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Sembra ieri, che scrivevo il post d'addio. E invece sono tornato, intatto. Difatti, dopo alcune turbolenze, appena l'aereo ha toccato il suolo e ha frenato fino a fermarsi, non ho potuto non gridare «Sani e salvi!» Ma continuiamo.
Il Belgio è un gran bel paese. Certo, non si può metterlo a confronto con l'Italia. Ma ciò che qui manca, lì c'è. Esempio: lì rispettano le regole, tutti. Salgono sul tram col biglietto - che fessi, tanto il controllore non c'è mai. Non passano col rosso, nemmeno i pedoni, anche quando non c'è una macchina a chilometri di distanza.
Tuttavia si fanno pagare anche l'aria. Tutto costa un sacco, e per pranzo mangiano panini (surgelati) "imbottiti" - si fa per dire - con mortadella (surgelata) e formaggio (surgelato) e qualsiasi altro ingrediente (surgelato), inumidito di nutrientissima maionese o ketchup. 3.90 € per un Chicken Cajun, un panino che mi sembrava raccomnadabile...: sapere che kip è pollo e kaas formaggio basta per sopravvivere. Ho molto apprezzato un brodo particolare con cipolla, verdure (che in verità non avevo neanche notato), e pezzi di pollo (kip, kip, kiiip!).
Un giorno ho chiesto dove fosse la fontana più vicina per poter riempire la bottiglia, e mi hanno risposto: «Hai intenzione di bere l'acqua delle fontane...?» alludendo ai monumenti. Mi hanno poi spiegato che se vuoi l'acqua, in Belgio, vai e la compri. Manco quella del rubinetto. Sob.
Un po' un problema per un tirchio come me.
Dire che i nordici sono freddi è scontato. In realtà è vero fino a un certo punto. Non gesticolano, non urlano e non danno pacche come noi italiani, ma è solo questione d'influenza. L'ultimo giorno addirittura ho trasportato uno di loro (abbastanza timido) a cantare al karaoke (addirittura!). Agli altri, invece, ho dimostrato l'affetto italiano - pacche, prese in giro e abbracci.
Mi mancano già tutti; le quattro ore di filmati, con la mia instancabile handycam, non sono state abbastanza. Spero di poter tornare.
Un fatto curioso.
Mi trovavo in una piazza, a Bruxelles, con gli altri amici. Uno di loro va a chiedere da accendere a un gruppo di ragazzi seduti contro la statua al centro della piazza. Torna da noi e dice che sono svedesi, hanno perso l'aereo e stavano aspettando lì... Erano in viaggio, stavano facendo il giro dell'Europa.
Credo sia una cosa tanto folle quanto geniale, il giro dell'Europa. Dal gusto un po' bohemien...
Ci sto facendo un pensierino.