mercoledì 15 gennaio 2014

DuoKan, Kobo e Readmill: tre app di lettura per Android/iOS (possibili iniziatrici all'eInk)

Quasi precisamente un anno fa feci una carrellata delle app di lettura per Android.
I criteri erano piuttosto rigidi, ma ragionevoli. Dall'anno scorso ho avuto modo (più negli ultimi mesi, a dire il vero) di fare un'esperienza più approfondita nella lettura digitale su Android, e ho elaborato qualche idea.
Finora, ritengo che le applicazioni di lettura migliori siano due: DuoKan e Kobo. Una terza app che merita menzione è Readmill, ma per un altro aspetto.
Queste sono a mio avviso le app più versatili per la lettura su Android (e iOS, credo), quindi le suggerisco agli scettici che non hanno un eReader, ma dispongono di un tablet (o anche di uno smartphone), che può facilmente "trasformarsi" in un eReader e offrire un'esperienza di eReading (sebbene la vera esperienza è permessa per l'80% dallo schermo eInk dei lettori appositi, praticamente).

Kobo
L'app di lettura di Kobo è reperibile gratis sul Play Store di Google, e credo qui per roba Apple.
L'anno scorso la esclusi, insieme a quella di Kindle, perché necessitava della connessione per funzionare. In realtà era necessaria per creare l'account, dopodiché funziona anche senza.
A differenza di Kindle, l'app di Kobo ti permette di importare libri dal tuo dispositivo, al di fuori di qualsiasi acquisto tu abbia fatto nel loro store. Kindle, invece, ti permette di leggere solo ciò che hai acquistato o che hai inviato al dispositivo attraverso l'indirizzo mail fornito da Amazon (in pratica puoi inviarti solo file pdf via mail all'indirizzo mail del loro dominio, e questo indirizzo è attribuito praticamente al lettore - nome_utente@kindle.com -, così che quando la connessione sull'eReader Kindle è attiva, vengono sincronizzati gli elementi inviati, a patto che siano pdf o file acquistati da Amazon, niente epub, mobi ecc.).
Gli aspetti positivi di Kobo sono diversi. Ha un aspetto elegante, ti dà i premi di lettura che sono fighissimi (in realtà si tratta di statistiche, del tipo velocità di lettura, orario di lettura, quantità di pagine lette, quantità di libri letti ecc.), e ti comunica quanto tempo rimane per finire il capitolo o l'intero romanzo (approssimativamente).¹
Altro aspetto molto positivo, Kobo ha il dizionario integrato e la funzione di ricerca (Wikipedia/Google).

Sul mio tablet (Arnova 7h G3), però, un romanzo se veniva lasciato a pagina 20, ecco che quando riprendevi la lettura ti ritrovavi a pagina 15. Invece, con tutti i romanzi mi succede un altro problema.

Lasciando l'app in background (e.g., facendo altro col tablet, oppure anche spegnendo lo schermo per riprendere la lettura un po' di tempo dopo), l'ultima o le ultime righe vengono nascoste oltre il margine per un qualche bug grafico, e l'unico modo per poterle rimettere in sesto e leggerle è modificando il font (così da indurre una rielaborazione totale del testo).

Il bug è visibile dopo l'ultima riga.




A parte questo, l'app di lettura Kobo offre un'esperienza di lettura quanto più simile a quella su eReader, e la consiglio agli scettici che non hanno mai provato a leggere in digitale.

Veniamo a DuoKan.
Ne avevo già parlato in un precedente post, ma in quel caso Duokan era un intero firmware che gira sul Kindle (un altro OS, praticamente, che non richiede root). In questo caso è una semplice app.


Nota "dolente" (ma neanche tanto): si può scaricare dal Play Store, come tutte le app per Android, ma essendo stata sviluppata dai cinesi per i cinesi, è disponibile in cinese. Google mi ha trovato la versione inglese, che però è raggiungibile da un link dropbox (questo). Si tratta di un semplice file .apk, è possibile installarlo semplicemente tappandoci sopra (senza farlo "controllare" a Google, consentendo quindi le installazioni di fonti esterne). Se il file dovesse essere rimosso da quel link (dubito), potete contattarmi e lo carico da qualche parte (qui sul blog).

Duokan è la mia app di lettura preferita. Finora non ho riscontrato bug come per Kobo, tranne uno: sebbene anche Duokan permetta di evidenziare il testo (prendere annotazioni ecc.), quando tappo "Dict" per cercare nel dizionario, l'app mi crasha irrimediabilmente, al punto che sono costretto a disinstallarla e reinstallarla per poterla rendere di nuovo funzionante. Ma questo non avviene sul cellulare (Samsung Galaxy S2), dove invece va liscia come l'olio.




Importare i file è facilissimo - basta tappare sull'icona in alto a destra, dopodiché si apre un menù a tendina dal basso: scegliamo Local Books e navighiamo all'interno delle cartelle del sistema (o della SD card esterna, come nel mio caso, visto che il tablet ha una memoria limitata). Uso Duokan anche per lo studio, principalmente per ripetere in fretta le slide delle lezioni. Legge ePub e pdf, e per questi ultimi dispone anche di due ottime funzioni che troviamo anche nel Duokan-firmware per Kinde. Una è la funzione di reflow del testo (chiamata "Smart layout"), che a dire la verità è decente (il testo rielaborato è troppo grande per i miei gusti), mentre nel firmware per Kindle è magistrale; l'altra è la funzione di cut edges che in pratica permette di ritagliare letteralmente il pdf ed escludere ciò che è fuori dai margini (che si spostano manualmente); tipicamente si incrociano due coppie di rette e si forma una cornice attorno al testo, così da escludere tutta la parte bianca e avere una specie di "zoom".

Vediamo alcuni screenshots:

Questa è la modalità background nero/testo bianco.




Come si può vedere, è possibile modificare sfondo e testo scegliendo tra i set predefiniti, o andando a modificare manualmente il tono dei colori - oltre a poter regolare la luminosità direttamente dall'app, senza andare alle impostazioni di sistema di Android.

Modalità At night. Di fatto è solo una variazione di colori quanto più tenue possibile, e in effetti non acceca, se si legge a letto, senza luci. Il problema è che il contrasto tra i colori è troppo sfumato per poter agevolare la lettura, e più che rilassare l'occhio tende a sforzare per mettere bene a fuoco il rapporto testo/sfondo.
Per ovviare questo problema, personalmente lascio lo sfondo nero col testo bianco, e attivo un'altra app in sottofondo, "EasyEyez", scaricabile ovviamente dal Play Store. Questa app riduce la "temperatura" del colore, ed è un po' come se la luminosità diminuisse ulteriormente.
In questo modo la lettura al buio diventa molto più facile, al punto che si potrebbe anche lasciare sfondo bianco/testo nero senza bruciarsi la retina.

Duokan è la mia app di lettura preferita. I margini del testo sono ridotti al minimo, così da poter far entrare più testo possibile nello schermo, e il range per le dimensioni è ampio, così da permettermi di avere per i font l'esatta grandezza che preferisco.
Direi che per la sua semplicità e versatilità, Duokan sia un'app perfetta per il lettore "forte" che intende semplicemente leggere nelle migliori condizioni, il più possibile (senza girare pagina troppe volte). L'interfaccia non è il massimo dell'eleganza, ma l'app fa il suo lavoro. Direi che è piena di funzioni utili alla lettura, ma carente per quanto riguarda la grafica.

Readmill.
Questa app non è molto famosa, o almeno non mi pare. Eppure dovrebbe.
Readmill è un'app di lettura molto social (che detto così fa tanto cool, "social" si usa per tutto, ma in questo caso è social per davvero).
È necessario creare un account (va bene anche accedere direttamente col profilo di Facebook), perché si tratta di una community simile a Goodreads o Anobii, ma senza tante pretese (se scrivete un nome a caso non vi sparano, e anche ad accedere con Facebook, non vi ruberanno più informazioni di quanto già non facciano Facebook e Google). Ad ogni modo, anche a voler usare l'app solo per leggere dal dispositivo, si può, l'account serve solo all'inizio e non costringe a fare nulla.
Sul sito di Readmill è possibile vedere titoli letti da altri o proposti dal sito stesso, ci sono diversi classici che sono gratuiti (Lovecraft, Verne, Woolf, Poe, ecc.), ma anche titoli recenti (tipo Doctorow), ed è possibile aggiungere un libro alla propria libreria cliccando sul pulsante verde apposito (Add to library). La libreria si sincronizzerà su tutti i dispositivi su cui è installata l'app (a patto che si sia connessi e, se non dovesse avvenire automaticamente la sincronizzazione, è possibile farlo manualmente dal menù dell'app, "Sync library").
Ma la cosa davvero buona di Readmill, è che la sincronizzazione dei libri, al contrario di Kindle, non avviene solo per i titoli scaricati dal sito (oltretutto, Readmill non vende ebook, per quanto ne so: le pagine relative ai titoli che non possiedono ti rimandano allo store di Kobo, per acquistarlo); se carichi un ebook per esempio sul tablet, dalla tua scheda SD, la sincronizzazione avverrà anche su un altro dispositivo, per esempio il cellulare. In pratica, è come avere un cloud gratuito. È grandioso!
Questa è una cosa ottima: spesso mi sono ritrovato fuori casa, con a disposizione né l'eReader né il tablet, in situazioni di attesa, in cui avrei potuto leggere. Con Readmill è possibile risolvere questo "problema", così da avere lo stesso libro su tutti i dispositivi con l'app installata.
Quindi se si compra un ebook da uno store, e lo si vuol leggere sul proprio eReader ma allo stesso tempo si vuol avere la possibilità di leggerlo su altri dispositivi, basta caricarlo su un dispositivo (per esempio, il tablet), e poi ritrovarselo su altri dispositivi (per esempio, il cellulare).



Kafka, Lovecraft e Okakura li ho aggiunti dal sito di Readmill, gratis. Gli altri li ho aggiunti io dalla memoria esterna per prova, e mi sono stati sincronizzati da tablet a cellulare.







L'interfaccia è semplice, colorata ed elegante. Purtroppo l'app non offre dizionari, e i margini sono strettini - come anche per Kobo, in pratica vengono gestiti alla grande solo da Duokan - ma per il resto, tappando sulle opzioni, è possibile diminuire la luminosità direttamente dall'app, regolare la grandezza del testo, e anche qui è disponibile la modalità "nightmode". L'aspetto social di Readmill coinvolge soprattutto gli highlights, cioè quello che evidenzi sarà visibile sul tuo profilo Readmill, e verrà "spedito" nella pagina generale del romanzo, in cui si possono vedere tutte le sottolineature dei vari utenti che hanno letto quel libro.

Mi sembra una cosa carina; a mio avviso, rendere social la narrativa è un'ottima trovata, e Readmill la gestisce bene, riesce a conciliare sia la lettura che la condivisione in un insieme integrato, sicuramente meglio rispetto ai social letterari come Goodreads e Anobii. 

Sul sito di Readmill i libri presentano il numero di "raccomandazioni" degli utenti, i commenti, il numero di highliths e persino il tempo stimato di lettura (anche se la maggior parte dei libri prevede "1-2 hours", e non so quanto crederci). Se il libro non è disponibile gratuitamente, ti reindirizzano allo store di Kobo. Non so se hanno un quale tipo di collaborazione, ma questo non mi piace. Sarebbe più opportuno far aprire un menù a tendina con tutti gli store che ospitano quel titolo (col relativo prezzo). In questo senso, costituirebbe un ottimo aggregatore.

Questo è quanto. Spero di aver invogliato chi ha comprato il tablet da 300€ solo per giocare a Candy Crash e per il porno a dare una chance alla lettura digitale, partendo per esempio da queste applicazioni, e chissà, magari appassionarsi e poi scegliere un ebook reader per avere un'esperienza di lettura migliore.



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Note:

¹ Il software del nuovo Kindle Paperwhite (nuova generazione) dispone di funzioni simili a quelle dei lettori Kobo, per esempio comunica il tempo restante per la fine del capitolo, ma ne presenta anche di nuove e migliori, come la possibilità di scorrere le pagine del libro in una nuova finestra, senza perdere il segno, e via discorrendo; ad ogni modo, questi script, per quanto mi risulta, sono presenti nell'OS del Kindle, e non sono stati implementati nelle app per dispositivi. La nota è doverosa perché l'app di Kobo è buona ma ciò non significa che i prodotti Kobo siano migliori dei Kindle Amazon. In realtà la qualità è alta per entrambi e pressoché pari (sebbene, a oggi, a differenza dei concorrenti, il Kindle Paperwhite "2" dispone del display eInk Carta, il migliore in circolazione).

sabato 11 gennaio 2014

Impressioni | L'ultimo degli uomini (Oryx and Crake), di Margaret Atwood

oryx and crake margaret atwoodEro in cerca di romanzi post-apocalittici, e Google me ne ha consigliati alcuni.
Ho scelto questo.
Attenzione: non leggete la trama su Wikipedia (o s'è per questo, la trama di qualsiasi titolo). Per qualche assurda ragione, Wikipedia italiana spoilera le intere opere senza preavviso, invece che farne una sinossi. Dunque, se volete godervi la storia, evitate di leggere fin dalla prima riga di trama da Wikipedia.

L'ultimo degli uomini è una distopia strutturata su due linee temporali: una è quella passata, e viene narrata in continui flashback; l'altra è naturalmente quella "attuale". I personaggi sono, come da titolo, Oryx e Crake, ma il protagonista è Jimmy. Si può dire che la storia interessa in primo luogo questi tre personaggi, e in secondo luogo ciò che avviene nel resto del mondo (che rimane comunque sullo sfondo, rispetto al destino dei tre).
Passo passo, la storia si arricchisce di dettagli e permette di capire come si sia arrivati alla linea temporale attuale.

Il romanzo poteva benissimo essere scritto in prima persona.
Invece è scritto in terza ma con un focus molto stretto sul protagonista, al punto che è un continuo riferire i pensieri e i sentimenti del protagonista - sarebbe stato più facile usare forme dirette più naturali, dato che il POV è continuamente fisso su Jimmy, il protagonista. Oltretutto spesso spuntano indottrinamenti da parte del narratore, relativamente ai prodotti delle ricerche scientifiche sul DNA e in genere della manipolazione genetica (da notare come queste idee si caratterizzino per la loro connotazione "sociale", non tanto sci-fi quanto satira della nostra società con le sue ambizioni estetiche, di perfezione e via discorrendo). Dette dal narratore passano più come infudump, dette dal protagonista invece no, sarebbe diverso. Insomma, una prima persona sarebbe stata la scelta migliore.
Lo stile comunque è molto buono, e favorisce una lettura che, non prevedendo particolari episodi entusiasmanti o colpi di scena fino ad almeno poco più di metà romanzo, garantisce interesse e risulta gradevole. Diverse idee sono molto interessanti, e l'unica vera pecca, per così dire, è il finale.
Ad ogni modo, a L'ultimo degli uomini seguono altri due titoli.
Le trilogie di solito per me sono deludenti e difficilmente proseguo la lettura oltre il primo libro, ma per il ciclo di MaddAdam penso proprio che farò un'eccezione.