venerdì 30 gennaio 2009

Roma (la serie) - Impressioni


Titolo originale: Rome
Nazione: Stati Uniti, Regno Unito, Italia
Anno: 2005-2007
Formato: serie TV
Genere: storico, drammatico
Stagioni: 2
Puntate/episodi: 22
Durata: 50' circa (episodio)


In questi giorni ho visto le 12 puntate della I stagione di Roma. Potete vederle anche voi da qui - registratevi ad AnimeDB, non costa niente e potete vedere film e molto altro.
La serie è molto bella. Pensavo peggio.
L'hanno trasmessa su Raidue, ma non l'avevo vista perché, diciamocelo, preferisco il suicidio piuttosto che guardare un'ennesima scadente fiction italiana - in cui osannano questo o quel personaggio storico.
Ma mi sbagliavo, anzitutto perché non è una fiction italiana, o meglio, non completamente. E poi non è nemmeno una vera fiction.
La trama è storica, Cesare termina la guerra nelle Gallie, si scontra poi con Pompeo che fugge in Egitto da Tolomeo, quindi finita la guerra torna vincitore a Roma, si fa eleggere Imperator, e poi viene assassinato, come tutti sappiamo.
Agli intrighi dei patrizi imparentati con Cesare o con altri personaggi importanti, si affianca la storia di due personaggi immaginari, Tito Pullo e Lucio Varone. Anche se leggo su Wikipedia che a quanto pare questi due nomi compaiono sul serio nel De bello gallico, quindi i due sono realmente esistiti, e sono anche i personaggi di un romanzo di Colleen McCullough.
Vorrei soffermarmi su questi due personaggi. Sarà scontato, forse, ma a mio parere sono i due personaggi migliori, ben sviluppati, al contrario di un Cesare troppo (e falsamente, oserei aggiungere) transigente, che spesso non sembra il personaggio carismatico che deve essere stato, stando a quanto ci raccontano gli antichi. Non mi ha convinto molto nemmeno Bruto, ha una personalità che rimane a metà, un po' alleato di Cesare, un po' ostile. Se l'ha ucciso, perglidèi!, per lo meno doveva avere un motivo valido! Doveva esserci un motivo estremo, o un seme di malvagità o odio che germogliasse. Ma in fondo che ne possiamo sapere noi? Mica c'eravamo.

La trama è tutto sommato è ben sviluppata. Non so quali errori storici ci siano (e se ci siano) nella serie. Wikipedia ne suggerisce due. Semmai, ne ho notato di minori, come il fatto che in una scena tirano un vaso in testa a Pullo, che sviene, lo portano a casa di Varone e un medico, da quanto si vede, gli apre la testa per togliere i pezzi rotti di cranio, e ci mette una piastra. Quindi lo benda e dà indicazioni. Dice che per dieci giorni potrebbe delirare. Ma poi passa forse un mese, Pullo se ne va in giro a fare cose, e dietro la testa ha capelli e tutto il resto, non una cicatrice, nulla.
Mi è parso di leggere che è stato girato anche in Cinecittà. Le scenografie e tutto il resto è perfetto, credo, o comunque a me dà l'impressione di una ricostruzione fedele, che fa immergere lo spettatore nell'atmosfera del tempo. Tuttavia spesso ho avuto la sensazione di claustrofobia nelle inquadrature. Nelle prime puntate le scene si svolgevano in Gallia, per cui si avevano colline e paesaggi. Poi nelle scene svolte a Roma, sebbene ci siano scorci notevoli della Roma antica, molto pittoresca (ovviamente ricreata con grafica computerizzata, ma davvero bella).
Ci sono molte scene degne di nota. Tanto per citarne qualcuna, la (credibile) scena di guerra iniziale, il combattimento di Pullo e Varone nell'Arena, l'uccisione di Cesare, che non so come potrebbe sembrare a voi, ma per me è molto toccante, da vedere. E se ve lo chiedete: no, non dice "Quoque tu..." ecc. Me lo aspettavo anche io. Cesare muore e sta muto. :D E ovviamente son belle tutte le scene di sesso. XD
Consiglio di vederlo.

lunedì 12 gennaio 2009

Elvenking - Wyrd



Gruppo: Elvenking
Nazionalità: Italia
Pubblicazione: 19 aprile 2004
Durata: 57 min 38 sec
Tracce: 11
Genere: Power Metal/Folk Metal
Etichetta: AFM Records

Sito della band.
Sito per scaricare l'album (non l'ho uppato io, l'ho trovato qui)

Gli Elvenking sono una band italiana di folk-power metal. Simili ai rhapsody, ma più originali e leggermente meno epici - o meglio, diversamente epici. E non capite male. XD
Le melodie sono interessanti, originali, e varie. Per tutto l'album, però, suonano "simili". Ma, dopo tutto, sono pochi i gruppi che sanno essere sempre originali. Dopo tutto, però, anche le canzoni degli AC/DC sono tutte uguali, o anche quelle dei Mötorhead.
La batteria cambia spesso ritmo, e questo è una cosa che apprezzo molto: un brano può scocciare, alla lunga, per quanto bello possa essere. Le variazioni nel ritmo e nelle melodie, anche, fanno piacere molto di più i brani.
Le chitarre si accompagnano molto bene con la batteria. Una fa semplici accordi come "tappeto", e l'altra, se non l'accompagna, suona assoli, che dal punto di vista tecnico sono senza dubbio notevoli, ma non sempre: la qualità principale infatti è l'originalità delle melodie. E questo probabilmente è l'arma segreta del gruppo. Le melodie, belle da sentire.
Gli accordi sanno essere aggressivi, e anche la voce del cantante, Damnagoras, alta per il 90% dell'album, trova spazio in parti più oscure. Sono presentissimi anche i cori, tanto cari al power, e il doppio pedale, nei punti giusti, che appena entra fa saltare dalla felicità - il sottoscritto, poi non so voi. Molto belli sono anche gli interventi del violino.
Le canzoni dell'album sono tutte belle. Vale la pena citarne alcune che a me sono piaciute particolarmente.
Pathfinders, che dopo un'intro vivace e decisa, dopo 22 secondi offre già una variazione e la canzone si impone, con interruzioni e variazioni di melodia. C'è anche un pochino di growl da qualche parte.
Disappearing Sands, che presenta le caratteristiche sopracitate, con l'aggiunta di un ottimo ritornello - bella melodia coi cori e ottima scelta del ritmo.
Moonchariot, con una svolta dopo un paio o più di minuti e variazioni sulla melodia principale.
Another Haven.
A poem for the firmament, un introduzione acustica, 12.10 minuti di durata. Ottimi assoli. Bella.