Non sono un fan di Dan Brown, lessi solo, in illo tempore, Il codice Da Vinci e Angeli e demoni, troppo tempo fa per poterne parlare sul blog (che non esisteva ancora). Di questi due avevo apprezzato il fatto che, nonostante tutto, l'autore (o un buon editor?) fosse riuscito a dare un ritmo serrato all'intero romanzo, soprattutto grazie al rispetto dell'unità aristotelica del tempo: tutto accade in una giornata.
A parte questo, i romanzi di Dan Brown li paragonerei ai film d'azione/avventura spruzzati di comicità, senza pretese. Offrono qualcosa che piace senza badare granché al resto.
Questo post è una trollata per due motivi:
1. Ho terminato la lettura al 20% dell'opera.
2. Il web è pieno di recensioni di Inferno più accurate (e di gente che ha finito di leggerlo). Mentre scrivo, ho già due recensioni di amici blogger in attesa di lettura (bugia, ci ho già dato un'occhiata ma non ho continuato per paura di spoiler e per non lasciarmi influenzare nello scrivere questa opinione).
Perché ho interrotto la lettura al 20%?
Di per sé non è tanto male, come romanzo. In realtà non avrei problemi a consigliarlo a un lettore medio che in un anno legge un paio di libri (d'estate, al mare). Ma è proprio di questo, che si tratta. Attingendo da Wikipedia inglese:
The Boston Globes Chuck Leddy compared the book favourably to Brown's previous works, and deemed it "the kind of satisfying escapist read that summers were made for."Ma condivido anche:
James Kidd of The Independent panned Brown's awkward prose but expressed approval of the book's plot, writing: "Brown's fusion of gothic hyperbole with a pedant's tour-guide deliberately restrains the imagination through its awkward awfulness."Ed ecco i motivi per cui ho scelto di non perdere tempo nella lettura e interromperla.
La pedanteria da guida turistica del narratore che si inserisce in maniera fastidiosa nella storia. Per un italiano è davvero frustrante leggere un americano che ti spiega (male) la Divina Commedia. Non c'è alcuna sorpresa in ciò che spiega il narratore, studiamo questa roba a scuola per anni.
Ovviamente stiamo parlando di infodump becero e intrusivo. Infodump che apre la pagina e non la chiude nemmeno, con tanto di date, nomi ecc.
Ho fatto un elenco di cose che mi hanno dato fastidio durante la lettura, vorrei condividerle con voi.
Gli stereotipi (falsi) sugli italiani: i due protagonisti entrano in un ascensore che puzza di caffè e sigarette. Vada per il caffè, ma mi pare che questo sia lo stereotipo dei francesi, semmai (anche se la popolazione che fuma più in assoluto è quella cinese, statisticamente, ndr).
La dottoressa Sienna, il genio, illustra nozioni davvero bizzare di neuropsicologia, specificamente sulla memoria. E anche Dan Brown: l'affiorare dei ricordi specifici associato a fitte alla testa mi sembra un qualcosa di romanzesco (nel senso "ad minchiam"), assai poco o affatto scientifico. I ricordi possono far male emotivamente, non fisicamente.
I POV: tutti hanno un POV, a momenti anche i cani. Tipicamente, anche se può essere una buona strategia, troppi POV sono dannosi, soprattutto se attribuiti a personaggi inutili o la cui utilità è tale nel momento in cui agiscono in secondo piano e contribuiscono allo sviluppo della storia senza avere i riflettori addosso.
Nel complesso, la narrazione e tutto il resto dà al romanzo un'aria così naïve da farti dire: "Aaaw, piccolo Danny, come sei carino e ingenuo!". Di contro, nei momenti in cui non c'è l'infodump più gretto, lo stile non ostacola eccessivamente la lettura che, anzi, è anche godibile.
Tuttavia il copione è sempre quello. Non che mi aspettassi chissà quale novità, ma non ricordavo livelli così alti di infodump, e credevo che, complessivamente, sarei stato catturato dalla lettura.
Non è stato così.
Avanti il prossimo romanzo.
2 commenti:
Eheh, te l'avevo accennato che non cambiava niente XD ah, se tra quei due blog sono incluso io, non ho spoilerato niente XD
Eri incluso anche tu, infatti, e ho constatato ora l'assenza di spoiler. ;) Vedo che entrambi abbiamo avuto la stessa impressione del romanzo - ma io non sono proprio un fan di Langdon, mi spiace!
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