sabato 26 aprile 2014

Vaporteppa, Gli dei di Mosca di Swanwick, e l'editoria fatta bene

Chi mi ha tra gli amici su Facebook o mi segue su Twitter o su Google+ avrà avuto modo di assistere ai miei like, reblog e post vari a supporto di Vaporteppa.
Qualcuno potrebbe non aver chiaro di cosa si tratta, per cui eccomi qui a spiegarlo (e probabilmente a dire cavolate e danneggiare l'immagine di Vaporteppa, del Duca e di Tombolini con la mia inettitudine).

Partiamo dall'inizio.
Tombolini è il fondatore di diverse aziende, tra cui Simplicissimus Book Farm (quando, nel 2011, acquistai dalla Mediaworld il mio primo eReader, il Cybook Opus della Bookeen, sulla scatola c'era incollato il logo di Simplicissimus, e se non sbaglio potevi scaricare qualche titolo con un codice ecc.: questo è come l'ho conosciuto io.). A lui appartengono Ultima Books, piattaforma di distribuzione di ebook, e Narcissus, una piattaforma di self-publishing dove puoi autopubblicarti in maniera adeguata (con tanto di software per la corretta impaginazione dell'ePub ecc.)
Tombolini è quindi un imprenditore, e chi lo segue su Twitter, sul suo blog ecc., saprà che è competente in ciò che fa, al contrario del 90% degli imprenditori italiani, e soprattutto è palesemente appassionato in ciò che fa. Recentemente è diventato editore, con Antonio Tombolini Editore.
Vaporteppa è una collana di Antonio Tombolini Editore, affidata alla guida di Marco Carrara, meglio conosciuto nei peggiori bar di Caracas come il Duca.
Il Duca lo ricordiamo per tutti gli articoli specialistici su armi, armature, ed editoria, con Baionette Librarie, e per tutto ciò che riguarda la scrittura, soprattutto l'editing con Agenzia Duca. Il Duca condivide con Gamberetta l'attitudine verso la scrittura e la fiction, e chi conosce Gamberetta ha già capito di cosa si parla (tanto per dirne una, la capacità di riconoscere gli autori e gli editori che ti prendono in giro con delle porcate spacciate per narrativa). Il Duca nutre una passione profonda per la narrativa, lo conosco da 7 anni ormai, e nell'adolescenza mi ha assistito nella scrittura e nella lettura, aiutandomi molto nella crescita "intellettuale" condividendo con me diversi suoi interessi (ovviamente mi riferisco alla sua passione per il lulz, il bizzarro, fatine nude, coniglietti, e roba sconcia: se avessi lasciato il mio computer in mani sbagliate, sarei stato rovinato a vita).
Non posso quindi che avere la più completa fiducia in questo progetto.
Per avere maggiori informazioni si può visitare il sito.
In sostanza, Vaporteppa...
ha la missione di fornire buona narrativa fantastica, principalmente di autori italiani, possibilmente con elementi retrò ispirati al Lungo XIX Secolo. 
Ci occuperemo di narrativa fantastica in generale: Fantascienza, Science-Fantasy e un po’ di Fantasy, possibilmente non medievaleggiante e niente paranormal romance. Anche l’horror va bene, purché ricada anche in uno dei tre generi indicati prima. Ovviamente New Weird e Bizarro Fiction, ricadendo nei macro-generi indicati prima, vanno bene anche loro.

Al momento, Vaporteppa ha pubblicato un'opera di Michael Swanwick fino a questo momento inedita in Italia, Dancing with Bears, col titolo Gli dei di Mosca, al prezzo di 4,99€, un prezzo onestissimo (soprattutto considerando che è un titolo straniero, con tutto ciò che comporta, dalla traduzione ai diritti, ecc.). Si può comprare da Amazon o su Ultima. Potete anche leggerne l'anteprima, ovviamente, gratis (Non è ovvio, molte case editrici non permettono di leggere l'anteprima di un romanzo; e in certi casi, se è disponibile, è anche a pagamento - sì, roba da matti). Per maggiori informazioni sull'opera, seguite i link sopracitati. Se non ci sono domande, sparatevelo subito sul Kindle o su qualsiasi eReader o tablet possediate.

Perché segnalo Vaporteppa?
Il motivo principale è che sono fiducioso: durante questi anni di università pensavo: "Wow, sarebbe mitico se il Duca decidesse di aprire una specie di casa editrice digitale indipendente con cui lanciare opere potenti, meritevoli, in grado di pisciare in testa a tutte le schifezze pubblicate dai colossi e imposte sul mercato, portando infamia sui generi che tanto ci piacciono". Verso la fine di questo mio ultimo anno di università il sogno è diventato realtà, e non posso che esserne soddisfatto e avere grandi aspettative per il futuro.
Un altro motivo importantissimo è che al contrario di tutte le case editrici, Vaporteppa non solo ha un target specifico, forse un po' di nicchia, ma al contempo anche abbastanza flessibile, come abbiamo visto: oltre al target, essenziale è la qualità delle opere, e per fare ciò:
Non pubblichiamo le opere nuove così come ci arrivano: ogni opera scelta per la pubblicazione verrà studiata e sottoposta, lavorando sempre assieme all’autore, a revisione ovunque ritenuto necessario. Se non intendi lavorare seriamente sulla tua opera, non proporla nemmeno.
Non pubblichiamo “persone”, pubblichiamo opere: se la tua opera non soddisfa criteri minimi di qualità non ci importa se sei figlio di un senatore, nipote di un cardinale, giornalista della Busiarda o se hai già pubblicato venti titoli con Einaudi e Feltrinelli. Ad altri interesserà moltissimo: vai da loro.
Le case editrici classiche non hanno questo tipo di rapporto con gli autori (a meno che questi non siano best seller come Fabio Volo o simili). Vaporteppa dice: "Ok, la tua opera potrebbe andarci a genio, vediamo un po' com'è, e qual è la tua abilità: se sei valido, ti addestriamo nella Scuola di Ardimento, così da renderti un bravo scrittore e produrre opere interessanti di massima qualità che in seguito potranno essere pubblicate".
Nessuna casa editrice collabora con gli autori, istruendoli e migliorandoli, per quanto ne so.
Tutte le premesse sono ottime, la mia fiducia è totale e le mie aspettative sono grandi: sarò dunque molto critico (per quanto questo possa interessare a chicchessia) nei confronti dei futuri sviluppi del progetto. Per esempio, nonostante la scelta adeguata di Swanwick come prima opera, sono (come molti) ansioso di leggere autori nostrani. Mi piacerebbe qualcosa sullo stile di Soldati a vapore di Diego Ferrara, per esempio, opere avvincenti facilmente proponibili alla HBO per farci una serie accattivante e di successo, stile Game of Tornio.
Insomma: ecco Vaporteppa. Ecco il primo titolo, Gli dei di Mosca. Restiamo sintonizzati e appoggiamo Vaporteppa: qui si fa la buona editoria o si muore!

martedì 15 aprile 2014

Calibre per negati - guida minima per scaricare, convertire e trasferire ebook su eReader, con simpatiche illustrazioni

calibre for dummies guida calibre ebook libri kindle kobo sony prs pyrusQuesto post è per chi ha comprato o ricevuto in regalo un eReader, cioè un Kindle, un Kobo, un Sony, un Bookeen, un Trekstor, ecc., e vorrebbe, se non proprio diventarne esperto, almeno provarlo, ma non ha idea di come fare a scaricare e mettere i "cosi" (gli ebook) nel "coso" (l'eReader).
Per chi è già avanti con i suddetti procedimenti di base, può avanzare di livello con la guida più specifica del buon Tapiro.
Prima della guida pratica, per i più negati qualche brevissimo cenno al reperimento (download) di ebook. Per velocizzare le cose, ecco l'indice di questa mini-guida:

1. Scaricare un ebook
2. Come convertire un ebook con Calibre
3. Come trasportare un ebook da Calibre o PC sull'eReader
4. Quattro
5. Conclusioni

* * *
1. Scaricare un ebook.
Ci sono tre modi per scaricare un ebook.
Il primo è comprandolo.
Ci sono diversi store, come per esempio il nostrano Ultima Books o i colossi come Amazon. Generalmente, dopo aver fatto l'acquisto, il file è reperibile dal proprio account (lo store vi darà le indicazioni necessarie), mentre se possedete un dispositivo Amazon Kindle, addirittura dopo averlo acquistato l'ebook comparirà magicamente sull'eReader (a patto che esso sia connesso, ma tutto questo ve lo spiega Amazon).

Attenzione! Gli ebook scaricati da Amazon sono in un formato proprietario (.azw ecc.): questo significa che possono essere letti solo ed esclusivamente da dispositivi Amazon, cioè i Kindle. Se possedete un Kobo o un Sony, invece, non potrete leggerli, perché leggono il formato universale degli ebook, cioè l'ePub, che solo Amazon non utilizza. Se avete un ePub e volete leggerlo su un Kindle, invece, potete farlo solo convertendo questo file ePub in un formato riconoscibile dal Kindle (il .mobi). Più avanti, nella guida, verrà spiegato come fare, senza problemi, in due sole immagini.
Il secondo modo è a metà tra il primo e il terzo: scaricando l'ebook gratuitamente dagli store. Gli store come Ultima e Amazon offrono sia ebook a pagamento (come una libreria classica) sia ebook gratuiti (non proprio come una libreria classica), come si può vedere qui. Quindi si possono anche "comprare" ebook a 0€.

Il terzo modo riguarda Google. Un eReader può tornare utile per leggere ciò che molti utenti pubblicano sui propri blog, racconti, pensieri, qualsiasi cosa. Inoltre ci sono interi archivi di classici scaricabili gratuitamente, basta cercarli. E talvolta si trovano anche ebook piratati (proprio come i film), e si cercano allo stesso modo. Basta inserire parole chiave come

[Titolo del libro] [Nome e Cognome dell'autore] [epub] [download]

Ecco come cercare La divina commedia:

Facile, no?
I risultati saranno diversi, alcuni permetteranno di scaricare l'ebook, altri no. Da questo momento in poi dovete camminare sulle vostre gambe (verso la legalità o illegalità, come preferite). Se siete degli affezionati di eMule, potete cercare anche lì. Ce ne sono a bizzeffe (piratati e non piratati).

Ora veniamo alla parte di Calibre.

2. Come convertire un ebook con Calibre.
Avete scaricato un ebook, qualunque sia il modo. Ora avete un file epub (del tipo "Romanzo.epub") o perché no, anche un pdf.
Per convertirlo, è necessario portare il file in Calibre, semplicemente trascinando il file dalla sua cartella nella finestra di Calibre, in maniera rude, così:

(clicca per aprire l'immagine in formato più grande)

Mettiamo che vi hanno regalato un Kindle, ma il file che avete scaricato e messo in Calibre è un ePub. Oppure mettiamo che il file è un pdf.
Cliccate col tasto destro del mouse sul titolo del libro che volete convertire


(clicca per aprire l'immagine in formato più grande)

Si aprirà un'altra finestra (mostrata qui sotto). Sostanzialmente, per gli scopi di questo tutorial, potete ignorare tutto ciò che vedete e cliccare su Ok, ma prima una raccomandazione: cliccate su Visualizzazione (seconda icona a sinistra, il secchiello con la vernice) e spuntate il terzo quadratino, "Rimuovi gli spazi tra i paragrafi".
Nell'angolo in alto a destra dell'immagine c'è scritto "mobi". Questo perché se collegate un Kindle, "mobi" è il formato di ebook che verrà letto. Quindi: da ePub o pdf a Mobi se possedete un Kindle. Da Mobi o pdf a ePub se possedete un lettore non-Amazon (più o meno tutti i Kobo leggono sia ePub che Mobi, ma diciamo che il formato ePub, essendo "universale" è quello letto da tutti gli eReader eccetto dagli Amazon Kindle.)

(clicca per aprire l'immagine in formato più grande)


Ora nell'angolino in basso a destra della finestra l'icona notificherà che è in atto il lavoro (la conversione). Dopodiché, a lavoro finito, potrete appurare la conversione effettuata controllando i formati disponibili per il titolo che avete scelto, basta guardare sotto alla copertina:

In questo caso, da pdf la conversione è stata fatta due volte, una in ePub, che leggerò sul tablet, e l'altra in mobi, che leggerò sul Kindle

3. Come inviare un ebook da Calibre sull'eReader
Ci sono due modi per poter mettere un ebook sul proprio dispositivo.
Il primo modo consiste semplicemente nel collegare il dispositivo al pc e trascinare il file dalla cartella in cui l'avete salvato alla cartella di destinazione del dispositivo. Nel caso dei Kindle è "documents" (per es., per Windows: "Risorse del Computer" -> "Kindle" o "Disco rimovibile X:" dove per X si intende qualsiasi lettera -> "documents"), nel caso dei Kobo basta spostare il file direttamente sull'icona della periferica (per capirci, in Windows "Disco rimovibile E:", o "D:", o "F:", nei Mac dovrebbe apparire l'icona del volume appena montato sul Desktop, su Linux non c'è bisogno che ve lo dica, perché se usate Linux siete già potentissimi).
Il secondo modo sfrutta Calibre che, con un paio di click, vi risparmia grattacapi. Ecco come fare (consultare l'immagine seguente in caso di crisi):
Click destro sul nome dell'ebook che volete trasferire sull'ereader -> Invia al dispositivo -> Invia formato specifico a -> Memoria principale.
Prima di spiegare perché il grassetto a "invia formato specifico a", ecco lo screenshot:

(Clicca per aprire l'immagine in formato più grande)

Se l'ebook che dovete inviare lo avete convertito in diversi formati, allora scegliendo direttamente "invia alla memoria principale" rischiate di inviare un formato sbagliato. Per esempio, se avete scaricato un ePub e lo avete convertito in mobi per leggerlo sul Kindle, inviandolo direttamente alla memoria principale otterrete un ePub che sarà "invisibile" nel lettore. Invece, scegliendo il formato specifico, vi basterà scegliere quale formato mandare, come potete vedere nell'immagine esplicativa:


Come potete vedere, basta scegliere il formato che preferite. Per esempio, se avete un Kobo, sceglierete l'ultimo formato, "ePub", in caso di narrativa o saggistica ecc., o "pdf" se per esempio è un fumetto e premerete OK, ma non sceglierete "mobi".

4. Quattro
Quattro.

5. Conclusioni
Bene, ora potete leggere sul vostro eReader. Se il dispositivo vi è stato regalato, potrete dimostrare (o fingere in maniera credibile) che il regalo è stato gradito e che lo state usando. Se il dispositivo lo avete comprato e vi stavate già pentendo perché non sapevate come usarlo, spero di avervi aiutato.

Link, fonti, materiale utile:
Guida ufficiale di Amazon all'invio di un ebook da Pc a Kindle.
Guida approssimativa di InMondadori al trasferimento ebook da Pc a Kobo.
La guida profèscional di Tapiro.
Ebook gratuiti su Ultima Books.

mercoledì 9 aprile 2014

Readmill chiude: due nuove app di ePub reading

Poco meno di tre mesi fa decantavo le qualità di Readmill, un'applicazione per Android e iOS che legge ePub e soprattutto offre un cloud (con tanto di sync della libreria tra i diversi dispositivi), una community, tempo stimato di lettura, e altre cose interessanti.
Qualche giorno fa, l'app non voleva saperne di aggiornarsi e dopo un po' una mail mi notifica che Readmill chiuderà. A quanto pare, gli sviluppatori lavoreranno per Dropbox.
*snap*
Devo ammettere che è davvero un peccato: nonostante la varietà di app di lettura, Readmill nella sua semplicità (per esempio, non offre dizionari, o meglio, l'opzione "define" rimanda alla funzione di Google e apre il browser), oltre alla buona idea di una community e agli ebook gratuiti che di volta in volta venivano pubblicati, era speciale proprio per la funzione cloud.
Insomma, una buona app, che funzionava bene, con una UI minimal e accattivante, che risolveva il problema di lettura tra cellulare e tablet (e rimpiangevo che non ci fosse uno script da implementare nel Kindle, per sincronizzare la lettura su dispositivi non-android).
Readmill chiuderà definitivamente il 1° luglio.
Saputa la notizia, mi sono rimesso a caccia di app di lettura per il tablet. Per il momento, ne ho trovate due degne di nota.

Livemargin reader.
Al momento "beta", è l'app che potrebbe sostituire Readmill. Ad app installata, si può importare un ePub dal dispositivo, oppure si può caricare attraverso il proprio account dal browser (c'è un'apposita estensione sia per Chrome sia nel Windows Store per, immagino, i device Windows; non ho idea per iOS).
Questo è un bene. Un altro aspetto positivo è che in sostanza l'app funziona allo stesso modo sul browser, quindi è possibile leggere anche da Chrome.
Per l'aspetto grafico lascia un po' a desiderare, e anche per quanto riguarda le opzioni di lettura: si limita a quelle indispensabili. Inoltre, se si è offline non ci sono grossi problemi, gli ebook della libreria si aprono subito, ma se la connessione è accesa, pare che l'app faccia in automatico la sincronizzazione della posizione nel testo (quindi, in sostanza, quando apri un ebook dalla libreria, sei costretto ad aspettare un tempo indeterminato - a seconda della connessione - finché l'operazione non avrà termine).

Universal Book Reader.
Non ha alcuna funzione di sync, ma si è rivelata un'app davvero ben fatta: la UI è curata e nonostante le animazioni e gli effetti grafici (come la pagina che si piega a seconda della posizione del dito, e la trasparenza del testo sul retro della pagina), su un dispositivo dalle prestazioni ridotte come il mio tablet non dà il minimo problema.
Inoltre è in grado di leggere anche ebook protetti con DRM.
Ulteriore nota positiva: rispetto alle altre app, UB reader permette realmente di integrare i dizionari. Appena scaricata l'app, evidenziando un termine e scegliendo il dizionario, si aprirà il browser a una pagina da cui scaricare gratuitamente la lingua preferita. Dopodiché basta installare l'app e scegliere il download del dizionario completo per l'uso offline.
L'app di lettura riconoscerà il dizionario in automatico o basterà selezionarlo nella lista per poter ottenere la funzione. Unico difetto: il riquadro in cui compaiono le definizioni è grigio scuro e il testo della traduzione è nero. In pratica è difficile capire cosa è scritto, fortunatamente però l'app viene aggiornata sistematicamente. Confido in ulteriori miglioramenti.

mercoledì 2 aprile 2014

Impressioni | Aria sottile, di Jon Krakauer

john krakauer into the thin air everest disaster disastro
Conoscevo Krakauer per Into the wild, ma è stato un tweet di Tombolini comparso dal nulla sulla mia dash di Facebook a farmi scoprire i 96 libri che gli aspiranti scrittori dovrebbero leggere secondo Stephen King. Tra questi c'è anche Into the thin air.
In realtà è saggistica, una non-fiction, un resoconto del disastro della spedizione sull'Everest avvenuta nel 1996, a cui Krakauer ha preso parte in quanto giornalista, inviato dalla rivista Outside per scrivere un articolo. Il disastro ha visto la morte di alcuni membri della spedizione, e il resoconto di Krakauer getta luce sulle cause dell'evento, che lo ha psicologicamente destabilizzato, ma prima di allora, soprattutto per la prima metà dell'opera, è possibile seguire sia gli eventi della spedizione, sia apprendere aneddoti e informazioni sull'alpinismo, sull'alta quota, e via discorrendo.
Into the wild e Into the thin air sono stati pubblicati entrambi nel 1997. È evidente che hanno giocato coi titoli, ma non saprei dire quale dei due sia uscito per primo.
E a parte fare qualche ipotesi, non saprei dire nemmeno perché King lo annovera nella sua lista.
Di fatto, essendo una non-fiction, Aria sottile non avrebbe nulla da insegnare, riguardo alla prosa. E anche la narrazione di Krakauer non è particolarmente superlativa, visto che di fatto è in parte appiattita dalla forma cronachistica, e in parte dal numero di particolari utili più storicamente che narrativamente (i.e., l'evento disastroso ha creato una serie di nodi etici e legali relativamente alla responsabilità dei membri della spedizione nei confronti della morte o dei danni fisici dei compagni, di conseguenza personalmente ritengo che diversi tratti dell'opera, soprattutto nella seconda metà, siano più un'apologia di Krakauer che tenta di raccogliere tutti i fatti necessari a identificare vittime e colpevoli, ma al contempo mantiene un equilibrio politicamente corretto).
Non essendo un'opera di fiction, non posso fare come faccio di solito con i romanzi. Aria sottile è un'opera che illustra bene al profano l'alpinismo non tanto come sport quanto come filosofia; tuttavia, è impossibile non cogliere dilemmi e trarre riflessioni da quanto riportato. Per esempio, personalmente non riesco ad accettare l'idea che uno sport possieda un così alto rischio di morte: sebbene diversi sport siano pericolosi, l'Everest (e tutti gli "Ottomila") implica un insieme di fattori tali da far desistere qualsiasi persona sana di mente a intraprendere l'impresa (ipossia, congelamento, rischio di valanghe, rischio di caduta libera per migliaia di metri, rischio di perdere la strada e rimanere abbandonati alle forze della natura, difficoltà nelle comunicazioni, difficoltà/impossibilità di essere soccorsi... Ma l'opera è di quasi vent'anni fa, e credo - e spero - che le condizioni oggigiorno siano più sicure, col miglioramento della tecnologia e tutto il resto).
Ad ogni modo, posso immaginare che Stephen King riporti Into the thin air nella sua lista perché il resoconto sa essere suggestivo oltre che interessante e, sebbene dal punto di vista stilistico non abbia proprio granché da insegnare, né dal punto di vista narrativo, sicuramente sa intrattenere, e per uno scrittore questa è la cosa più importante.