Visualizzazione post con etichetta Frammenti di fantasy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Frammenti di fantasy. Mostra tutti i post

martedì 3 giugno 2008

Il fantasy e il medioevo


Il Fantasy classico è quello che presenta uno sfondo medievale o pseudo-medievale. Lo conosciamo tutti, soprattutto chi ne è stato testimone, negli anni '80-'90, in cui si alternava il fantasy allo storico (Mago Merlino e Artù, Robin Hood, Fantaghirò...).
Quando sostengo che il Fantasy possa derivare dal romanticismo, credo di non errare dato che, come ho avuto modo di scrivere più di qualche volta, alcuni elementi che costituiscono la letteratura romantica sono epoca e luogo alternativi, privilegiando la Grecia classica o il Medioevo degli eroi come epoca, il lontano Oriente come luogo. Ma il romanticismo è caratterizzato anche - e soprattutto - dal nero, dall'ombra, dai mostri e dalla Bestia per eccellenza, dalla vaghezza di suoni e visioni, ovvero la luce che filtra da una finestra nell'oscurità, o il richiamo di qualche animale che echeggia nella notte. Dall'irreale, il misterioso, l'onirico.


Chiusa questa parentesi, il medioevo è spesso presente nei romanzi fantasy moderni, sebbene non manchino altri archetipi di epoche differenti, da cui generi come lo steampunk, il clockwork ecc.

È un po' difficile però parlare di coerenza storica col fantasy.
Si può creare infatti un'ambientazione tipicamente medievale ma che presenti elementi che "stonano" col resto. Per esempio, un cavaliere con una spada laser. Ha il suo fascino immaginare questi individui che, vestiti con maglia di ferro e mantello, davanti alle mura di una fortezza, vanno a uccidere le creature che infestano il regno mozzando loro la testa con la spada laser. Ci deve essere però una spiegazione a tale stranezza - e se invece tali stranezze abbondano, potrebbero rivoltare il genere, facendolo diventare fantascienza, magari.
Ma l'autore coerente, a mio parere, dovrebbe saper dosare le stramberie o perlomeno giustificarle.
Tuttavia, capita spesso di avere a che fare con fantasy semplicemente medievaleggianti, utopici e con l'aggiunta di elementi fantastici. Credo che sarebbe giusto per l'autore documentarsi riguardo all'archetipo di mondo che userà per le sue storie. Difatti ci sono parecchi "errori" e stonature nei mondi medievali illustrati da molti autori - sebbene sia diritto dell'autore rivendicare la sua ambientazione e infischiarsene delle critiche sterili, come questa. Benché si stia illustrando un mondo cronologicamente lontano dal nostro, la società e il pensiero degli uomini e delle donne non potrà mai essere simile al nostro. L'unica cosa su cui non c'è alcun dubbio è la natura universale dell'uomo, una φύσις comune a tutti, che caratterizza l'essere umano: egli, per esempio, è sempre portato alla speranza, e non compie mai alcuna azione sapendo che potrebbe fallire. Così, principi come la vita e la morte, la giustizia e la religione possono essere intuite e rappresentate facilmente nel mondo inventato.
Tuttavia esistono certi caratteri tipici del medioevo che molti autori ignorano.

Per fare alcuni esempi, nel medioevo la distinzione di classi era una cosa molto importante, al punto che è in questo periodo che nascono quei riti di buon comportamento nei confronti degli ospiti, la cortesia, ecc. Viene presa sul serio la parola dell'individuo, e il giuramento è di quanto più sacro ci sia, al punto che un cavaliere arriva a chiudere un occhio e giurare di non riaprirlo finché non avrà portato a termine la sua impresa. Allo stesso modo, i riti rivestono un'importante funzione, nel lutto o nella politica. E la mente dell'uomo medievale è paragonabile a quella di un bambino, ricca di pathos, di sentimenti profondi; la vita comunitaria medievale (a differenza della solitaria vita moderna) induceva quella gente a vivere tutti gli eventi in comune intimità, si soffriva e si gioiva insieme.
Non è difficile capire come mai nel mondo moderno non ci siano più principi, sogni, onore...

Personalmente, appoggio la cultura libera. Per quanto incompleta, la ricerca di informazioni su internet, se fatta bene, può rivelarsi migliore di un giro in biblioteca (se poi si vive in un paese piccolo come il mio, in cui la biblioteca fa pena, la ricerca su internet è l'unico mezzo disponibile). Non esistono informazioni privilegiate, l'importante, secondo me, è che siano giuste. Un corso sul medioevo allegato a Topolino, se contiene informazioni vere, ha più dignità di un qualsiasi opuscolo pubblicitario pieno di menzogne. Così documentari, film, ecc., se contengono le giuste informazioni, sono un utile mezzo per chi si vuole informare.
Secondo me, lo scrittore fantasy che vuole ambientare le sue storie nel medioevo può anche stravolgere l'ambientazione-archetipo, a patto che sia a conoscenza di ciò che sta stravolgendo.
Documentarsi è importante, anche se ciò su cui ci si documenterà non verrà sfruttato. A riguardo posso consigliare Autunno del medioevo, di Johan Huizinga, un testo molto interessante sull'età di mezzo. Non è l'unico, ce ne sono molti alla portata di tutti, più leggeri, ma se letto con interesse, Autunno del medioevo non deluderà. ☺

mercoledì 7 maggio 2008

Svago: film, Alatriste


Proprio ieri sera ho visto un film, Alatriste - Il destino di un guerriero (questa italica aggiunta è ovviamente una truzzata per attirare spettatori). È un cappa e spada con Viggo Mortensen nei panni del protagonista: diciamocelo, Viggo è proprio un grande, non solo per la parte nel Signore degli anelli (prima di allora, sennò, chi lo conosceva? XD) ma anche per Hidalgo - Oceano di fuoco (fa tanto pistolero kinghiano) e molti altri film. La trama del film:
Spagna, XVII secolo. Diego Alatriste, un valoroso soldato sta combattendo una guerra nelle Fiandre al servizio del proprio re, quando l'amico e compagno d'armi sul punto di morte, gli chiede come ultimo favore di prendersi cura del figlio e di crescerlo come un soldato. Rientrato a Madrid però, Alatriste trova un regno in declino ed il suo sovrano impotente davanti a quello che sta accadendo...
Viggo è perfetto per la parte che interpreta - il guerriero che ne ha viste tante, vagabondo, carismatico. Del film ho apprezzato moltissimo i personaggi e le scene. La trama... insomma, non è un granché, o meglio, non avendo letto il libro da cui sembra sia stato "ispirato", posso supporre che la trama, originariamente buona, sia stata in seguito corrotta, come spesso succede. Ciò nonostante, mi sembra comunque una trama che va bene solo per mostrare le scene, i colori, i costumi - e questa non è una cosa brutta. Inoltre, sarò sincero, non l'ho seguita molto bene...
Personalmente, questo film mi è stato molto utile come ispirazione per l'ambientazione dei miei racconti (non basta leggere Dumas :D). Mi è sembrato infatti storicamente realistico - benché io non sia un esperto del campo.
Ho cercato qualche video su youtube, ma ho trovato solo trailer abbastanza scarsi, che mostrano principalmente ciò che la gente vorrebbe vedere - scene decontestualizzate - piuttosto che parti davvero belle (dal punto di vista artistico).
Per fortuna, ho trovato il video fatto da un tale, ispanico, che ha montato parti del film con un brano di chitarra (di un altro tale, Paco de Lucía, perdonate l'ignoranza ma non lo conosco, ancora). Il video inizia con un'inquadratura che mi era piaciuta molto: punto di fuga in fondo al corridoio di un chiostro, e Viggo che avanza e poi lancia verso la telecamera il cappello, preparandosi al duello (trallallèrolèrollà).