martedì 27 marzo 2012

Impressioni | L'esercito delle dodici scimmie

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L'esercito delle dodici scimmie è un film del 1995. Se avete più o meno la mia età, dovreste averne qualche vago ricordo. Si tratta di un thriller sci-fi psicologico con viaggi nel tempo. La trama e le curiosità potete leggervele su Wikipedia (ma giusto le prime righe, ché poi come al solito ci sono gli spoiler).
In breve: la popolazione mondiale è stata spazzata nel 1996 via da un virus letale che ha costretto i pochissimi sopravvissuti a vivere sottoterra. Il protagonista (Bruce Willis) è un prigioniero cui viene data la possibilità di redimersi conducendo delle indagini sulla causa del contagio attraverso pericolose esplorazioni all'esterno e viaggi nel tempo.
A voler essere pedante, un paio di cosette mi hanno lasciato perplesso, in un primo momento, ma fino alla fine il film evita grosso modo ogni possibile nodo nella trama, e il finale è tutto un programma (leggasi: suscettibile di interpretazioni).
Bruce Willis sembra fatto apposta per ruoli di science fiction. E un Brad Pitt che sa fare lo squilibrato in maniera così coerente e addirittura divertente non me lo sarei mai aspettato.
Gran bel film, consiglio di vederlo - più agli estimatori dei viaggi nel tempo e delle "trame" psicologiche (per così dire), che ai fan del sci-fi, giacché quest'ultima è sì la base narrativa del film, ma non la componente più rilevante, rispetto agli sviluppi del "giallo". Ad ogni modo, ultimamente film simili sono rari.

P.S. Il regista è Terry Gilliam. Questo basta. Chi non lo conosce può farsi un giro su Google e scoprire "quanto è profonda la tana del Bianconiglio" [cit. dovuta].

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