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venerdì 2 gennaio 2015

Hemingwrite, una "Olivetti eInk" (più un elogio a Google)

hemingwrite eink typewriter macchina da scrivere inchiostro elettronicoAppena comprai il mio primo ebook reader (il Cybook Opus), pensai che sarebbe stato bellissimo applicare la tecnologia eInk ad altri contesti.
In effetti così è stato: la diffusione non ha ancora raggiunto i livelli dei classici display economici, ma l'eInk è stato usato per gli indicatori di stato di alcuni dispositivi, come sostituto di targhette pubblicitarie in alcuni centri commerciali, e ci stanno provando (hanno il mio appoggio) anche con gli smartphone (come display secondario, ma se ne lanciassero uno interamente eInk, che vada oltre il mero prototipo e sfondi nel mass market, lo prenderei subito, al diavolo l'AMOLED e tamarrate simili inutili).
Quando sono passato poi al Kindle 4NT, mi sono reso conto che, con una tastiera collegata, sarebbe potuto diventare una specie di macchina da scrivere eInk. Se l'avessero inventata, l'avrei già comprata.
Due tizi mi hanno ascoltato telepaticamente e hanno inventato la Hemingwrite, una macchina da scrivere eInk. Questo è il sito ufficiale, ma calma: ci stanno ancora lavorando, potete ordinarla da Kickstarter. La ricevereste comunque nell'autunno del 2015.
Sto seguendo questo progetto con interesse fin dalla nascita, perché incontra proprio le mie esigenze, eppure non mi convince.

Partiamo dall'idea.
I due ragazzi hanno pensato a una macchina da scrivere digitale priva di distrazioni.
Ci sono diversi software di scrittura che si occupano di questo, e posso assicurarvi che è roba totalmente inutile. Sono carini, hanno una grafica minimal e accattivante, ma non è il software di per sé che ti permette di concentrarti. Chi crede in questi software si sta praticamente illudendo. Se vuoi scrivere un romanzo ma non ci riesci, ci saranno mille motivi, ma non è colpa del software. Non ti va, punto: Facebook e altre amenità distraenti non ti compaiono come pop up, ci vai di tua volontà, quindi forse conviene cercare l'ispirazione, il momento giusto, la motivazione adeguata, e via discorrendo. Se si ha un deficit di attenzione è tutto un altro discorso, conviene andare da un neuropsicologo per appurarlo.

L'estetica.
Questo arnese è brutto. Non so come faccia a piacere, a certe persone. La tastiera è carina, il suono dei tasti è puro cioccolato per le orecchie dell'hipster a cui interessa, ma diciamocelo, è brutta come la fame. Lo chiamano retro design, ma è un eufemismo. Mi vergognerei di meno a portare la mia vecchia Olivetti Lettera 32 con una risma di fogli in un posto pubblico e mettermici a scrivere (con tanto di clanc clanc clanc dei tasti), piuttosto che una Hemingwrite.
Lo schermo della Hemingwrite è di 6'', ma è dal verso sbagliato. Non so voi, ma io leggo in modalità portrait dagli eReader, e così come leggo in quel verso mi piace anche scriverci. Nello schermo della Hemingwrite non entra nemmeno una decina di righe, stando ai filmati dimostrativi, e da quanto ho capito una parte dello schermo è affondata nella struttura per ospitare unicamente le icone di sistema (Wi-Fi, ecc.), sicché i 6'' potrebbero ridursi ulteriormente? Può darsi.

Pochi giorni fa, per Natale, i ragazzi hanno rilasciato un video dimostrativo piuttosto scarso. È stato ripreso in modalità portrait (ironia della sorte), piuttosto che landscape; il tizio, Patrick, dà indicazioni al cameraman/collega ("allontanati, avvicinati"), e tira su col naso perché evidentemente raffreddato (bello de mamma); usano Windows 8 per mostrare la sincronizzazione, ma com'è ovvio Windows fa schifo e non riescono nemmeno ad aprire un pdf (non ci riescono perché Windows è il peggior OS esistente, com'è ovvio). A parte questo, in pratica è necessario permettere l'accesso dello script di Hemingwrite con relativi permessi di privacy all'account Google, che sincronizzato col pc ti permette di avere nella cartella i documenti in vari formati, o una cosa simile. Non sarebbe più facile scrivere direttamente nel browser? L'idea di "eliminare le distrazioni" incasina il tutto, quando sarebbe stato più facile scrivere direttamente in Google Drive o salvare su pendrive, microSD ecc.
Un altro problema è la formattazione.
L'interfaccia della Hemingwrite trasmette su schermo plain text, testo nudo e crudo, senza formattazione, cioè senza corsivo, grassetto ecc. Per poter formattare il testo bisogna inserire dei simboli, del tipo *così*, ma il risultato lo si vede solo su altri dispositivi. Praticamente come i vecchi word processor via terminale o in DOS, come Wordstar 4.0 a cui è rimasto affezionato quel panzone di Martin.

So che il mio parere vale quel che vale, ma in base alle informazioni che ho raccolto per la realizzazione di un qualcosa come la Hemingwrite, l'opzione più facile e utile sarebbe la seguente: limitarsi a sfruttare lo schermo eInk e ricorrere a un OS del tipo Android, magari molto modificato, alleggerito, con una semplice app di scrittura. Facile, no? Qualcuno ha già fatto una cosa simile sfruttando i Kindle o il Nook (cioè Android su eReader).
Se i ragazzi di Hemingwrite stanno leggendo queste righe, please, fate una cosa come si deve, siete in tempo.
Se chi sta leggendo invece ha anche intenzione di competere con la Hemingwrite e lanciare un prodotto a sé... Beh, buona fortuna, considera le mie opinioni.

Sto per finire.
L'elogio a Google (che non mi paga per scrivere queste righe, ma ehi, Google, se puoi sentirmi, vedi che ricevere un po' di grana non mi farebbe affatto male!). Elogio perché da diversi mesi mi sono completamente convertito a Google Docs per scrivere qualsiasi cosa abbia bisogno di backup istantaneo. Non sono praticamente mai offline, quindi non ha senso nemmeno la sincronizzazione con Dropbox: Google è molto più comodo, salva ogni singola lettera che digiti, e la condivisione di un testo è ancora più facile con altri utenti Google. Non è necessario allegare file, basta condividere il documento con gli utenti delle tue cerchie, e puoi permettere all'altro di visualizzare, modificare o anche solo scrivere annotazioni (e questo, per chi scrive narrativa e fa leggere a editor/beta reader, è essenziale).
Fine della pubblicità.
Buon 2015.

martedì 24 giugno 2014

Impressioni | Kobo Aura

È tradizione, più o meno da quattro anni a questa parte, che ogni anno io faccia un post su un eReader che compro/mi regalano/regalo. Non è voluto, ma la mia ossessione per gli eReader porta a questa "coincidenza".
Questa volta tocca al Kobo Aura - non il Kobo Aura HD, no, solo Aura.
Avevo cercato per diverso tempo le differenze tra Aura e Aura HD, senza trovare niente di chiaro (a parte il prezzo maggiore dell'ultimo). Spero questo post torni utile per chi aveva dubbi, come me. Anche se temo che, come la Kobo ha fatto sparire i Kobo Mini l'anno scorso con l'offerta, la stessa fine farà l'Aura.

Il Kobo Aura si differenzia rispetto a tutti gli altri lettori, anche quelli Kobo, per il design: lo schermo è una superficie continua con la cornice, un po' come uno smartphone, e questo infatti gli dà un'aria più da tablet che da lettore ebook. Le dimensioni dello schermo sono i classici 6 pollici, prima differenza con l'Aura HD, che ne ha 6,8. Ovviamente la risoluzione cambia: 1024 x 758 per l'Aura, 1440 x 1080 per l'Aura HD: non saprei dire se questo si riflette in una qualità migliore per l'HD rispetto all'Aura base. Teoricamente sì, ma immagini e testo, sull'Aura base, sono comunque ben definiti.
A parte la superficie continua, la forma è quella di tutti i Kobo, col retro ruvido caratteristico, ma le dimensioni rispetto agli altri Kobo sono diverse: la cornice è più piccola, e dà al dispositivo un aspetto meno affusolato, al punto da farlo sembrare più piccolo rispetto ad altri eReader (ma è solo un'illusione: le dimensioni dello schermo sono 6 pollici puri). Potete vedere più giù il confronto col Kindle 4NT (base). Considerando che l'eReader nasce per essere un sostituto efficace e più tascabile del vecchio libro cartaceo, le dimensioni ridotte della scocca sono un gran punto a favore.
I pulsanti fisici sono solo due, posizionati nella parte alta: on/off (a scorrimento) e illuminazione (a pressione), regolabile poi dal sistema.
Veniamo ai "confronti".
Rispetto al Kindle base, privo di illuminazione, il Kobo Aura ha una pagina più grigia, sembra catturare meno la luce, e per avere un contrasto testo/sfondo perfetto, bisogna esporre lo schermo alla luce del sole (al Kindle basta catturare un po' di luce anche di lato, per far risaltare il bianco dello sfondo). Ecco un esempio (in foto le peculiarità di luci e contrasti in pratica vengono quasi annullate, ma dovete accontentarvi):

Come si può notare, nonostante le dimensioni identiche dello schermo, l'Aura ha più o meno un pollice di scocca in meno.

Tuttavia, grazie all'illuminazione diffusa dell'Aura, si può ovviare al ridotto contrasto, con una percentuale bassa di luminosità (meno di 20%)
Come prima, dalle foto non si nota bene, ma ora il contrasto è adeguato e uguale in entrambi i dispositivi.

L'Aura dà il meglio di sé, se illuminazione ambientale è scarsa (per esempio, al chiuso anche se di giorno) con una buona percentuale di luminosità (~30%), sebbene basti rivolgersi con una buona quantità di luce alle spalle (per esempio, vicino a una finestra), per poter fare anche a meno dell'illuminazione.

Ora il Kindle sembra grigio, perché il fuoco dell'obiettivo viene "confuso" dall'illuminazione del Kobo. La differenza tra il Kindle con una buona luce trasversale e l'Aura al 20-30% di luminosità non è enorme, diciamo che la pagina dell'Aura sembra più bianca, ma il Kindle si sa difendere benissimo anche in questo.

L'illuminazione non consuma molta batteria. Finora non ho potuto testare la durata, ma con un uso intenso (Wi-Fi, illuminazione, ecc.) sono arrivato circa a più del 60% in una settimana. Con un uso intenso di sola lettura (30''-1h al giorno) non si scarica nemmeno dell'1% al giorno. Ad ogni modo, chi ha un eReader sa che, partendo col 100% di batteria, può leggere tutto il tempo su una tratta Taranto-Milano e non arrivare nemmeno al 70%.
La lettura notturna è perfetta, col buio totale basta l'1% di illuminazione. Per i fanatici come me, si può installare il semplice script Night Mode (qui sul forum di Simplicissimus la guida per i diversi Kobo) che inverte i colori (testo bianco, sfondo nero), e la perfezione di lettura notturna diventa assoluta.
La customizzazione dell'impaginazione è molto buona, soprattutto per me che odio avere margini laterali vuoti, eliminabili dalle impostazioni, così come odio l'interlinea, riducibile al minimo anch'essa.
Nota importante che non so dove mettere e la metto qui: in giro su internet si legge che l'Aura presenti delle striature sotto la luce del sole. Si tratterebbe di un problema risolvibile con l'assistenza (anche se pare che Feltrinelli/Mondadori siano più affidabili per la sostituzione rispetto alla Kobo stessa), ma queste segnalazioni si rifanno all'anno scorso, e per quanto mi riguarda, il mio Aura non ha questo tipo di problema.
Come tutti i Kobo, l'Aura dispone delle statistiche di lettura, di giochi, ecc., e del browser. È importante usare il browser se si vuole caricare un ebook direttamente da internet. Basta accedere al proprio Dropbox (e magari aggiungerlo ai preferiti, così da ridurre i passaggi a un paio di tap), e da lì scaricare gli ebook che vengono aggiunti in automatico nella libreria. Non ho provato con altri cloud, come Copy, ma sono abbastanza sicuro che dovrebbe funzionare allo stesso modo. E scommetto che se compro un ebook da Ultima e accedo alla mia libreria dal browser, l'ebook lo scaricherei ugualmente. In questo l'Aura batte i Kindle, che non permettono di scaricare nulla se non lo si è comprato da Amazon (o inviato alla mail del dispositivo in formato pdf).

Ma veniamo ai pdf.
Questo è un punto debole, sotto diversi aspetti.
Primo aspetto: alcuni pdf (regolarmente caricati e leggibili su Kindle) vengono "tagliati" su Kobo, pare per colpa dell'ultimo firmware. Speriamo che il prossimo fw aggiusterà tutto.
Secondo aspetto: manca la funzione di reflow (che non ha neanche Kindle, ma che si ottiene, insieme a molte altre funzioni, installando Duokan).
Terzo aspetto: su Kindle 4NT, soprattutto col firmware di Duokan, leggere i pdf è facilissimo, ruotando di 90° la pagina e di conseguenza anche il lettore (in orizzontale), si può leggere la pagina per segmenti, e ogni cambio pagina porta al segmento successivo. Sull'Aura non è possibile, anche ruotandolo di 90°, il cambio pagina porta alla pagina successiva, non alla metà inferiore della pagina corrente, quindi per leggere un formato ampio bisogna fare lo zoom e navigare col pollice.
I tempi di elaborazione, sempre rispetto al Kindle base, sono leggermente superiori, ma il refresh è rapido, così come passaggio da acceso a standby e viceversa.

Nel complesso, il Kobo Aura (non HD) risulta un lettore molto buono, praticamente completo di ogni funzionalità necessaria per una lettura perfetta. In teoria, Kobo Aura, Kobo Aura HD e Kindle Paperwhite risultano, al momento, gli eReader migliori sul mercato, in grado di offrire un'esperienza di lettura migliore che su carta.

mercoledì 9 aprile 2014

Readmill chiude: due nuove app di ePub reading

Poco meno di tre mesi fa decantavo le qualità di Readmill, un'applicazione per Android e iOS che legge ePub e soprattutto offre un cloud (con tanto di sync della libreria tra i diversi dispositivi), una community, tempo stimato di lettura, e altre cose interessanti.
Qualche giorno fa, l'app non voleva saperne di aggiornarsi e dopo un po' una mail mi notifica che Readmill chiuderà. A quanto pare, gli sviluppatori lavoreranno per Dropbox.
*snap*
Devo ammettere che è davvero un peccato: nonostante la varietà di app di lettura, Readmill nella sua semplicità (per esempio, non offre dizionari, o meglio, l'opzione "define" rimanda alla funzione di Google e apre il browser), oltre alla buona idea di una community e agli ebook gratuiti che di volta in volta venivano pubblicati, era speciale proprio per la funzione cloud.
Insomma, una buona app, che funzionava bene, con una UI minimal e accattivante, che risolveva il problema di lettura tra cellulare e tablet (e rimpiangevo che non ci fosse uno script da implementare nel Kindle, per sincronizzare la lettura su dispositivi non-android).
Readmill chiuderà definitivamente il 1° luglio.
Saputa la notizia, mi sono rimesso a caccia di app di lettura per il tablet. Per il momento, ne ho trovate due degne di nota.

Livemargin reader.
Al momento "beta", è l'app che potrebbe sostituire Readmill. Ad app installata, si può importare un ePub dal dispositivo, oppure si può caricare attraverso il proprio account dal browser (c'è un'apposita estensione sia per Chrome sia nel Windows Store per, immagino, i device Windows; non ho idea per iOS).
Questo è un bene. Un altro aspetto positivo è che in sostanza l'app funziona allo stesso modo sul browser, quindi è possibile leggere anche da Chrome.
Per l'aspetto grafico lascia un po' a desiderare, e anche per quanto riguarda le opzioni di lettura: si limita a quelle indispensabili. Inoltre, se si è offline non ci sono grossi problemi, gli ebook della libreria si aprono subito, ma se la connessione è accesa, pare che l'app faccia in automatico la sincronizzazione della posizione nel testo (quindi, in sostanza, quando apri un ebook dalla libreria, sei costretto ad aspettare un tempo indeterminato - a seconda della connessione - finché l'operazione non avrà termine).

Universal Book Reader.
Non ha alcuna funzione di sync, ma si è rivelata un'app davvero ben fatta: la UI è curata e nonostante le animazioni e gli effetti grafici (come la pagina che si piega a seconda della posizione del dito, e la trasparenza del testo sul retro della pagina), su un dispositivo dalle prestazioni ridotte come il mio tablet non dà il minimo problema.
Inoltre è in grado di leggere anche ebook protetti con DRM.
Ulteriore nota positiva: rispetto alle altre app, UB reader permette realmente di integrare i dizionari. Appena scaricata l'app, evidenziando un termine e scegliendo il dizionario, si aprirà il browser a una pagina da cui scaricare gratuitamente la lingua preferita. Dopodiché basta installare l'app e scegliere il download del dizionario completo per l'uso offline.
L'app di lettura riconoscerà il dizionario in automatico o basterà selezionarlo nella lista per poter ottenere la funzione. Unico difetto: il riquadro in cui compaiono le definizioni è grigio scuro e il testo della traduzione è nero. In pratica è difficile capire cosa è scritto, fortunatamente però l'app viene aggiornata sistematicamente. Confido in ulteriori miglioramenti.

mercoledì 15 gennaio 2014

DuoKan, Kobo e Readmill: tre app di lettura per Android/iOS (possibili iniziatrici all'eInk)

Quasi precisamente un anno fa feci una carrellata delle app di lettura per Android.
I criteri erano piuttosto rigidi, ma ragionevoli. Dall'anno scorso ho avuto modo (più negli ultimi mesi, a dire il vero) di fare un'esperienza più approfondita nella lettura digitale su Android, e ho elaborato qualche idea.
Finora, ritengo che le applicazioni di lettura migliori siano due: DuoKan e Kobo. Una terza app che merita menzione è Readmill, ma per un altro aspetto.
Queste sono a mio avviso le app più versatili per la lettura su Android (e iOS, credo), quindi le suggerisco agli scettici che non hanno un eReader, ma dispongono di un tablet (o anche di uno smartphone), che può facilmente "trasformarsi" in un eReader e offrire un'esperienza di eReading (sebbene la vera esperienza è permessa per l'80% dallo schermo eInk dei lettori appositi, praticamente).

Kobo
L'app di lettura di Kobo è reperibile gratis sul Play Store di Google, e credo qui per roba Apple.
L'anno scorso la esclusi, insieme a quella di Kindle, perché necessitava della connessione per funzionare. In realtà era necessaria per creare l'account, dopodiché funziona anche senza.
A differenza di Kindle, l'app di Kobo ti permette di importare libri dal tuo dispositivo, al di fuori di qualsiasi acquisto tu abbia fatto nel loro store. Kindle, invece, ti permette di leggere solo ciò che hai acquistato o che hai inviato al dispositivo attraverso l'indirizzo mail fornito da Amazon (in pratica puoi inviarti solo file pdf via mail all'indirizzo mail del loro dominio, e questo indirizzo è attribuito praticamente al lettore - nome_utente@kindle.com -, così che quando la connessione sull'eReader Kindle è attiva, vengono sincronizzati gli elementi inviati, a patto che siano pdf o file acquistati da Amazon, niente epub, mobi ecc.).
Gli aspetti positivi di Kobo sono diversi. Ha un aspetto elegante, ti dà i premi di lettura che sono fighissimi (in realtà si tratta di statistiche, del tipo velocità di lettura, orario di lettura, quantità di pagine lette, quantità di libri letti ecc.), e ti comunica quanto tempo rimane per finire il capitolo o l'intero romanzo (approssimativamente).¹
Altro aspetto molto positivo, Kobo ha il dizionario integrato e la funzione di ricerca (Wikipedia/Google).

Sul mio tablet (Arnova 7h G3), però, un romanzo se veniva lasciato a pagina 20, ecco che quando riprendevi la lettura ti ritrovavi a pagina 15. Invece, con tutti i romanzi mi succede un altro problema.

Lasciando l'app in background (e.g., facendo altro col tablet, oppure anche spegnendo lo schermo per riprendere la lettura un po' di tempo dopo), l'ultima o le ultime righe vengono nascoste oltre il margine per un qualche bug grafico, e l'unico modo per poterle rimettere in sesto e leggerle è modificando il font (così da indurre una rielaborazione totale del testo).

Il bug è visibile dopo l'ultima riga.




A parte questo, l'app di lettura Kobo offre un'esperienza di lettura quanto più simile a quella su eReader, e la consiglio agli scettici che non hanno mai provato a leggere in digitale.

Veniamo a DuoKan.
Ne avevo già parlato in un precedente post, ma in quel caso Duokan era un intero firmware che gira sul Kindle (un altro OS, praticamente, che non richiede root). In questo caso è una semplice app.


Nota "dolente" (ma neanche tanto): si può scaricare dal Play Store, come tutte le app per Android, ma essendo stata sviluppata dai cinesi per i cinesi, è disponibile in cinese. Google mi ha trovato la versione inglese, che però è raggiungibile da un link dropbox (questo). Si tratta di un semplice file .apk, è possibile installarlo semplicemente tappandoci sopra (senza farlo "controllare" a Google, consentendo quindi le installazioni di fonti esterne). Se il file dovesse essere rimosso da quel link (dubito), potete contattarmi e lo carico da qualche parte (qui sul blog).

Duokan è la mia app di lettura preferita. Finora non ho riscontrato bug come per Kobo, tranne uno: sebbene anche Duokan permetta di evidenziare il testo (prendere annotazioni ecc.), quando tappo "Dict" per cercare nel dizionario, l'app mi crasha irrimediabilmente, al punto che sono costretto a disinstallarla e reinstallarla per poterla rendere di nuovo funzionante. Ma questo non avviene sul cellulare (Samsung Galaxy S2), dove invece va liscia come l'olio.




Importare i file è facilissimo - basta tappare sull'icona in alto a destra, dopodiché si apre un menù a tendina dal basso: scegliamo Local Books e navighiamo all'interno delle cartelle del sistema (o della SD card esterna, come nel mio caso, visto che il tablet ha una memoria limitata). Uso Duokan anche per lo studio, principalmente per ripetere in fretta le slide delle lezioni. Legge ePub e pdf, e per questi ultimi dispone anche di due ottime funzioni che troviamo anche nel Duokan-firmware per Kinde. Una è la funzione di reflow del testo (chiamata "Smart layout"), che a dire la verità è decente (il testo rielaborato è troppo grande per i miei gusti), mentre nel firmware per Kindle è magistrale; l'altra è la funzione di cut edges che in pratica permette di ritagliare letteralmente il pdf ed escludere ciò che è fuori dai margini (che si spostano manualmente); tipicamente si incrociano due coppie di rette e si forma una cornice attorno al testo, così da escludere tutta la parte bianca e avere una specie di "zoom".

Vediamo alcuni screenshots:

Questa è la modalità background nero/testo bianco.




Come si può vedere, è possibile modificare sfondo e testo scegliendo tra i set predefiniti, o andando a modificare manualmente il tono dei colori - oltre a poter regolare la luminosità direttamente dall'app, senza andare alle impostazioni di sistema di Android.

Modalità At night. Di fatto è solo una variazione di colori quanto più tenue possibile, e in effetti non acceca, se si legge a letto, senza luci. Il problema è che il contrasto tra i colori è troppo sfumato per poter agevolare la lettura, e più che rilassare l'occhio tende a sforzare per mettere bene a fuoco il rapporto testo/sfondo.
Per ovviare questo problema, personalmente lascio lo sfondo nero col testo bianco, e attivo un'altra app in sottofondo, "EasyEyez", scaricabile ovviamente dal Play Store. Questa app riduce la "temperatura" del colore, ed è un po' come se la luminosità diminuisse ulteriormente.
In questo modo la lettura al buio diventa molto più facile, al punto che si potrebbe anche lasciare sfondo bianco/testo nero senza bruciarsi la retina.

Duokan è la mia app di lettura preferita. I margini del testo sono ridotti al minimo, così da poter far entrare più testo possibile nello schermo, e il range per le dimensioni è ampio, così da permettermi di avere per i font l'esatta grandezza che preferisco.
Direi che per la sua semplicità e versatilità, Duokan sia un'app perfetta per il lettore "forte" che intende semplicemente leggere nelle migliori condizioni, il più possibile (senza girare pagina troppe volte). L'interfaccia non è il massimo dell'eleganza, ma l'app fa il suo lavoro. Direi che è piena di funzioni utili alla lettura, ma carente per quanto riguarda la grafica.

Readmill.
Questa app non è molto famosa, o almeno non mi pare. Eppure dovrebbe.
Readmill è un'app di lettura molto social (che detto così fa tanto cool, "social" si usa per tutto, ma in questo caso è social per davvero).
È necessario creare un account (va bene anche accedere direttamente col profilo di Facebook), perché si tratta di una community simile a Goodreads o Anobii, ma senza tante pretese (se scrivete un nome a caso non vi sparano, e anche ad accedere con Facebook, non vi ruberanno più informazioni di quanto già non facciano Facebook e Google). Ad ogni modo, anche a voler usare l'app solo per leggere dal dispositivo, si può, l'account serve solo all'inizio e non costringe a fare nulla.
Sul sito di Readmill è possibile vedere titoli letti da altri o proposti dal sito stesso, ci sono diversi classici che sono gratuiti (Lovecraft, Verne, Woolf, Poe, ecc.), ma anche titoli recenti (tipo Doctorow), ed è possibile aggiungere un libro alla propria libreria cliccando sul pulsante verde apposito (Add to library). La libreria si sincronizzerà su tutti i dispositivi su cui è installata l'app (a patto che si sia connessi e, se non dovesse avvenire automaticamente la sincronizzazione, è possibile farlo manualmente dal menù dell'app, "Sync library").
Ma la cosa davvero buona di Readmill, è che la sincronizzazione dei libri, al contrario di Kindle, non avviene solo per i titoli scaricati dal sito (oltretutto, Readmill non vende ebook, per quanto ne so: le pagine relative ai titoli che non possiedono ti rimandano allo store di Kobo, per acquistarlo); se carichi un ebook per esempio sul tablet, dalla tua scheda SD, la sincronizzazione avverrà anche su un altro dispositivo, per esempio il cellulare. In pratica, è come avere un cloud gratuito. È grandioso!
Questa è una cosa ottima: spesso mi sono ritrovato fuori casa, con a disposizione né l'eReader né il tablet, in situazioni di attesa, in cui avrei potuto leggere. Con Readmill è possibile risolvere questo "problema", così da avere lo stesso libro su tutti i dispositivi con l'app installata.
Quindi se si compra un ebook da uno store, e lo si vuol leggere sul proprio eReader ma allo stesso tempo si vuol avere la possibilità di leggerlo su altri dispositivi, basta caricarlo su un dispositivo (per esempio, il tablet), e poi ritrovarselo su altri dispositivi (per esempio, il cellulare).



Kafka, Lovecraft e Okakura li ho aggiunti dal sito di Readmill, gratis. Gli altri li ho aggiunti io dalla memoria esterna per prova, e mi sono stati sincronizzati da tablet a cellulare.







L'interfaccia è semplice, colorata ed elegante. Purtroppo l'app non offre dizionari, e i margini sono strettini - come anche per Kobo, in pratica vengono gestiti alla grande solo da Duokan - ma per il resto, tappando sulle opzioni, è possibile diminuire la luminosità direttamente dall'app, regolare la grandezza del testo, e anche qui è disponibile la modalità "nightmode". L'aspetto social di Readmill coinvolge soprattutto gli highlights, cioè quello che evidenzi sarà visibile sul tuo profilo Readmill, e verrà "spedito" nella pagina generale del romanzo, in cui si possono vedere tutte le sottolineature dei vari utenti che hanno letto quel libro.

Mi sembra una cosa carina; a mio avviso, rendere social la narrativa è un'ottima trovata, e Readmill la gestisce bene, riesce a conciliare sia la lettura che la condivisione in un insieme integrato, sicuramente meglio rispetto ai social letterari come Goodreads e Anobii. 

Sul sito di Readmill i libri presentano il numero di "raccomandazioni" degli utenti, i commenti, il numero di highliths e persino il tempo stimato di lettura (anche se la maggior parte dei libri prevede "1-2 hours", e non so quanto crederci). Se il libro non è disponibile gratuitamente, ti reindirizzano allo store di Kobo. Non so se hanno un quale tipo di collaborazione, ma questo non mi piace. Sarebbe più opportuno far aprire un menù a tendina con tutti gli store che ospitano quel titolo (col relativo prezzo). In questo senso, costituirebbe un ottimo aggregatore.

Questo è quanto. Spero di aver invogliato chi ha comprato il tablet da 300€ solo per giocare a Candy Crash e per il porno a dare una chance alla lettura digitale, partendo per esempio da queste applicazioni, e chissà, magari appassionarsi e poi scegliere un ebook reader per avere un'esperienza di lettura migliore.



_______

Note:

¹ Il software del nuovo Kindle Paperwhite (nuova generazione) dispone di funzioni simili a quelle dei lettori Kobo, per esempio comunica il tempo restante per la fine del capitolo, ma ne presenta anche di nuove e migliori, come la possibilità di scorrere le pagine del libro in una nuova finestra, senza perdere il segno, e via discorrendo; ad ogni modo, questi script, per quanto mi risulta, sono presenti nell'OS del Kindle, e non sono stati implementati nelle app per dispositivi. La nota è doverosa perché l'app di Kobo è buona ma ciò non significa che i prodotti Kobo siano migliori dei Kindle Amazon. In realtà la qualità è alta per entrambi e pressoché pari (sebbene, a oggi, a differenza dei concorrenti, il Kindle Paperwhite "2" dispone del display eInk Carta, il migliore in circolazione).

venerdì 29 novembre 2013

Due parole non richieste sulle opportunità della pubblicità nella narrativa digitale

Questo post vi è offerto da:


Ovviamente son tutte balle. Nessuna industria del tabacco mi ha (ancora) pagato per ospitare annunci pubblicitari sul blog. In Italia, oltretutto, la propaganda di tabacchi lavorati è anche vietata da qualche decennio. Ma il punto è: quanto è bella questa locandina pubblicitaria? Mettendo da parte il tabacco, quanto può infastidire l'immagine pittoresca di un uomo solitario, accampato con un fuocherello vicino a una piramide, che si accende una Camel mentre il sole tramonta dietro la duna?
Alcuni anni fa ho avuto l'opportunità di sfogliare alcuni linus, in particolare i numeri che andavano dagli anni '70 agli anni '90. Sono rimasto affascinato dalle pubblicità, come per esempio quella delle calcolatrici Texas Instruments, della Fiat Panda adatta ai giovani (e in aggiunta gli slogan sulla sua bellezza, letti vent'anni dopo, sono ridicoli), e delle sigarette Camel.
Purtroppo su Google non sono riuscito a trovare quella che mi è piaciuta più di tutte: un presunto esploratore (come quello qui sopra), sdraiato su un'amaca annodata a due alberi in un paesaggio esotico, che con una mano regge un libro e con l'altra si spippetta una Camel.
Vuoi per il gusto vintage, vuoi per il fascino esotico, a mio avviso quella pubblicità era una piccola opera d'arte, impreziosita dal tempo e chi lo sa, probabilmente ha impreziosito, di rimando, anche la rivista che la ospitava.
A prescindere dalle ovvie questioni di salute (fumare fa male), una pubblicità come la suddetta è esteticamente bella, persuasiva nei giusti limiti, e soprattutto permette alla rivista di esistere. Oltretutto la stessa Camel, che dapprima spacciava il suo marchio come il preferito dai medici, dopo l'ignoranza degli anni '40-'50 ha aggiunto quella piccola scritta relativamente al danno del fumo. Sebbene siano caratteri minuscoli, si tratta pur sempre di coerenza e rispetto, al contrario per esempio di pubblicità che affermando che "la cellulite è una malattia" vogliono venderti il loro prodotto inutile, o che quando ti lavi i denti le gengive ti sanguinano e hai bisogno necessariamente del loro dentifricio: questo è terrorismo psicologico basato sulle credenze false delle persone (suggestionabili).
La Psicologia Sociale insegna che per i prodotti di uso pratico, le pubblicità si concentrano sugli aspetti di efficienza e qualità del prodotto, mentre per quei prodotti che essenzialmente non servono a nulla (un profumo, o un whiskey), ci si concentra su fattori di desiderabilità sociale (basandosi sul fatto che persone con alto automonitoraggio, cioè con la tendenza a cambiare a seconda delle richieste dell'ambiente sociale, sono più suscettibili ai tipi di messaggio che riguardano per esempio lo status).
Chiedo scusa per la lunga premessa, ma mi sembrava necessaria per discriminare le pubblicità per così dire "oneste" da quelle "disoneste" (terrorismo psicologico).
Il discorso dell'utilità delle pubblicità l'ho già affrontato con altre persone su vari blog. A mio avviso la pubblicità è un'arma poco sfruttata che farebbe guadagnare tutti.
Per vendere i loro prodotti, le aziende hanno bisogno prima di tutto che la gente li conosca, e per fare ciò hanno bisogno di un mezzo per comunicare che il prodotto (o il servizio) X è in vendita ed è migliore di altri.
Basti pensare alle serie tv (americane, almeno): escludendo i finanziamenti del network o i ricavi per gadget e surrogati, una buona parte del guadagno deriva dallo spazio venduto alla pubblicità (gli ad). Cioè le aziende pagano per piazzare 15-30-60 secondi di spot poco prima della puntata, nel mezzo, o dopo.
Pensiamo alla pubblicità cartacea lasciataci nella cassetta della posta. Non so voi ma da me arrivano certi libretti di carta plastificata, con fotografie a colori vividi di poltrone e arredo: essenzialmente spazzatura di alta qualità. Ma fa ridere pensare poi che un paperback (carta scarsa, completamente bianco e nero) venga a costare 10€.

Ora, io non me ne intendo di marketing, ma appare abbastanza chiaro che la pubblicità si può sfruttare in molti modi per diversi fini, anche quelli quasi filantropici.
Tempo fa pensai: e se i romanzi venissero pubblicati con inserti pubblicitari all'interno? Il libro cartaceo potrebbe venire a costare meno (mi riferisco ai paperback, non alle edizioni da collezione). E sarebbe grandioso se si potesse fare una cosa simile anche con testi didattici, così da poterli rendere economicamente accessibili a tutti.
Alcuni siti piuttosto frequentati ospitano banner che, grazie alla popolarità del sito, possono ricevere un po' di visibilità (e, presumibilmente, incrementare le vendite). Non sarebbe possibile fare una cosa simile con gli ebook? Piuttosto che vendere un romanzo particolarmente popolare sarebbe bello poterne vendere la popolarità stessa: ebook gratuiti in cambio di inserzioni pubblicitarie.
Non mi sembrerebbe così assurdo se in un ebook dovesse esserci la pubblicità - mettiamo - dell'ultimo eReader di Amazon o di Kobo. Considerando che tanti lettori, come me, cercano informazioni sugli ultimi eReader, la pubblicità del nuovo modello Vattelapesca dell'azienda Taldeitali all'inizio di un capitolo non mi darebbe fastidio, anzi: se caratteristiche e prezzo dovessero soddisfarmi, me lo comprerei. E perché no, come già è stato fatto con Kobo, non sarebbe una tragedia avere un eReader più economico in cambio di piccoli banner pubblicitari nella home (a condizioni accettabili).
Se io fossi un'azienda di qualche tipo, valuterei la possibilità di, per esempio, "finanziare" uno scrittore che va forte perché scriva un'opera che la mia stessa azienda provvederebbe a distribuire gratis col mio marchio sopra. Ci guadagnerebbe lo scrittore (probabilmente non uno Stephen King che guadagna sicuramente di più pubblicando dal nulla quello che gli viene in mente mentre fa la spesa), sia in denaro che in maggiore visibilità, sia la mia azienda, che sfruttando un mezzo (la narrativa) potrebbe allargare la fetta di acquirenti.
O perché no, potrebbe essere la stessa azienda che, grazie alla propria popolarità, potrebbe distribuire con un maggiore impatto un romanzo, un certo numero di autori, un genere, una casa editrice indipendente che però pubblica opere meritevoli ecc. Se domani dovesse nascere l'equivalente dell'Eraserhead Press ma con un altro nuovo genere mind-blowing, e se l'alta qualità delle opere non dovesse bastare a renderla famosa, un qualche tipo di sponsor potrebbe, in qualche maniera, tornare utile a farla emergere, o no?
Oppure prendiamo Steam: una piattaforma per ebook (e perché no, anche macro-aggregatrice di altre piattaforme), piuttosto che per videogiochi, sarebbe possibile? Gioverebbe? Farebbe emergere capolavori inaspettati? Molti giochi indipendenti con Steam sono saltati all'occhio e hanno avuto successo (con gran piacere di migliaia di gamer).
Personalmente, troverei grandioso se qualcuno si mettesse a distribuire gratuitamente "episodi" narrativi, avvincenti, di una qualche storia (fantasy, horror, storica, quello che vi pare), il tutto supportato da sponsor pubblicitari, allo stesso modo delle serie tv. Così che quando torni a casa, quel giorno della settimana, invece di mettere a scaricare l'episodio della sitcom preferita, scarichi una puntata "narrativa", il cui andamento potrebbe essere influenzato dall'impatto degli ascolti. Sì, i ritmi di lettura sono diversi da quelli degli spettacoli tv, ma sono convinto che la cosa sia possibile, e non solo: riuscire a scrivere capitoli leggibili per esempio in 30 minuti, che riescano veramente a intrattenere, a sviluppare un climax, che contengano un forte hook e un cliffhanger mangiaunghie, significherebbe essere scrittori davvero abili.

Insomma, non parlo di nulla di nuovo. Mi rendo conto che il discorso non sia originale e che di fatto esistono interi staff di persone qualificate e strapagate per avere idee simili e sicuramente migliori, ma mi rendo anche conto che non ho mai visto iniziative che abbiano veramente provato a dare una svolta in questo senso - nell'ambito dei romanzi/ebook.
Certo, mettere a confronto un pubblico di gamer con uno di lettori è assurdo, e lo stesso vale per film, serie tv o musica. Immagino che si facciano meno soldi con la narrativa. Ma è anche vero che le cose stanno cambiando: se i lettori non fossero così tanti, non ci avrebbero nemmeno pensato a inventare gli eReader e tutto il resto, eppure è successo, e i dati delle vendite fanno ben pensare.
Evidentemente modi nuovi di fare le cose o vivere esperienze ha portato a una più diffusa fruibilità di materiale che prima non godeva della notorietà di cui gode ora.
Ok, forse sto delirando, ma magari c'è qualcuno là fuori che leggerà questo post e che vi troverà spunti utili per poter arricchire l'esperienza della lettura di intrattenimento.

venerdì 27 settembre 2013

Duokan: il software che migliora Kindle e gli fa leggere gli ePub

I Kindle sono ottimi dispositivi. Ma anche i Kobo, e i Sony. Ci sono tanti eReader ottimi, alcuni però hanno caratteristiche che li rendono migliori di alcuni per certi versi, ma peggiori per altri.
Il mio kindle 4 ha cambiato radicalmente il mio modo di leggere, dapprima abituato al Cybook Opus. Poi l'ho confrontato con altri eReader, come i Kobo, e sebbene per certi aspetti in confronto al kobo touch fosse inferiore, per altri sapeva difendersi (come il refresh, i tempi di reazione e in parte anche il contrasto della pagina).
Il difetto più grande di qualsiasi dispositivo Kindle è che non è in grado di leggere il formato ePub (e qualche altro formato).
Duokan ti permette di farlo.
In sostanza, molti dispositivi consentono il jailbreak, un'operazione che ti permette di accedere alle risorse del dispositivo e sfruttarle per sbloccare nuove o migliori funzioni. Il problema è che jailbreakeare un eReader, o un cellulare, o una console, può comprometterne il funzionamento o addirittura invalidarne la garanzia.
Duokan - per quanto ne so - non funziona così. Per poterlo avere, basta scaricare l'archivio, scompattarlo, copiare due file e una cartella nel Kindle, quindi rimuovere l'eReader dal pc e riavviarlo. Oltre a un paio di selezioni di opzioni, il processo è completamente automatico. Una facile guida è reperibile su questa wiki.
Io ho seguito le istruzioni (ma non riuscivo a scaricare l'archivio, forse per colpa di timeout della connessione: alla fine ho googlato il nome del file e l'ho scaricato da un mirror) e l'ho installato facilmente.
I miglioramenti sono evidenti:
- Lo stato della batteria è espresso in percentuale.
- L'avanzamento nella lettura di un ebook è espresso anche in decimali (invece di 1%, 2%, 3%, compare per esempio 4,86%)
- La libreria dispone di visualizzazioni testuali (solo titoli) o per anteprima (copertina, e questa scelta è molto più bella esteticamente).
- Permette il reflow dei pdf, una caratteristica essenziale per i manuali che non si possono convertire con calibre e che di default il mio Kindle 4 non permette manco per sogno.
- Ottimizza la visualizzazione dei pdf (per esempio, mangiandosi i margini bianchi del documento, mi permette di leggere più comodamente i fumetti che hanno il testo dei baloon troppo piccoli)
- Il margine superiore è leggermente minore, permettendo una maggiore capienza di testo nella pagina. O forse è una mia impressione.
- Funzione "start Auto Next Page": una semplice funzione in cui stabilendo un valore di tempo (in secondi), l'eReader volterà la pagina al posto, in automatico, al ritmo prefissato. Non è il massimo, ma se si ha un ritmo definito e soprattutto le mani occupate, la funzione è una manna dal cielo.
- Permette di definire il numero di pagine dopo le quali effettuare un refresh completo
- Permette di avere la barra del progresso nella modalità lettura sia in modalità standard, che "mini" (una semplice tacca nera attaccata alla cornice dell'eReader, si nota solo se si guarda)
- Screensaver personalizzabili: ce ne sono alcuni di default di Duokan, che io ho eliminato e sostituito con altri, presi per esempio da tumblr.
- Fonts customizzabili
- Possibilità di eliminare un ebook direttamente dal dispositivo.
- Possibilità di avere i dettagli del capitolo che si sta leggendo in apice.
- Tastiera qwerty: ok, non essendo touch l'utilità è quella che è, ma siamo abituati alla qwerty quindi è meno frustrante inserire il testo.

Contro:
- Ho notato che alcuni file, convertiti da Calibre per eliminare lo spazio tra i paragrafi, nell'OS proprietario di Kindle vengono visualizzati bene (cioè come un testo continuo), mentre Duokan sembra ignorare la modifica e mostra paragrafi spezzati l'uno dall'altro, come i file convertiti da pdf a ePub alla buona. Devo ancora controllare se generando nativamente un testo privo di spazi tra paragrafi l'errore persiste, e devo controllare anche se Sigil può identificare un eventuale codice nascosto, colpevole dell'effetto, nei file convertiti che mostrano questo fenomeno.
- L'orologio non mantiene il formato: questa mattina ho preso il Kindle per controllare l'ora (il cellulare ci mette troppo ad accendersi, mi acceca e non uso sveglie), mi segnava le 20.15. Erano sì le 8,15, ma della mattina, e a quanto pare anche se modifico il formato dell'ora (12/24), non mantiene. Ma devo lavorarci su, potrebbe essere un mio errore. In che emisfero siamo?
- La grandezza del testo: tra il valore minimo e il valore successivo c'è uno scarto troppo ampio. Mi piacerebbe leggere col testo di dimensioni tra la 1° e la 2° grandezza, ma non è possibile. Forse l'aggiornamento del firmware potrà aggiustare questi problemi, ma non sono riuscito a scaricarlo da pc (mi cade al 10-20%), e proverò a scaricarlo dall'eReader, sperando che nonostante i fallimenti nella connessione col server (il mio router funziona bene), riuscirà a portarlo a termine.
Per concludere: alcuni handicap, a livello software, del kindle, possono essere eliminati con Duokan. L'installazione è semplice, e se si segue la guida e non si fanno mosse stupide (per esempio, eliminando a caso file di sistema del dispositivo), non si compromette nulla. Di fatto, i ragazzi che hanno sviluppato questo software andrebbero ringraziati e assunti dall'Amazon, ma così non è ("Bisogna comprare solo ebook per Kindle!", tirannia idiota e controproducente, come se non esistesse la pirateria).
Duokan è un progetto che tutto sommato - credo - segue la filosofia di Linux. Funziona meglio del sistema standard ed è gratuito. Se avvertite dei limiti col vostro Kindle, ed è possibile installarci sopra Duokan, vi consiglio di farlo.

EDIT 29/05/2014: l'aggiornamento 2014 porta alcuni leggeri miglioramenti, tra i quali però non c'è la larghezza intermedia tra le dimensioni del testo. Col tempo però mi sono reso conto che le dimensioni standard dei caratteri di Duokan sono leggermente migliori di quelle dell'OS di Kinde, almeno secondo le mie esigenze.
Un'aggiunta abbastanza utile è il My Cloud, un cloud accessibile con un account Xiaomi (chi ne sa di più è il benvenuto per spiegarmi/ci il funzionamento). Se fossi nel gruppo di sviluppatori di Duokan, sicuramente punterei molto sull'interazione col web, rendendo l'eReading molto più social direttamente dal dispositivo, un campo che Readmill stava riuscendo ad esplorare su Android/iOS, e che Dropbox ha prontamente fermato reclutandone gli sviluppatori.
Unica vera novità di Duokan 2014 è il web browser, assente nelle versioni precedenti: questo fa guadagnare un punto molto importante per il firmware, che si avvicina sempre di più all'essere un completo sostituto dell'originale. Basti pensare che tra la possibilità di comprare Gli dei di Mosca in ePub (per il mio vecchio Opus da 5'' e per il tablet) o da Amazon per Kindle, ho scelto di comprarlo in ePub per avere l'ex libris personalizzato con la fatina Scintilla, ma l'ho letto sul Kindle proprio grazie a Duokan.
Insomma, a Duokan manca solo il Whispernet di Amazon per poter essere adottato come OS migliore dell'originale in tutto e per tutto.

mercoledì 10 luglio 2013

Impressioni | Kobo mini, promozione di luglio/agosto 2013

kobo mini mondadori promozione in offerta recensione

Ho avuto modo di provare il Kobo mini e non ho potuto fare a meno di scattare qualche foto e farmi un'opinione. L'opinione, lo dico da adesso, è abbastanza positiva, per il dispositivo in sé, ma estremamente positiva per la promozione della Mondadori, che lo vende al 50% dal 6 luglio (fino ai primi di agosto, se non sbaglio, ma al momento non riesco a trovare dettagli sulla promozione).
In pratica vi portate a casa un buon eReader a 39€.
Il costo di due copie di Inferno di Dan Brown (in realtà anche meno).
Il Kobo mini in questione non è stato comprato online, ma materialmente da Saturn (è molto più semplice, in caso di dispositivo non funzionante, poterlo riportare e cambiare subito, ma soprattutto si può provare il modello in esposizione e decidere se ti soddisfa o no)
I colori disponibili sono due: nero e bianco, col retro "rigato" a losanghe. La versione bianca ha il retro grigio metallizzato e, sebbene personalmente sia un fan del nero, ammetto che la versione bianca è più figa. In entrambi i casi il colore mi sembra unisex. Ma la parte posteriore si può cambiare, e c'è una varietà di colori tra cui scegliere (un po' come le cover dei Nokia 3310, che gli '80s e i '90s come me ricorderanno)
Veniamo all'aspetto pratico, con le bellissime foto scattate nel mio unico stile di fotografia sismica e decentrata.


All'inizio è necessario settare l'eReader. Via pc o wifi, è necessario aggiornarlo (che senso ha? Non possono venderlo già pronto? Mah). Quindi bisogna mettere in conto almeno 10-15 minuti di download, setting vari e riavvio. Dopodiché bisogna necessariamente creare, se non lo si ha già, un account per lo store.

Sembrava non finire mai.


Ovviamente appena acceso il dispositivo, in primo piano c'è lo Store, non la Libreria.


La visione In Lettura mostra l'anteprima degli ultimi ebook inseriti e ovviamente di quello in lettura (l'anteprima più grande). Per poter vedere tutti gli ebook contenuti nel lettore è necessario pigiare su Libreria, e poi, dal menù a tendina, scegliere eBook (la visualizzazione sarà a elenco [vedi l'immagine successiva], ma è possibile cambiare a una visione ad anteprime, cosa che sul mio kindle 4, per esempio, non è possibile).

Due parole sulla reattività del touch e la velocità del refresh: premettendo che, com'è visibile dalle foto, ho provato l'eReader con tutta la pellicola protettiva sullo schermo, il touch non mi è sembrato ottimale. Sono abituato al Galaxy S2, ma conosco bene anche i tempi di reazione del kindle 4 (non touch) rispetto alle operazioni (menù e setting vari). Di conseguenza, ho notato come il tempo di latenza tra input (tocco) e output (generazione del menù, effettuazione delle modifiche ecc.) sia notevole, rispetto al mio kindle 4. Immagino sia un tipo di tecnologia che necessita di essere sviluppata ulteriormente.


Le Impostazioni, come si può vedere, sono raggiungibili dall'icona in alto - così come la Home, sul lato sinistro. La mancanza di tasti si rimpiange un po' nel momento in cui, per andare alla home o aprire la tendina delle impostazioni, sono necessari due passaggi: se si sta leggendo, un tocco al di fuori delle aree dello schermo dedicate alla funzione avanti/indietro, quindi per esempio la porzione centrale, per far apparire dai margini superiori le icone varie, e un secondo tocco all'icona desiderata.
Quindi, per tornare alla Home, invece di poterlo fare tramite un pulsante apposito è necessario prima toccare e far apparire il tasto in alto sinistra, poi premerlo. Se la reattività fosse immediata, non sarebbe un gran difetto, ma visto i tempi di reazione, un po' scoccia. I tre tasti standard (Home / Impostazioni / Back) si potevano benissimo inserire nel dispositivo, ma tant'è.


Dalla barra inferiore si può accedere alle impostazioni di pagina e lettura, nel caso dell'immagine a sinistra, Font, Dimensioni, Interlinea, Margini e Giustificazione. I parametri si cambiano spostando il "pomolo" ma, al contrario di smartphone e tablet, ho trovato più comodo e veloce toccare direttamente il punto della linea dove si vuole che vada l'indicatore, piuttosto che pigiare sull'indicatore e spostarlo trascinandolo. Tra le Proprietà Avanzate è possibile avere anche un'anteprima dei cambiamenti, prima di applicarli.
Nota positiva: i margini si possono diminuire fino ad eliminarli completamente, così da avere il testo attaccato alla cornice della scocca.
Per ottenere una pagina sufficientemente "capiente" di testo, è necessario eliminare margini laterali e interlinea, e settare la grandezza dei font almeno al 20-30%, a mio avviso.
Nota negativa: non è possibile modificare i margini superiore e inferiore. Questo significa che la pagina assomiglia più a un 4:3 che a un 16:9, per così dire; se fosse possibile eliminare anche questi altri due margini, la capienza della pagina sarebbe migliore e le dimensioni ridotte dello schermo quasi non si farebbero sentire. Questo è un peccato, perché poter sfruttare l'intero schermo fornirebbe un ottimo potenziale per gli usi più disparati del dispositivo.
Presumo che questa "mancanza" sia dovuta al fatto che quello spazio è dedicato alle barre delle applicazioni, ma a mio avviso ciò non ha senso: se si sceglie di andare alle Impostazioni, non si sta scegliendo di leggere, per cui anche ad avere due barre, una in alto e una in basso, che coprono un paio di righe di testo, non è mica una tragedia, anzi.


Le Impostazioni di lettura permettono di personalizzare, tra le altre cose, le aree dello schermo adibite alla funzione volta-pagina e il refresh.


La seconda icona della barra inferiore, quella con le freccine, fa apparire un continuum che indica il progresso sull'intero libro. Anche qui è possibile navigare l'intero ebook col tocco sulla barra, con un riferimento al capitolo, oltre che alla numerazione della pagina.


Infine, tra le Impostazioni abbiamo gli "extra", che comprendono Scacchi, Sudoku, Sketchpad, e il Browser.
Se nel Kindle 4 il browser si trova tra i "prototipi sperimentali" (lol wut? esatto), nel Kobo mini è semplicemente un browser funzionante che, grazie al tastierino touch, ti permette di navigare in maniera credibile, rispetto al supplizio del kindle 4 (che, non avendo alcuna funzionalità touch, ti costringe a muovere coi tasti fisici il cursore su ogni lettera, impiegando quindi secoli per scrivere anche solo "Google"). La cosa che mi ha sorpreso è che nell'inserire la query nella barra di ricerca, sono apparsi anche i suggerimenti di Google "in tempo reale". Quindi direi che anche come browser d'emergenza non è affatto male, tutt'altro.

Conclusioni: il tipo di eReader e l'occasione della promozione danno un ultimatum ai lettori indecisi, che non sanno se provare l'eReading, dubbiosi ma soprattutto non convinti dall'eventuale investimento ingente. Al prezzo di due libri a copertina rigida, il lettore "curioso", senza spendere molto, può avere l'occasione di portarsi a casa un ottimo lettore con cui non solo iniziare l'esperienza di lettura digitale ma, in caso di esperienza positiva, può benissimo continuare a usare comodamente lo stesso lettore senza alcun handicap particolare. Il kobo mini è piccolo, ha tutto e di più, e sebbene non si possa definire adatto a formati .pdf troppo ampi (per esempio, manuali con immagini ecc.), offre un'esperienza completa e soddisfacente per la narrativa digitale.
E per 39€, direi che è soprattutto un'ottima idea regalo.


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Nota: Anche quest'anno, purtroppo nessuno mi ha pagato per scrivere questo articolo. Mi chiedo quanto tempo debba passare perché ciò avvenga.

giovedì 18 aprile 2013

Un anno con Linux

Premessa: non sono un esperto informatico, e nonostante mi sia impegnato a studiare linguaggi di programmazione e compagnia bella purtroppo non ho mai avuto abbastanza tempo per portare a termine l'indottrinamento. Di conseguenza questo post non vuole assolutamente essere geek. Ah, si sappia che di Linux non ci capisco granché, sto imparando. E finora la mia esperienza è ridotta principalmente a Ubuntu (Xubuntu e Lubuntu).

Ho sempre odiato Windows (fino a Win 95 paradossalmente mi ci trovavo abbastanza "bene", poi il Me non mi creava tanti problemi finché dopo qualche mese alcuni programmi crashavano in continuazione e il sistema andava avanti nonostante assurdi bug grafici e dll scombinate).
In realtà la maggior parte delle persone odia Windows, semplicemente perché non obbedisce mai agli ordini. A volte i crash vanno in effetto matrioska (Programma si impalla - clicchi su Termina Operazione programma X - Termina operazione si impalla - clicchi su Termina Operazione di Termina Operazione di programma X). Avevo un pc con XP con cui non potevo assolutamente aprire determinati .exe perché, se lo avessi fatto, avrei provocato una BSOD, ma la cosa divertente è che lanciando determinati programmi dovevo aspettare un minuto o talvolta anche più, affinché si aprissero dopo averci cliccato. È così che ho imparato a suonare la chitarra, esercitandomi nei tempi di "latenza" necessari perché si aprisse, per esempio, Firefox.
Ora, oltre a Windows e Mac OS X il popolino "ignorante" non conosce Linux, principalmente perché non è roba diffusa perché non fa guadagnare nessuno (la roba Microsoft e Apple si paga, ma se compri un computer con sopra per esempio Windows predefinito, puoi benissimo compilare un modulo di rinuncia a tale OS, richiedendone il rimborso; perché sì, a quanto pare comprando il computer compri anche il sistema operativo, nella maggior parte dei casi).
Basta il passaparola a far diffondere la cultura linuxiana.
Una decina di anni fa decisi di passare a Linux (Red Hat), ma a quel tempo io ero una ceppa, troppo spaventato per usare il BIOS, e nonostante in qualche maniera fossi arrivato vicino all'obiettivo, fallii miseramente. E forse scelsi una distro un po' complicata per un principiante assoluto come me.
Ad ogni modo, oggigiorno Ubuntu (una delle distribuzioni più diffuse di Linux) è probabilmente l'OS più facile da installare e da usare. La procedura è completamente grafica e la guida insieme al download gratuito sono disponibili sul sito ufficiale. Tutti dovrebbero usare Ubuntu (Linux), perché è semplice e obbedisce ai tuoi comandi senza problemi, è il sistema operativo che dovrebbero avere le famiglie, i bambini, i programmatori, chiunque. La Cina addirittura pare volere Ubuntu come OS ufficiale.

Ad ogni modo, dato che a noi interessa la scrittura e surrogati, parliamo di questo.
Io uso un netbook, un Asus EeePc 1000-H, praticamente una macchinetta non proprio scarsa ma decente, con Xubuntu (una distribuzione più leggera di Ubuntu). Diventa però una carretta scassata se si usa XP, al punto che a causa di bug di diverso tipo - non per ultimo il maledetto aggiornamento del sistema che se gli dài il consenso ti terrà il pc acceso per mezzora dopo aver scelto di chiudere la sessione, posticipando quindi lo spegnimento - ho dovuto formattare 3-4 volte in due anni perché Windows non partiva.


Esattamente quello che succede nella vita quotidiana.


Non serve un computer potentissimo per poter scrivere racconti/romanzi e simili. Ma nel momento in cui il computer ti frega ingrippandosi e obbligandoti a formattare, se non hai fatto un backup sei spacciato (in questo caso non tutto è perduto: basterebbe per esempio installare su una chiavetta Puppy Linux, una distribuzione leggerissima, e avviarlo live dal BIOS, così da poter recuperare file preziosi e backupparli, prima che il prossimo danno sia a carico dell'hardware).
Di conseguenza, se il pc si usa principalmente per scrivere/navigare (per esempio si vuole scrivere un racconto/romanzo e al contempo cercare informazioni su Google, vedere video su Youtube e salvare documenti come manuali e altro in pdf), si potrebbe benissimo recuperare un qualsiasi vecchio pc (tutti ne abbiamo uno), installarci sopra una distribuzione leggerissima di linux (per esempio Lubuntu), e sarà come avere un computer nuovo, che ti permette di gestire una cosa banale come file di testo in maniera pulita e stabile (non come Word di Office).
Poniamo invece che si disponga di un bel laptop potentissimo su cui giocare cagate fantasy, mmorpg, comprare giochi da Steam ecc. Si può, in tal caso, installare ugualmente per esempio Ubuntu in dual boot, cioè all'avvio si può scegliere con quale sistema operare. Se vuoi giocare scegli Windows, quando hai bisogno di lavorare scegli Linux. Se si giocano invece dei titoli che non richiedono grandi risorse, si può benissimo "emulare" il gioco in questione per Windows in ambiente Linux.
Poi c'è la questione programmi. Qualsiasi cosa esista per Windows o Mac - di solito a pagamento e regolarmente crackata -, esiste anche in open source (gratis) e per Linux. Steam è arrivato anche su linux, per esempio. Rhytmbox è un programma uguale ad iTunes, e ti consente anche di trasferire musica sull'iPod.
Se c'è bisogno di scrivere si può usare LibreOffice Writer, e tutto il pacchetto LibreOffice per presentazioni, database ecc.
Calibre, per la gestione degli ebook, è disponibile anche per Linux.
Se si vuole modificare un ePub malandato per leggerlo in maniera dignitosa sul proprio lettore, o se si vuole editare il proprio romanzo e trasformarlo in un raffinato ePub, c'è Sigil, un programma utile e facile da usare.
Molti programmi si possono scaricare direttamente aprendo l'Ubuntu Software Center, una specie di App store in cui digiti il nome del programma che ti serve e lo scarichi e installi cliccandoci sopra, proprio come si fa con Android o con iOS. Altri programmi sono un po' più "difficili" da scaricare, ovvero dal terminale, ma basta fare il copia-incolla dei comandi indicati per poter ottenere lo stesso risultato.
Per quanto riguarda i driver, invece, nella maggior parte dei casi si può collegare un qualsiasi dispositivo e farlo funzionare senza dover ricorrere a CD/pen drive/download improbabili della ricerca di Windows.
Finora ho avuto un'esperienza più che positiva. Una stampante che mi è stata regalata aveva bisogno del software e dei driver forniti col cd (il mio netbook non ha lettore cd, quindi ho dovuto prendere in prestito un lettore CD USB). Con Ubuntu invece bastava scegliere il modello della stampante: dato che nella lista non c'era il modello preciso, ho scelto quello che ci andava più vicino, e la stampante ha funzionato! Niente CD o pen drive.
Discorso analogo per la configurazione di una Internet Key (non per me). Su un netbook con Windows 7, la pennetta era impossibile da configurare nonostante il driver fosse immagazzinato nella stessa memoria interna. La colpa è della marca, la Onda, o della Wind, o di entrambi. Alla fine è stata configurata. Dopo mesi interi, decido di mettere su quel netbook (non mio) Lubuntu e smetterla con le frustrazioni da Windows, e poi per la pennetta si vedrà. Dopo aver installato l'OS mi informo un po', e scopro che non c'è bisogno di installare nulla: basta cliccare sulle impostazioni di rete (non wifi) e selezionare la Internet Key (già configurata in automatico). E ha funzionato.

Linux è un OS infallibile, stabile e affidabile?
Abbastanza. Inutile dire che una distribuzione "pesante" su un pc scarso può dare problemi a cominciare dalla grafica. Ma una distribuzione adatta al tipo di macchina può garantire una buona affidabilità.
Linux non si ingrippa mai? Di certo non come Windows, nulla è perduto con Linux, eventuali disagi possono durare alcuni secondi, a meno che non ci si metta di impegno a fare casino coi file di sistema accedendo da root (ma a questo punto non si agisce più da principianti).
Linux crasha? Sì, raramente, determinati programmi possono crashare, ma tu clicchi sull'invio della segnalazione, e (a me è successo così con il Bluetooth che dava problemi nel trasferimento dei file) in breve al prossimo aggiornamento disponibile il problema potrà essere risolto (il Bluetooth ha ripreso a funzionare bene, senza che io facessi nulla). O comunque il crash non si ripeterà, a meno che non ci siano problemi seri (che una riconfigurazione rimette a posto).
La community linuxiana è sempre pronta a dare una mano, a sostenere i nuovi utenti e a produrre nuova roba utile per tutti. Basta cercare aiuto su qualsiasi gruppo, forum, canale IRC, per ricevere aiuto. La maggior parte delle volte i problemi sono banali e la soluzione si ottiene facilmente googlandola.
Le ultime versioni delle varie distribuzioni, oltretutto, hanno una grafica accattivante, di gran lunga superiore a quella di Windows, e molto più customizzabile. Offrono un'esperienza davvero soddisfacente.
Uno potrebbe chiedere: e la roba Apple? Non ho esperienza in tal senso, ma dato che si parla di OS UNIX-based, in teoria la iRoba dovrebbe essere piuttosto affidabile, più di Windows. Il problema è che i computer Apple hanno un prezzo superiore al loro effettivo valore, ed essendo il sistema simile a Linux, non ha molto senso scegliere quello a pagamento, se ce ne sono altri uguali gratuiti (a meno che per esempio non si sia costretti per motivi professionali, come per l'uso di software specifici come Photoshop, o se si vuole possedere una macchina con determinate caratteristiche).

Lo scopo di questo post è quello di diffondere la notizia: esistono OS gratuiti, facili da installare e da usare, che facilitano la vita e fanno risparmiare soldi: molte persone buttano il proprio pc perché troppo lento o "pieno di virus", senza sapere che il più delle volte la lentezza non è colpa della macchina ma del sistema operativo, e che i virus li ha solo Windows, in Linux invece non si corre alcun pericolo simile.
Inoltre, ancora, Linux è ideale per lavorare. Le persone "vecchio stile" che usano il pc solo perché costrette dal lavoro e con la repulsione per la tecnologia potrebbero cambiare idea, vivendo un'esperienza positiva e gratificante come quella che potrebbe dare un OS bello, semplice e affidabile come Ubuntu.
Da parte mia non voglio convincere le persone a usare Ubuntu e simili, ma spero con questo post di aver fornito ulteriore materiale, insieme a quello già presente in rete, che permetta alle persone di approfondire e farsi un'idea.
Per quanto riguarda la scrittura, ritengo che Linux sia il miglior sistema operativo (oserei dire ispirante) utile allo scopo, e che ogni scrittore dovrebbe considerare di usare.

domenica 3 febbraio 2013

Segnalazioni | Pyrus mini, un eReader puccioso

Qualcuno si ricorderà della recensione del Pyrus, fatta qualche mese fa, nell'estate del 2012, immagino.
Proprio ieri, alla Mediaworld, ho scoperto dell'esistenza della versione "ridotta", il Pyrus Mini.
Tornato a casa mi sono informato un po' di più, e a quanto pare si tratta, in effetti, di un prodotto piuttosto recente (dovrebbe avere un paio di mesi, forse tre). Non avendolo provato, vi rimando alla recensione fatta da eBookReaderItalia, che mi pare onesta ed esaustiva.
Riassumendola, in pratica non differisce in nulla rispetto al Pyrus classico, se non per le dimensioni. Ho fatto diverse foto, ma a scatola chiusa, quindi vi suggerisco la galleria di eBookReaderItalia su facebook, ricca di scatti interessanti e sicuramente più chiari rispetto ai miei.
L'unica foto più utile che abbia scattato potrebbe essere questa, dato che mette a confronto il Pyrus mini con due tablet, uno di 7'' e l'altro da 10'' (o comunque qualcosa di simile).


Praticamente ha le dimensioni di un cellulare. Ho fatto un confronto col mio Galaxy S2, e praticamente combaciavano. Per fortuna eBookReaderItalia ha avuto la stessa pensata e l'ha documentato con una foto:


Lo schermo è leggermente più grande, e la larghezza dell'intero dispositivo è naturalmente superiore, ma non di molto. Considerando un Galaxy S3, che è notevolmente più panciuto dell'S2, si potrebbe dire che il Pyrus mini sia una specie di cugino eInk dell'S3.

Veniamo alle riflessioni.
Da un lato, un eReader mini non ha granché senso, perché è come se entrasse in competizione con i cellulari. Questo perché l'esperienza di lettura su un dispositivo così piccolo può essere limitata a brevi periodi di tempo (a me per esempio capita di leggere in buchi di tempo così brevi che a malapena riesco a terminare la pagina - leggo pagine in formato da 34 righe circa), ma a queste condizioni, si può avere comunque uno smartphone con sopra lo stesso romanzo, e la vista non verrebbe compromessa, visto il breve periodo di lettura. A quel punto, sarebbe più saggio avere un solo strumento in tasca, e dato che nessuno esce di casa senza telefono, la scelta ricadrebbe su quest'ultimo. Il Pyrus mini offrirebbe una lettura leggermente migliore rispetto uno smartphone (escludendo la questione luminosità e batteria) solo in virtù dello schermo leggermente più grande, riducendo a 0 i margini interni così da avere qualche millimetro in più di spazio rispetto, per esempio, a un Galaxy S2. (Ma con un S3 il discorso non sussisterebbe.)
Dall'altro lato, in quanto possessore di Cybook Opus (5'') e Kindle 4 (6''), posso affermare che la vera tascabilità si potrebbe trovare proprio in questi 4,3'' del Pyrus mini, dato che il Kindle 4 è relativamente tascabile (con la custodia, poi, non lo è per niente), e l'Opus è abbastanza tascabile (anche con la custodia, ma in tasche abbastanza capienti, altrimenti potrebbe creare forme ambigue, attraverso i vestiti, che attirerebbero gli sguardi della gente, mentre nelle tasche di abiti "non molto casual" sarebbe impensabile).
Di conseguenza, definirei propriamente tascabile un Pyrus mini, piuttosto che un Kobo mini (di 5'').
Tuttavia il secondo gode di maggiori funzionalità.
A parte tutto questo, il Pyrus mini si vende attorno ai 60-70 euro (55,91 euro su Amazon, 69 alla Mediaworld, [prezzi aggiornati a domenica 3 febbraio 2013]).
Considerando il prezzo minore, 55,91 euro, sì, possiamo dire che tutto sommato è un prezzo buono. Ma considerando che per poco meno di venti euro si possono avere dispositivi significativamente migliori, direi proprio che il prezzo non è così buono.
Se lo avessero lanciato con un prezzo veramente conveniente, per esempio 45-50 euro al massimo, allora sì che sarebbe stata una bella sfida agli altri eReader sul mercato.
In ultima analisi, le dimensioni e i colori accesi (oltre al nero, ci sono blu, e un rosa che a me sembra rosso) di questo Pyrus mini lo rendono un eReader pucciosissimo che ti fa venir voglia di comprarlo solo per questo motivo. Perché è piccolo, carino e colorato.
Fossi un genitore, lo terrei presente per attirare l'attenzione dei bambini sulla (buona) lettura, così da staccarli un po' dai tablet e risparmiargli un po' la retina.

venerdì 25 gennaio 2013

Impressioni | Lettori eBook per Android

Gli ebook reader non sono diffusi quanto smartphone e tablet.
Di fatto, molti ancora non sanno nemmeno dell'esistenza degli eReader e se ne vedono uno lo scambiano per un tablet. In teoria all'apparenza non sono poi tanto diversi.
Difficilmente, comunque, il possessore di un iPad sentirà il bisogno di avere un eBook reader: ha speso già fior di quattrini per il vassoio della Apple che gli fa tutto¹, mica ha altri soldi da buttare in aggeggi che non abbiano la mela incollata sopra. Lo stesso dicasi per i cellulari.
Per i dispositivi con Android e iOS esistono software in grado di leggere epub e mobi (escludo i pdf e altri formati da "ufficio" perché i software per i primi sono più o meno sempre implementati, mentre altri formati come ppt, doc e via discorrendo non sono propriamente preferibili come formati da ebook).
Ne ho scaricati alcuni gratuiti e li ho provati su Samsung Galaxy S2. Pur disponendo di un eReader, per quanto tascabile non si avvicina nemmeno alle dimensioni di un cellulare, quindi può capitare che mi ritrovi senza lettura in momenti di attesa, senza cappotto con tasche abbastanza larghe per il Kindle, o senza la tracolla per i libri, o eventuali zaini ecc.. Per questo motivo, può tornare utile continuare sul cellulare il romanzo che stavo leggendo.

Premessa: la mia personalissima valutazione è basata essenzialmente su quanto l'applicazione funzioni, sull'esistenza di eventuali restrizioni, e sulla comodità di lettura/gestione degli ebook.
Tutte le applicazioni seguenti sono gratuite. Per Android.

kindle app for android ebook readerKindle
Così come i lettori veri e propri, Amazon fornisce anche un software di lettura di ebook per dispositivi Android e iOS. Questa, come tutte le altre applicazioni, è gratuita per Android. Non ho idea riguardo ad iPhone e compagnia bella. Non mi stupirebbe se non fossero gratuite, lol.
Siccome io voglio solo un software in grado di decifrare i file epub/mobi così da permettermi la lettura e consentirmi di usare al meglio il mio cellulare, la necessità di connessione è un punto a sfavore. Come se non bastasse, per poter usare l'applicazione si deve disporre di un account Amazon.
Ecco la schermata:

amazon kindle app android

Praticamente non sono stato in grado di usarla. Sì, ho un kindle, ma non ho mai voluto crearmi un account. E non voglio crearlo adesso. E voglio poter leggere senza essere connesso.
Bocciata.

Kobo
Dagli screenshot sembrava un bel software, ma (a parte i libri dai prezzi così stratosferici che ti chiedi se non stiano scherzando) presenta lo stesso problema dell'app di Kindle. Ecco l'unica schermata che ottengo, senza connessione:


Potrei connettermi, ma... Come non detto. Bocciata.

Google Play Books
Google play ha, come unica restrizione, l'accesso con il tuo account Google. E la cosa è fattibile. Fatto ciò, si ottiene la schermata iniziale e... Niente, non puoi importare i tuoi ebook. O per meglio dire, io non sono riuscito a trovare il modo. Immagino che l'unico modo sia comprarli dallo store di Google.
Però posso sempre leggere i sample gratuiti. I Promessi Sposi, EVVAI!

Cool reader
Questa app funziona offline e puoi importarci gli epub (credo anche mobi, non ho provato). L'unico problema - oltre alla grafica un po' scarsa - è lo sfondo della pagina. Non è granché, ostacola la lettura, e le opzioni disponibili per il contrasto, la luminosità ecc. non servono a molto. Invece di riportare la mia schermata, ne riporto una presa da Google. Non so per quale motivo, prima di fare lo screenshot la pagina aveva perso luminosità e non riuscivo a farla tornare allo stato iniziale. Per cui l'immagine che avevo ottenuto era pessima. Pazienza.
Giudizio finale: tutto sommato accettabile.

Aldiko
Aldiko è una buona applicazione. Permette di importare ebook da una cartella del dispositivo, e gli strumenti di lettura sono ottimi. Di default il testo è nero su fondo bianco (non che sia tanto difficile arrivare a pensare che questa sia la soluzione ottimale), ed è possibile con un tocco invertire il contrasto (fondo nero e testo bianco). La grafica è curata, piuttosto carina. Temo che non legga i mobi, visto che sfogliando nel dispositivo, il file mobi nella cartella risulta invisibile.

Nella schermata a sinistra ho attivato le opzioni per farvele vedere, inutile dire che il testo occupa tutto lo schermo. Margini e dimensioni del testo sono state modificate da me secondo le mie preferenze.

Ebook Reader
Questa app richiede un account a Ebooks.com per... Non ne ho idea. Quelli che si vedono nello scaffale sono i libri che puoi leggere, ma non ci sono possibilità di importarli dal dispositivo stesso. Cliccando sul tasto in alto a sinistra mi chiede di accedere, ma io non ho l'account richiesto e non ho intenzione di crearmene uno.

Fallimentare.


Moon+ Reader

Moon+ Reader mi è piaciuto da subito perché in primo piano c'è il tasto per importare i file, e interpreta benissimo i metadati (in questo caso ho caricato Uomini che odiano le donne, e mi si presenta con tutta la copertina sia nello scaffale che all'apertura del file). In pratica è uguale ad Aldiko, con la differenza che oltre ad avere diversi temi per la modalità di lettura, l'opzione di inversione del contrasto ecc., Moon+ Reader ha anche un tasto che permette di ruotare lo schermo (l'orientamento dello schermo non è quindi soggetto all'accelerometro, e questo è comodo se si legge a letto, stesi su un lato).

 
Per qualche assurdo motivo, nonostante l'abbia accuratamente convertito con i parametri giusti, nel testo ci sono spazi tra i paragrafi. Ma posso soprassedere. Ah, e le pubblicità sono un male necessario per le app gratuite, mi sembra scontato.

E questo è tutto.
A chiunque abbia un tablet/smartphone posso dire che, ok, ci sono ottimi software in grado di leggere ebook e far assomigliare l'aggeggio a un Kindle, un Kobo, e surrogati. Però, da possessore di eReader & smartphone, posso assicurare che l'eReader è necessario e insostituibile, per il lettore attivo (non dico avido, attivo mi piace di più). Lo so, smartphone e tablet costano tanto e possono fare tante cose, ma, oltre al fatto che la batteria non dura niente, posso assicurare che la vista te la compromettono. Chiariamoci: anche leggere su eInk può far male, nelle condizioni peggiori (luce flebile, stanchezza, occhi secchi ecc.), ma tra eReader e Tablet, senza dubbio considero il primo come miglior sostituto del libro cartaceo.
___
¹ - (E se possiede un iPad, è improbabile che abbia anche il quoziente intellettivo necessario per comprendere a cosa serva un eReader)

lunedì 15 ottobre 2012

TXTR Beagle, eReader a 10€ (con sorpresa?)

Nel post sull'eReader Trekstor Pyrus sostenevo che lo stesso fosse probabilmente tra i più economici eReader con schermo a inchiostro elettronico. La questione va aggiornata.
A quanto pare, alla Fiera del Libro di Francoforte è stato presentato questo nuovo eReader (eInk, 5 pollici, 8 livelli di grigio) che sul mercato europeo verrebbe a costare solo 10€. Ulteriori dettagli potete trovarli per esempio qui o cercando da voi su Google.
Riassumendo, si tratta di un normalissimo lettore non tanto diverso dal mio adorato Opus (a parte che questo Beagle va a batterie a stilo), ovvero un cosino di 5'' che si limita a leggere i libri senza connettersi in alcun modo ad alcun aggeggio.
Dov'è la fregatura? Come può costare solo 10 sacchi?
Sembrerebbe che quest'affare verrà "annesso" agli smartphone, così ho letto in giro, e nonostante i 4GB di memoria interna, si potranno trasferire solo fino a 5 libri alla volta esclusivamente via bluetooth con un'applicazione dello smartphone.
Quindi: compri uno smartphone, incluso a questo ti danno il Beagle e con un'app trasporti i libri dal cellulare al lettore.
Le informazioni su internet sono contrastanti, a cominciare dalle pile (secondo il link precedente sono 2, secondo altri, come questo, 3), per finire con l'OS compatibile col lettore (secondo il primo link l'app sarebbe un'esclusiva Android, altri post riferiscono che in futuro sarà possibile anche per iOS, cosa a mio avviso improbabile, visto che la Mela di solito fornisce tutto lei, software e dispositivi).
Secondo questo post:
una periferica mono-funzione come sembra essere l'e-reader di casa Txtr potrebbe faticare a imporsi sul mercato. Per questo motivo l'azienda berlinese ha avuto l'idea geniale di commercializzarlo come un accessorio di telefonia mobile, stringendo accordi con i principali operatori che, attraverso la pratica del subsidizing, si dovrebbero far carico di parte del costo del dispositivo.
Spero che quel "geniale" sia ironico.
Non c'è granché di geniale (anche se, vedendo le orde di fessi disposti a scialacquare gli stipendi per roba Apple identica alla roba di un anno prima, direi che alcune manovre di mercato non siano poi tanto stupide, ma gli stupidi sarebbero gli acquirenti).
In pratica la tattica è simile a quella di Amazon. Noi ti diamo il dispositivo a poco prezzo, voi però dovete comprarvi i libri dal nostro store, altrimenti il vostro dispositivo sarà inutile.
In pratica, la fregatura.
Questo sarebbe anche giusto e grosso modo conveniente... in un mondo privo di eReader "liberi" e magari con eBook al costo massimo di 1 euro (pur leggendo due romanzi al mese, 24 euro di spesa per file di testo sono sopportabili).
Dato però che esistono eReader liberi di leggere ciò che il loro proprietario decide di caricarci, se davvero questo TXTR Beagle non fosse altro che un ennesimo tentativo di incatenare la cultura, allora il progetto ha tutto il mio disprezzo.
Per il bene dell'umanità, voglio ricordare che è preferibile (a mio avviso) acquistare eReader privi di formato proprietario (quindi escludendo roba Amazon, a meno che non abbiate esperienza con la conversione dei formati, in tal caso allora ok). Con un eReader che legge ePub e qualsiasi formato tu voglia metterci dentro, sei libero di fare quello che vuoi. E ancora, oltre all'uso di Calibre, ricordo questo post di Tapiro, che permette praticamente di avere la propria "fucina" editrice e trasformare i file di romanzi in un formato ePub uguale e migliore di quello venduto dalle stesse case editrici.
Per concludere, fermo restando che le informazioni sono ancora scarse a riguardo, spero vivamente che questo TXTR Beagle a 10 euro vada in porto senza restrizioni dovute all'acquisto di smartphone/formati proprietari.
Vedremo come andrà.