Estate, esami finiti, occasione per leggere e scrivere.
Con l'offerta Oscar Mondadori 3x2 ho comprato tre classici (I viaggi di Gulliver, Ventimila leghe sotto i mari, Notre-Dame de Paris). Nella veloce scampagnata a Milano per il concerto dei Muse, dovendo aspettare in piazza Duomo, ho comprato dalla Mondadori (non sto passando al lato oscuro di Lord Mondador, ve l'assicuro!) Il dominio della regina e L'ombra della profezia di Martin, che ancora non avevo letto.
Letture abbastanza diverse tra loro. Offrono un ottimo spunto di riflessione sulla scrittura.
Il dominio della regina, di Martin. Appena uscì Il portale delle tenebre, decisi di non comprare subito i seguiti, perché volevo aspettare la pubblicazione di tutto il ciclo.
Ma alla fine ho ceduto.
Ho sempre esaltato Martin per il suo modo di scrivere e di intendere Fantasy.
Mi ritrovo ora esterrefatto dinanzi a particolari che tempo fa non avevo notato – questo avvalora la credenza per cui non si finisce mai di imparare e migliorare, rompere i pregiudizi, abbracciare nuove idee.
Il principale difetto di Martin è che viene pagato per quanto scrive. E la prolissità non va affatto a braccetto con la buona scrittura. Martin trova una via di mezzo accettabile, ma essenzialmente da ciò che leggo giungo alla conclusione che Martin non ha idea di cosa accadrà, nella storia, se non a grandi linee: questo lo porta a “riflettere ad alta voce”, con la voce e i pensieri dei personaggi. Può risultare una buona mossa, per rendere credibile la psicologia dei personaggi, ma fino a che punto? Mi ha dato l'impressione di non sapere nemmeno lui dove andare a parare. Un conto è sapere esattamente come far muovere la storia e delineare la psicologia dei personaggi, un altro è delineare la storia attraverso le proprie riflessioni messe in bocca (o in testa) ai personaggi.
Da lettore voglio il prodotto finito, non il prodotto in corso di produzione.
E anche le scene “rilevanti” scarseggiano. Ci sono capitoli di interi dialoghi e pensieri, che si svolgono in uno o due scenari, e che contribuiscono poco e niente alla storia.
Ventimila leghe sotto i mari, di Jules Verne, chi non lo conosce? Ricordavo poco Viaggio al centro della terra, letto da piccolo, e mi entusiasmò, sebbene abbia dimenticato tutto. Con lo stesso entusiasmo ho letto Ventimila, e mi son trovato abbastanza deluso. Non è un romanzo, è un elenco di pesci. È un insieme di coordinate, cronache di storia navale. Infine, per qualcosa come il 10-20% è prosa.
La storia del Nautilus è interessante, ma ancora di più la storia segreta della sua ciurma e quella ancora più misteriosa di Nemo. Quando le cose si fanno più interessanti, Verne che fa? Termina il romanzo.
Una buona idea iniziale buttata nel cesso. Da leggere qualora vi trovaste in vacanza e non aveste nessun altro libro a portata di mano. È inutilmente pesante e il poco interesse che suscita non giustifica la lettura di numerose pagine di elenchi ittiologici.
I viaggi di Gulliver, di Swift, un classico. La prima metà è stupenda. Non che la seconda sia brutta, ma la prima è insuperabile. C'è la sospensione dell'incredulità, il narratore/protagonista ironizza rimanendo allo stesso tempo serio e più che credibile. La storia è interessantissima da leggere, lo stile è ottimo. È raro trovare classici di questo genere.
Queste sono solo le mie impressioni. Ditemi le vostre!
Una nota rilevante: tra settembre e ottobre comprerò il Cybook Opus e la smetterò con questa tendenza fastidiosa di spendere soldi per libri di narrativa. Diventa anche una scelta saggia, visto che la Mondadori non solo vende dei classici facilmente scaricabili (aggratis) da Internet, ma alza anche il prezzo pian piano. I libri di Martin, fino al Portale, ricordo che li pagavo 8€ circa. Ora stanno a 10€. Ventimila leghe ha il bollino del prezzo di 11€ che copre il prezzo originario stampato sul retro. Se volessi leggere altri classici, mettiamo altri 10, dovrei spendere 100€. Su Internet trovo questo e molto altro. Ha più senso, quindi, spendere anche 180-190€ e “riprenderli” sulla lunga distanza. Considerando che ogni estate leggo una decina di libri, in due estati recupero i soldi spesi e mi trovo avvantaggiato per tutti gli eventuali acquisti.
Spero che ai responsabili della Mondadori cada un vaso di fiori in testa per ogni euro che aggiungono al prezzo d'origine.