giovedì 3 luglio 2014

Impressioni | Caligo, di Alessandro Scalzo

Alla fine, il grande momento è arrivato.
Non deve essere stata una cosa da niente, avere il peso delle aspettative per il primo autore italiano pubblicato da Vaporteppa. In un certo senso, corrisponderebbe al biglietto da visita della collana, all'emblema, allo stendardo da sventolare con italica fierezza.
Insomma, fossi stato io al posto di Alessandro, un po' di strizza l'avrei avuta.
Ma lo Scalzo vantava già la benedizione della Dea Gamberetta che aveva dato il suo sì al precedente romanzo di Alessandro, Marstenheim (che ho letto e molto apprezzato tempo fa ma, me misero, non ho mai scritto uno straccio di post a riguardo, spero di rifarmi). Insomma, era un autore "raccomandato" nel senso anglosassone, non-italiano del termine (ovvero quando una persona è disposta a garantire per un'altra meritevole, rimettendoci qualora si sbagliasse).
Ma Marstenheim è un'ottima lettura gratuita che potremmo annoverare tra i titoli pionieri dell'autopubblicazione di qualità. I tempi però sono cambiati, e non serve più lottare per dimostrare che venire pubblicati su carta non è necessariamente sinonimo di qualità. Ora è possibile essere un autore meritevole, non al soldo del colosso editoriale, e pubblicare in digitale (e magari avere più successo che se pubblicato solo su carta)

Parliamo del romanzo.
Grandi aspettative, sì, e tutte soddisfatte. In Caligo c'è tutto: umorismo, sense of wonder, ambientazione, trama semplice ed efficace, personaggi credibili. C'è l'italianità sia nei comportamenti che in cibo e bevande, ma c'è anche l'inglesità, con la stessa Barbara Ann, lo zio Watson, i confronti tra culture. E poi ci sono mech, motoruote, scafandri. C'è persino un cinese.
Lo stile essenziale e curatissimo, che già avevamo visto con le precedenti opere gratuite brevi, lo ritroviamo naturalmente anche qui, e garantisce una lettura che non stanca mai, nonostante la normale alternanza di picchi di climax, e non incappa mai punti morti o poco interessanti. Laddove mancano le scene d'azione, concitate, trovano spazio l'umorismo, l'approfondimento del background, la "semina" di pistole di Čechov. La lettura insomma è gradevole, spedita, e persino io, che sono un lettore lentissimo e pignolo (ricordo lo Slow Reading Manifesto), ho impiegato, stando alle statistiche del Kobo, solo 6 ore (cioè 4-5 ore per un lettore normale e non bradipo come il sottoscritto.)
Una cosa che ho immensamente apprezzato del romanzo è il sense of wonder che ormai avevo praticamente dimenticato. Vuoi perché i gusti son quelli, vuoi perché la cosa mi affascinava e addirittura alcune idee sono simili a quelle che uso nella mia ambientazione (in futuro maggiori informazioni), ma il background in Caligo è naturale, credibile, affascinante. Le onde Z e i loro effetti sulla popolazione, per esempio, non sembrano un artificio di finzione, ma si inseriscono con naturalezza e si incastrano in maniera coerente con i personaggi della storia che per esempio, quando il rolmetro segna valori troppo alti, son costretti a starsene a casa a dormire. Lo stesso vale per l'uso delle droghe (leggasi l'utilissimo approfondimento del Duca in appendice), e per altri aspetti del romanzo.

Vaporteppa quindi non si smentisce e sfodera un'opera all'altezza delle aspettative, divertente, interessante, ben curata, ma soprattutto nostrana. Potete leggere il post di presentazione direttamente da Vaporteppa, e acquistarlo da Amazon per i Kindle o da Ultima Books per tutti gli eReader e tablet.