Stamane ho aperto il browser e ho dato un'occhiata veloce alla Homepage, Fantasy Magazine - sob. Non posso non notare l'articolo a cui hanno dato più importanza:
Marco Davide e la Lama del Dolore
FantasyMagazine intervista per i suoi lettori un altro scrittore fantasy nostrano. E questa volta ci soffermiamo in compagnia di Marco Davide, autore della Lama del Dolore, primo volume della Trilogia di Lothar Basler
Questo mi ha fatto ricordare una battuta del Duca Carraronan che mi ha fatto cadere dalla sedia per le risate. Ero in dubbio sul titolo da dare al racconto In cammino con la strega, e lui mi ha risposto: "Posso darti un titolo in stile mondadori? Le Cronache delle Guerre delle Streghe Volume 1 - La Marcia della Figlia del Demonio".
Questa volta abbiamo a che fare con Curcio. Ma il recensore scarso è sempre lo stesso.
La Lama del Dolore, primo volume della Trilogia di Lothar Basler, è l’ennesima scommessa tutta italiana della Armando Curcio Editore. Un fantasy dall’aroma gotico, così Marco Davide, autore del romanzo, definisce la sua stessa opera: un volume dalle tinte fosche, avventuroso ed epico. Una storia che narra, con un linguaggio tipicamente fantasy, del mondo "reale". Lothar Basler torna a Lum dopo sette anni nell'esercito dei Principati. Lo sospinge la forza dell'odio, dell'amore e del dolore, che riporta in vita roventi verità sepolte insieme a una spada. La stanchezza è soffocante, i nervi sono rosi dall'attesa, la mente scorticata dal dolore. Ma l'impresa deve essere comunque compiuta. Perseguitato da incubi e braccato da demoni e presenze occulte, Lothar affronta il destino assieme a un gruppo di compagni “inciampati” quasi per caso nelle trame della sua sorte.Risparmiate ogni commento: ora arriva la parte forte.
Ecco è questa, a grandi linee, la presentazione di un romanzo che vuole scostarsi dai cliché del genere e raccontare ben altro, così come ci dice lo stesso Marco Davide in questa nostra intervista.
La quarta di copertina non è penosa, è da suicidio. Ma il recensore sembra quasi faccia ironia su questa disgrazia! Ribadisce la sua inadeguatezza nel recensire! Come se non bastasse, in copertina c'è quella che, per quanto ne so, sembra una katana; il romanzo ha atmosfere oscure, gotiche, ma né il recensore né l'autore ci danno alcun indizio che identifichi l'opera come anche minimamente orientale quanto ad ambientazione.
L'intervista che segue però ci mostra un autore intelligente che non dice cavolate. Anzi, mi sento in dovere di lodare queste parole:
" Il disegno e la scrittura sono due delle passioni principali che ho maturato negli anni. Per il primo ho palesato una predisposizione naturale (mai davvero istruita) sin da molto piccolo, la seconda si è sviluppata appena più avanti. "
Bene! Tutti gli autori sono soliti dire che scrivono sin da piccoli, che è una cosa innata, un talento naturale ecc... Mai uno che dice le cose come stanno. A scrivere s'impara col tempo, non è possibile nascere geni.
" Molti sostengono che ci sono diversi prodotti scadenti in giro, innalzati oltre i meriti dai meccanismi del mercato "
Non è che lo dicono molti, è un dato di fatto.
" Eppure io credo nel potenziale creativo degli italiani in materia, e dico che c'è anche molta qualità. Abbiamo bisogno di entusiasmo e di altrettanta critica costruttiva perché la letteratura fantasy qui da noi è giovane e ha parecchia esperienza da consolidare. Puntare il dito per partito preso, come purtroppo vedo accadere ogni tanto, non l'aiuterà a percorrere molta strada. Personalmente faccio il tifo per il fantasy italiano e non da scrittore, bensì da viscerale appassionato. "
Tutto vero, condivido. Bravo.
Insomma, questa è un'altra prova di come uno scarso recensore/giornalista riesca a far decadere un autore sconosciuto prima ancora che il lettore vada a leggerne il romanzo. O almeno, questo è solo un mio parere. Chi è il recensore in questione? Beh, dopo aver letto l'articolo di FM, incredulo di fronte alle boiate del recensore, sono andato a vedere, solo ad articolo letto, il nome. Ebbene sì, potete immaginarlo anche voi.
Luca Azzolini.