
La base della scienza non è la ragione, ma la matematica. Spesso la matematica si camuffa da ragione, come avviene coi sillogismi (kant era brutto, kant era un filosofo, i brutti sono filosofi, esattamente come "se a = b, e b = c, consequenzialmente a = c". È consequenzialmente una cazzata.Vi sembra ragione? No! È matematica!).
Si sa che la matematica (che è scienza) deve aiutare l'Uomo nella vita, quindi si intuisce che il suo studio debba interessare le attività umane - contare i giorni rimamenti per il compleanno, le galline, i soldi da restituire... -, ergo, attività utili.
Esempio. Tra le tante diavolerie della matematica, una cosa mi ha colpito: i numeri immaginari. D'accordo, è meschino prendere come esempio qualcosa che già di per sé si prende in giro, ma fingiamo di essere seri. Ora: l'unità immaginaria è un numero che non appartiene all'insieme R dei numeri reali. Cioé: è un numero che non esiste. Che senso ha allora calcolare numeri che non esistono? Un pastore cosa fa? Conta 100 pecore invisibili? Logicamente non sta contando niente.
Nel medioevo, difatti, non si tollerava il concetto di zero, che apparteneva alla cultura araba. Ovvio. Come può un numero rappresentare il nulla? Il nulla per definizione non esiste, lo sostenne pure Parmenide, che aveva la barba! E accostando lo zero, il nulla, a un numero, come poteva questo diventare dieci volte più grandi? Cento? Mille?
Ammettiamo però che i calcoli logicamente inutili possano essere proficui. A cosa servono? La scienza utilizza radici quadrate, logaritmi e assurdità simili per costruire... edifici, automobili? Uno spreco di calcoli, ma è probabile. Si potrebbero costruire edifici normali, come quelli che si costruivano fino al '700, che di sicuro non crollano. Le auto? Inquinano, ammazzano la gente sia cogli incidenti sia non facendole fare attività fisica, ma tornano utili. Certo, senza auto non ti darebbero un lavoro a 20km di distanza da dove abiti; se usassimo i cavalli saremmo costretti a spostarci di meno - e così sì che il viaggio diventerebbe davvero tale, e ognuno troverebbe lavoro nel proprio paese, falegname, fabbro, contadino, mercante al limite.
Ma ecco il progresso della scienza: la medicina. Questo lo riconosco. Certo, non siamo più nel campo della matematica, ma della biologia. Quello è uno studio affascinante e pieno di sentimento. È vita nella vita, fantastico. Non mi sembra, però, sia affetta dal terribile morbo dei calcoli corrotti e inutili.
Un altro campo della scienza: la fisica. Esempio: Il moto dei corpi, il movimento.
In fisica il moto è il cambiamento di posizione di un corpo in relazione al tempo, misurato da uno specifico osservatore e da un determinato sistema di riferimento.Andando sullo specifico con parole povere (parole che si trovano sui libri): Se tu stai fermo alla stazione e un treno ti passa a fianco, lui si muove in riferimento a te, dunque entrambi i corpi si muovono, benché tu non ti sia mosso di un millimetro. Questo ragionamento (sillogistico) è matematico e assurdo. Pretende di negare una realtà di fatto, una realtà valida sia per chi si trova nel treno, che sa di muoversi e sa che tu stai fermo, sia per chi sta fermo, poiché sta fermo e basta, rispetto al treno ma anche rispetto alla stazione e anche rispetto alla Terra, che si muove e se lo porta appresso, poiché pur muovendosi porta appresso un individuo, appunto, fermo.
[da Wikipedia]
La scienza che si occupa dell'universo, invece, è puro divertimento, spreco di soldi e fatica, per non ottenere nulla di concreto. Le stelle sono belle, sapere che esistono i buchi neri e altri pianeti fa sognare gli scrittori si fantascienza, ma... a cosa serve? Per mandare i satelliti in orbita, certo. Questo può anche andare. Ma perché spendere soldi per costruire telescpoi che facciano vedere cose lontane anni luce? Fra 5 miliardi di anni il sole esploderà, dobbiamo cercare un pianeta su cui continuare a vivere. Fra 5 miliardi di anni non solo saremo morti, resuscitati e rimorti, ma probabilmente potremmo non esistere più come razza. Gesù Cristo e Dio saranno già venuti per il Giudizio Universale, staremo tutti a Giosafat, al sole non bada nessuno.
Magari le auto e le industrie avranno inquinato abbastanza da distruggerci, i numerosissimi satelliti mandati in orbita pioveranno, infuocati, sulle nostre teste, o un meteorite gigante si schianterà sulla terra - i dottissimi film insegnano che non si può fare niente per evitarlo, visto che quando appuri il pericolo è troppo tardi.
Allora ci sarebbe da chiedersi: a cosa sono serviti tutti quei calcoli inutili, a cui oggigiorno tutti dànno una tale importanza? A cosa serve contare le pecore invisibili? Forse sarebbe il caso di togliere alla scienza questa maschera di estrema necessità che molti vogliono affibbiarle. No?