venerdì 26 giugno 2015

Impressioni | Carrellata letteraria primaverile 2015

Ormai vado avanti a carrellate stagionali. Per giunta, quando leggo un romanzo, dopo un mese in pratica ho già dimenticato tutto, mi rimane solo il grosso delle impressioni. Questa volta sono andato ancora più a rilento, con la lettura, causa mille impegni, non ultimo la scrittura (che è stata molto proficua).
Ho omesso giusto qualche opera che non vale la pena citare o non è pertinente.

abaddon giuseppe menconi vaporteppa fantascienza horrorAbaddon, di Giuseppe Menconi.
L'aspetto positivo delle opere di Vaporteppa è che quando voglio parlarne posso sorvolare sullo stile che, grazie al training (recente e pregresso) degli autori e soprattutto all'editing (cosa inesistente nella maggior parte delle opere), è sempre buono (fatta naturalmente eccezione per le opere straniere, tradotte così come sono, e fatta eccezione per opere come Lo specchio di Atlante di Bernardo Cicchetti, che nonostante l'editing per Vaporteppa, è stato pubblicato con lo stile originale, un po' "fiabesco" e non proprio perfetto ma comunque buono - ma è un caso a parte, e i punti forti di quell'opera sono molti altri).
Non voglio soffermarmi molto sulla storia. Ammetto che durante la lettura ho avuto l'impressione di rivivere l'atmosfera sci-fi/horror di Deep Space, e la nota finale dell'autore ha confermato che era proprio quello che voleva trasmettere, per cui missione compiuta alla grande. Ho apprezzato molto il realismo tecnologico, come i laser che prosicugano in fretta la batteria (cosa che in molti sci-fi si ignora). È un'ottima storia, il finale confesso che mi ha spiazzato. L'unica nota negativa, a mio parere, era l'eccessiva azione, che dopo un po' ho percepito come ripetitiva.

Il profumo del caffè (The various flavours of coffee), di Anthony Capellla.
Tralasciando il titolo reinventato (e la copertina italiana terribile che non mi sento di inserire), devo ammettere che non mi è dispiaciuto. Lo stile è a tratti buono e a tratti lascia a desiderare, ma di per sé nello sviluppo della storia si possono individuare i tre atti e la trasformazione del personaggio, con qualche plot twist qui e là e un finale più o meno prevedibile. È stata una lettura abbastanza buona, un po' d'amore, un po' dramma, un po' avventura. Il tutto ambientato nell'800.

Rivelazione, di Alastair Reynolds.
Ero in vena di sci-fi e la sinossi di Revelation space mi sembrava accattivante.
Riassumo in due principali aspetti.
Aspetto negativo: lo stile è molto ingenuo, il narratore fa infodump, sia gli spiegoni scientifici, sia quelli inerenti il background e le intenzioni dei personaggi. Non è in grado di progettare una scena senza inciampare in brutte scorciatoie narrative.
Aspetto positivo: il background, le idee, più o meno anche la storia in sé.
Il problema in questi casi è che il lettore appassionato di fantascienza può bypassare lo stile, può non rendersi conto di come le informazioni, invece che narrate, vengano sbattute in faccia, e può non rendersi conto che l'autore lo stia trattando da idiota (o, come ritengo più realistico, che l'autore sia in difficoltà e ricorra a stratagemmi rozzi e inefficaci per veicolare la storia). Finché il lettore sarà più interessato agli aspetti tecnologici o sociali della storia piuttosto che alla trama in sé, la missione narrativa è compiuta.
Ma è superfluo dire che se hai delle idee tecnologiche/sociali interessanti, e si inseriscono molto bene in una trama col what if come motore, perché perdere la possibilità di narrare una buona storia? Eppure accade, e la maggior parte dei romanzi sci-fi ha questo "sbilanciamento" tra idee e narrazione.

fantascienza cauldron fornace di stelle uraniaCauldron, fornace di stelle, di Jack McDevitt
Lo stile è scarsino, la storia ci mette un po' a ingranare e alla fine non conduce chissà dove, l'evoluzione dei personaggi è rugginosa se non proprio assente. È una specie di avventura nello spazio, in un'ambientazione meno tecnologica di Rivelazione, con qualche idea tutto sommato interessante ma nulla di che. Non è un'opera che valga la pena leggere, non ha granché da offrire rispetto ad altri titoli. Le idee tecnologiche sono solo un plot device, quindi niente nerdgasm di alcun tipo, visto che non vengono spiegate né si intuisce come funzionino.
Nel dubbio, meglio non leggerlo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Revelation space ho provato a leggerlo in italiano anni fa (Urania, spezzato in due volumi e non ricordo nemmeno di aver finito il primo).
Saltando da una situazione a un'altra in continuazione, non capivo una mazza: di chi stavo leggendo la storia?
È un peccato, perché mi sembra che idee ce ne fossero, ma non riuscivo proprio a seguire la vicenda.

Cauldron l'ho letto con un altro Urania: devo ammettere che adesso non ricordo la storia, ma almeno scorreva e, mentre lo leggevo, non dovevo tornare indietro di pagine ogni due secondi per capire che stava succedendo... :P

Daniele