martedì 8 gennaio 2008

Sui passi dei grandi

Mi sto procurando un'agendina priva di giorni, colle pagine tutte bianche, tipo diario insomma, ovviamente sponsorizzata da banche o similia (quelle cose che dànno gratuitamente: io aborro uscire e andare a comprare ciò che si può ottenere senza il vile danaro :D); non vedo l'ora di usarla.
Non perché può darmi l'aria da Hemingway (mi sarei già comprato un moleskine, a quest'ora, e poi non mi sogno di raggiungere Hemingway, ma come minimo di superarlo ^^), ma per comodità. Ho notato infatti che molte delle mie migliori idee si trovavano su block notes coi fogli volanti... In uno di questi blocchi - che ho chiamato Blocco Sacro con disegnato tanto di triangolo ciclopico, perché ogni volta che qualcuno mi chiedeva di vederlo, rispondevo come un dannato: «Arrrrh fermo, è sacro, lascialoooo!» - avevo messo col nastro adesivo delle linguette triangolari ai bordi, per infilarci vari fogli, e una "tasca" sulla parte interna della copertina. Troppi, troppi fogli disordinati e sempre pronti a volare via.

Invece questo fantomatico e rivoluzionario diario-agenda, riflettendoci bene prima ancora di sperimentarla, come faceva Galileo, avrà i seguenti pregi:
  • I fogli non se ne volano, stanno rilegati per bene.
  • La copertina morbida di cuoio è troppo figa - tranne se è marrone, brrr -, e può anche dare l'impressione di un grosso moleskine.
  • Volendo lo si può portare in giro senza rilevanti fastidi.
  • 1. Se è un'agenda vera e propria, si può sfruttare il suo aspetto "calendariesco" come indice, senza dover numerare le pagine.
    2. Se è una specie di diario, basta mettere un numero dove si vuole, come punto di riferimento, e scrivere da qualche parte le pagine che contengono argomenti di una certa importanza
Tutte le mappe, gli schemi, gli elenchi, le cronologie, eccetera, non andranno di certo perdute, anzi: dato che per ogni mappa perduta ne abbozzavo una nuova, e per pigrizia trascuravo molte cose, ora che nessuna mappa scapperà, sicuramente la qualità del lavoro sarà migliore, per non parlare della comodità dell'organizzazione.

Se usate un quaderno o, peggio ancora - come ho visto a un autore famoso che non oso citare nuovamente sennò mi denunciano per diffamazione -, un quadernetto di Topolino, colle righe, be', state freschi. Non so voi, ma io non mi troverei. T'impongono quanto puoi scrivere, anche se scrivi piccolo e stretto, e se fai i disegni, diventano uno schifo visto che sotto ci stanno i righi (o, per andare sull'orrido, i quadretti).

Messaggio subliminale del post: boicottate lo stato e le industrie della carta. :)

12 commenti:

Simone ha detto...

Ma il quaderno nella foto i "righi" ce l'ha! E occhio che io il Moleskine me lo sono perso e chi l'ha trovato avrà pensato a un serial killer.

Simone

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Eh vabe', è l'unica immagine decente che ho trovato, sai che me ne frega... XD (Si può dire in due modi a seconda di ciò che si vuole esprimere, ma nel primo concetto mi sono confuso col "quaderno a righi" :P)

P.S. Magari sei un serial killer, non possiamo essere sicuri del contrario... ^^

Glauco Silvestri ha detto...

Dalle mie parti le banche (et similae) hanno smesso di distribuire le agendine. Danno un calendario mono-foglio con su scritto: Quest'anno, i soldi necessari a realizzare le agendine, saranno devoluti in beneficenza... :(

davo ha detto...

il vile denaro? >.< ricorda rux...se le banche non cedono le agendine...beh, resta sempre l'opzione "spazzatura" (magari ci troviamo del materiale interessante) XD

Federico Russo "Taotor" ha detto...

@Glou: Maledetta beneficenza... XD
@Davo: certamente! Rovisto sempre nella monnezza. :D

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Lo Sparviero ha detto...

Salve!
Sono Lo Sparviero (non chiedere il perchè del nome, o dovrò ucciderti lol).
Stavo frugando tra un blog e l'altro quando vedo spuntare il tuo bel Rifugio.
Allora penso "Mah... vuoi vedere che questo è l'unico che non si mette a sparare cavolate a tutta forza?(senza offesa per coloro che lo fanno).
Ebbene, ho letto, ho degustato e sono giunto alla conclusione che sei uno di quei pochi che ha un cervello, ha verificato la garanzia, e ha già iniziato ad usarlo da un bel po'.
Inoltre ho notato che ti diletti a scrivere, e che ti piacciono molti generi letterari, ma soprattutto il fantasy (no, non chiedermi come ho fatto a capirlo, altrimenti dovrò... beh lo sai).
Ho dato un'occhiatina al post del 15 Dicembre e (rullo di tamburi) ho letto il tuo primo capitolo.
Sai, non voglio apparire troppo presuntuoso, ma certa gente ha avuto il coraggio di insinuare che io (l'umile e modesto Sparviero) mi intendo di scrittura... avranno bevuto qualcosa?
Beh, allora questo piccolo Sparviero potrebbe darti qualche consiglio per aiutarti a migliorare (non che ci sia molto da migliorare , sai? Ma penso che un consiglio non fa mai male a nessuno).
Allora. Che ne pensi. Io sono sempre a vostra disposizione, eccellenza. Sempre che voi ne abbiate voglia.
I miei consigli non sono per i deboli di cuore (eh, sì. Sono uno stronzo di prima categoria), secondo me i complimenti sono solo futili parole. Quando ci vogliono ci vogliono, questo è certo, ma non sono utili per migliorare... dico bene?

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Ciao Sparviero! Non voglio conoscerti di persona, caso mai dovrai... beh, lo sai. XD
Ti ringrazio dei complimenti e dell'appoggio: sei il benvenuto sul Rifugio, e accetto consigli e opinioni da tutti - ma a seconda di come mi gira, accetto anche i commentatori con un'accetta :P. Vorrei commentare una cosa che hai detto:
"... certa gente ha avuto il coraggio di insinuare che io (l'umile e modesto Sparviero) mi intendo di scrittura... avranno bevuto qualcosa?"
C'è da stare cauti: parli di critica o di abilità letteraria? È vero che entrambe sono relative, ma la prima lo è in particolar modo. Ho avuto a che fare con i due tipi di critici principali, i sempliciotti (buoni, che ti dànno tanta soddisfazione) e le menti speculatrici (come Gamberetta, di fantasy.gamberi.org o il Duca, che distruggono tutto e tutti). Ammetto di essere soddisfatto delle opinioni di entrambi (che bello, piaccio ^^) ma, vedendo cosa e quanto vendono alcuni autori, è facile immaginare che stabilire il valere di un'opera è relativo (insomma: gli autori bravi non vendono niente e quelli come Moccia vendono un sacco: saranno le vendite o i pareri dei lettori geni incompresi che fanno il massimo comun divisore della critica letteraria?)

Ad ogni modo, ancora benvenuto. Dammi tutti i consigli che desideri, via blog e/o via mail (federico.taotor@gmail.com), e di' quello che preferisci, col criterio e la coerenza che da quanto ho dedotto possiedi. Non ti preoccupare, il mio blog adotta la libertà di censura. :D
E torna a visitare il Rifugio. ;)

P.S. Se anche tu ti diletti a scrivere, non esitare a consigliarmi qualcosa di tuo, da leggere.

Anonimo ha detto...

Ancora, solo alcuni, minuti appunti. E ciò che già dissi a proposito della concezione del sillogismo, può perfettamente valere anche per ciò che dirò ora, anzi, mi limiterò fondamentalmente a ribadire quei due o tre concetti.
Riguardo alla critica letteraria: Taotor, la critica letteraria non è mai né minimamente relativa, o meglio: è relativa - ma allora è più congruo esprimersi dicendo che in questo caso la critica è "soggettiva" - solo nella misura in cui la critica stessa conosce razionalmente ed oggettivamente la ragione per cui essa può essere anche soggettiva.
La critica invece che appare come totalmente, ma anche soltanto primariamente, relativa, o soggettiva, è semplicemente la critica dei buffoni. Cioè non è affatto critica.
Occorre d'altronde comprendere che la critica letteraria intesa come estetica epistemica - quale è stata fissata una volta per tutte dallo strutturalismo, e se allo strutturalismo, al di là di tutte le accuse che possono essergli rivolte, peraltro non di rado aprioristiche, grossolane, schifiltose, deve essere pienamente riconosciuto un merito, ed è un merito immenso, gli va riconosciuto appunto in questa titanica codificazione - vanta quasi la stessa oggettività della logica classica.
Non certo casualmente, nessun critico vero svilirà mai - e questa è una certezza pressoché assoluta - Dante o Cervantes, ma nemmeno autori assai minori e assai più controversi come, per esempio, Laforgue o Nievo. Laddove fra i buffoni, come dicevo, lo iulco dello screditare sguaiato e squallido è sempre in agguato - e purtroppo, attualmente presente non soltanto con Laforgue o Nievo, ma anche, e questo a me sembra veramente assurdo, con Dante e Cervantes.
La differenza fra critici e buffoni, tanto semplice quanto cogente, consiste nella capacità di dimostrare con oggettività l'oggettività di ogni argomentazione. I primi vi riescono - provate a leggere un saggio di Ejchenbaum: sembra di leggerne uno di Kripke! - gli altri...gli altri riescono forse a far ridere.
Probabilmente questo mio sarà un soliloquio, ma era necessario.

Feanor

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Errata corrige... XD
Valore*, non valere.
Massimo comun divisore*, ovviamente, non denominatore... Si sa che io e la matematica non ci vogliamo bene. ^^

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Salve Feanor, come hai notato abbiamo postato i commenti contemporaneamente!
Hai pienamente ragione, avrei dovuto specificare, visto anche che l'argomento è scottante e non credo di avere abbastanza esperienza per parlarne con vera cognizione di causa.
Credo sia evidente, inoltre, che non ho riletto il precedente commento (quello più lungo); andavo di fretta, ed ecco i risultati...

Grazie per l'illuminazione, e per essere passato. :D

Anonimo ha detto...

Io passo spesso di qui. E ora credo che dovrei anche sostare un attimo e leggere il tuo primo capitolo. Già, dovrei farlo. Prima o poi lo farò.

Feanor