. Se può sensibilizzare un po' di persone, tanto meglio.

Il post più popolare
Senza dubbio il rant su Manga e Anime. A Gamberetta era parsa una trollata in un primo momento, ma si trattava per metà di denuncia e per metà di sfogo anti-nipponico. Il grosso delle visite però (15.660 al momento) viene da un'immagine mangosa simil-erotica che avevo cercato random e messo a fine post. Quasi ogni giorno mi ha portato delle visite. Di recente devono averla tolta dal server. Sob.

Il post più controverso
Sicuramente quello della Marrone Giornata di San Valentino. E' troppo lungo e non mi va di rileggerlo. Ma per chi se lo fosse perso, è un flame nato sul forum di Fantasy Magazine, dove ero iscritto e di tanto in tanto attivo. Non ero polarizzato da alcuna parte e credevo davvero nella discussione costruttiva. Che scemo.
Mi ha fatto piacere, comunque, che in quella battaglia retorica (non richiesta) siano scesi in campo, al mio fianco, Gamberetta, Angra, il Duca, e altri, a fiammeggiante spada tratta, sia sul campo "nemico" (FM) che su quello amico (il mio blogghino), nelle retrovie o altrove.

Il post più utile
L'utilità di un post, in un blogghino di opinioni su narrativa, fantasy, musica e cinema, è relativa.
Su due piedi, rispolverando i vecchi post ho trovato una lettura estiva, questa, una piccola recensione sul Conte di Montecristo (+ un altro romanzo) e valutazioni sulla narrazione. Al Duca è piaciuto e a Gamberetta pure. Due ragioni più che valide per scegliere questo post.

Il post che non ha ricevuto l'attenzione che meritava
Senza andare troppo lontani, la carrellata cinematografica estiva. In realtà è anche un post utile. Utile a non scegliere film brutti e perdere ore preziose della propria vita.

Il post più bello
Non è che ce ne sia uno più bello. A mio avviso un post affascinante potrebbe essere quello di "Chirurgia Narrativa". Mi sembra bello perché non è una serie di regole o indicazioni astratte su cosa fare o non fare, come in alcuni manuali di scrittura o post di blogger sulla scrittura (io per primo ne ho scritti diversi, ahimè) ma si tratta di pratica. Quello è il racconto, quella è la versione peggiore e quella la migliore. Il perché è lì ed è chiaro, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.

Il post di cui vado più fiero
La recensione di Drag me to Hell. Ed è anche uno dei post più letti (non troppo, in realtà: 527 al momento, contro le 638 delle impressioni di Black clouds & Silver linings dei Dream Theater, quest'ultimo letto da utenti coi controca...voli, che mi rendono orgoglioso). La recensione a quanto pare è divertente, soprattutto perché il film stesso è nonsense. E non dite che Raimi voleva far ridere, ché non ci crede nessuno.

Come ha fatto notare Gherardo, in pratica ora è il momento del cetriolo. Dato che il network di blogger è sempre quello, mi avvalgo del diritto di ridondanza. Quelli che linko qui, in teoria, sarebbero invitati a fare la stessa cosa che ho fatto io.
Orbene, il cetriolo lo infilo in...

-Zweilawyer [con tanta omo-libidine]
-Angra [sussurrando parole d'amore]
-il Duca [su un cuscino di velluto rosso]
- Il Sociopatico [di post ne hai tanti e sono pure fighi, dài, si può fare, prendi 'sto cetriolo]
-Okamis [hai ancora pochi post, ok, ma il momento in cui dovrai infilare il cetriolo arriverà]
-Simone [potrà esserti utile come sommario per le frotte di utenti novelli medici, a te il cetriolo]
-Gamberetta [in realtà non mi permetto; poso il cetriolo su un vassoio d'argento, lo do ai servitori del palazzo che te lo porteranno dopo averlo analizzato, dopodiché la decisione sull'utilizzo dell'ortaggio spetta a te]

Chi non è nella lista deve rallegrarsi. O gli voglio abbastanza bene da risparmiare loro questo supplizio, o non era opportuno (vedasi: blog privo di commenti, blog non aggiornato, blog con pochi post, blog privo di utenza, ecc...)


___
Note:
¹ Qualcosa che è buono per il fuoco dalle mie parti significa che non serve a nulla. Ora, non so se si usa anche in altre zone del sud Italia, ma mi pareva giusto condividere un cenno di antropologia culturale meridionale con voi.

giovedì 8 dicembre 2011

Impressione/Segnalazione: Korgoth of Barbaria

Fantasy comico umoristico Korgoth of Barbaria youtube Aaron SpringerDi recente sono in vena di segnalazioni, mi dispiace. Colpa del poco tempo e delle troppe cose da fare.

Dopo aver raccontato a un amico del "mitico" Age of Barbarian presentato da Zwei, l'amico mi ha ricordato una vera parodia barbarica.
Segnalo, non senza entusiasmo, questo Korgoth of Barbaria. Si tratta di un episodio pilota di una serie del 2006 che non ha avuto fortuna (= non si son fatti altri episodi, ce n'è solo uno, uno, mannaggia agli dèi!).
Questo è un link qualsiasi per la puntata completa su Youtube. Se ne possono trovare altre versioni, anche coi sub ita. Vi linko questa perché completa (ed è un inglese comprensibilissimo, ma vedetevelo come più vi aggrada).
Korgoth of Barbaria è, o doveva essere, una parodia dell'heroic fantasy, e del fantasy in generale. La componente violenta e raccapricciante è portata all'estremo. Orientata prettamente per un pubblico adulto, fa davvero ridere non solo per la componente fantasy, ma anche per le "gag" idiote che trascendono la mera parodia fantasy, gag linguistiche o pittoriche.
Sono sinceramente dispiaciuto che non abbia avuto fortuna. Tutta colpa del maledetto sistema, il vile danaro, la Macchina-despota.
Sono 22 minuti, potete vedervelo a colazione, mangiando un panino. Ve lo consiglio.

Korgoth of Barbaria screenshot

venerdì 2 dicembre 2011

Segnalazione: Il Teschio di Agarash (pdf gratuito) e Gdr da tavolo

The skull of Agarash, il Teschio di Agarash, pdf gratis, Joe Dever, Lupo Solitario, Lone WolfQualche sera fa stavo giocando a Monopoli, e mentre le lancette giravano, la mezzanotte arrivava e le palpebre si chiudevano, pensavo: Altro che Monopoli. Sai cosa sarebbe figo? Un gioco di ruolo da tavolo vecchio stile, tamarrissimo, senza l'impostazione complessa di D&D, qualcosa con carte e dadi, come il mitico HeroQuest.
Vagavo sul web in cerca di giochi di ruolo da tavolo da scaricare e stampare, per perdere un po' di tempo durante le feste con gli amici più coraggiosi.
Googlando sono arrivato qui, Arcan Myth, un gdr da tavolo gratuito, e ho scoperto questo, Stonehenge Webring. Si tratta di un'iniziativa lodevole: diffusione gratuita di giochi di ruolo, avventure e compagnia varia.
Ravanando nel campo, non so come, sono finito in qualche modo su una pagina Wikipedia in cui si parlava di un gioco di ruolo basato sulle avventure di Lupo Solitario (Lone Wolf), la mitica saga di Joe Dever - i librigame degli anni '90, chi non se li ricorda, con quelle copertine accattivanti?
Fantasy tamarrissimo allo stato puro.
Da qui, ho scoperto dell'esistenza di una graphic novel dello stesso autore, Il Teschio di Agarash, rilasciata gratuitamente per conto del Progetto Aon, col permesso dell'autore.
Da qui si può arrivare direttamente all'opera in pdf.
In un Paese in cui nulla è gratuito, gli autori sono degli incompetenti malefici che giocano a fare gli artisti e gli editori hanno il QI di un troll, mi sembrava giusto condividere con voi questa scoperta - forse ho scoperto l'acqua calda, chi lo sa.
Fantasy vecchio stile, forse fantatrash, forse semplice Sword & Sorcery. Ma i miti non muoiono mai.