martedì 7 luglio 2009
Libertà!
Sono stato piuttosto assente per tutto giugno. Questo perché avevo gli esami di maturità, e tutti sanno quale gran rottura sono - stanchezza e stanchezza, ci rimetti la vista, ti cadono i capelli, ti spuntano brufoli da stress... vabe', non esageriamo -, e quanto impegno prendono.
Tra la fine della scuola e l'inizio degli esami c'è stato un periodo di relax, diciamo. Ho scritto un racconto e letto Il profeta di Gibran.
Ma... È stato un periodo intensissimo di studio. Mi dà soddisfazione la recensione di Black Clouds & Silver Linings, ferma lì da un mese, che riceve giorno dopo giorno commenti e opinioni differenti.
Fatto sta che ora sono ufficialmente un uomo libero! Fino a ottobre, almeno. Ma anche dopo ottobre, posso reputarmi ancora libero di fare quello che voglio, visto che la scuola, fino a diciotto anni, è niente più che una specie di asilo nido per bimbi cresciuti. La scuola che dovrebbe insegnare la cultura ed educare al comportamento, un'istituzione-barzelletta piena di contraddizioni. E la maturità? A che serve? Dimentichi tutto poco dopo. E ti aiuta nello studio? Non credo, visto che all'esame può capitare che ti facciano domande su cose che non puoi in alcun modo sapere, visto che i libri di testo riportano solo superficialmente argomenti molto vasti, e l'unico modo per prepararsi alla perfezione sarebbe studiare tutti i testi originali (i testi greci, latini, italiani, inglesi, filosofici, storici). E, oltretutto, lo studio fatto risulta inutile se la facoltà che si prenderà in futuro avrà tutt'altro indirizzo. Un bello spreco di tempo ed energie.
Orsù non ci pensiamo. Il mio esame è andato bene, e ancora non mi capacito dell'idea di non aver alcun obbligo, quando mi sveglio... Di non dover studiare nulla, o preoccuparmi per qualcosa. Se non di fare quello che voglio durante la giornata, senza programmarla, accettando le cose così come vengono.
Questo significa: vita mondana alla grande (cazzeggio, feste, bevute, cene con amici), ozio (leggere, scrivere, suonare, poltrire e leggere ancora), e attività fisica (palestra, nuoto, corsa).
E soprattutto... D'ora in poi posso dar vita a qualcosa di grande, e non parlo di racconti lunghi, ma di romanzi. E non parlo di romanzi alla Strazzu o alla Ghirardi. Chi ha letto i miei ultimi racconti, riconosce l'impegno che metto in tutti e l'evoluzione di ognuno, capirà che per me un racconto deve essere decente nel vero senso dela parola, per essere pubblicato. E ne sa qualcosa il Duca, che nonostante i suoi gusti particolari (oplologia, ottocento, governi monarchici, sesso, stranezze bizarro e weird, ancora sesso...) mi dà opinioni oggettivissime riguardo ai racconti che gli invio. E non appena mi dice che un racconto non lo convince, lo cestino (o meglio, metto da parte e non tocco più) senza tante storie: non lo pubblico se non è decente. E per decente - il Duca e Gamberetta possono dirvelo - non si intende la comune immondizia pubblicata, e, solo perché data alle stampe, valutata come "capolavoro".
Il mio impegno nello scivere non potrà mai decadere, e io sono sempre affamato di consigli utili per migliorare, soprattutto quelli contestualizzati, di chi se ne intende, motivando il suo parere, come il mitico Angra, di cui mi fido ciecamente.
Si chiude una porta e si apre un portone. Addio scuola. Benvenuta vita.
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6 commenti:
Oh, mitico Taotor...anche tu sollevi lo sguardo per guardare il bellissimo panorama che ti aspetta sull'Olimpo di coloro che hanno fatto la maturità e...quello che noti sono fogne, marciume e inutilità! XD
Ebbene si, io come te la pensavo allo stesso modo appena conclusi gli esami. Libertà.
Occhio però a non sottovalutare il doposuperiori: mi dispiace essere l'uccello del malaugurio ma io sono ancora più incasinato di prima. Spero sia solo un'esperienza personale e spero che tu possa, al contrario, godere anche oltre estate 2009 di periodi in cui sperimentare le tue idee.
E vaffanculo alla matura!
Umilmente,
Spirito Giovane a.k.a. Daniele
Daniele! Non mi illudo che l'università sarà più facile, ma sicuramente diversa. Ci sono sempre incoerenze e ingiustizie, ma perlomeno, credo, all'università sai di studiare qualcosa di utile per il mondo, mentre a scuola... è solo una rottura di tempo. E sì, ci si diverte durante il liceo, ma, insomma, il mito del "college" rimarrà sempre imbattuto. :D
Vaffanculo alla matura, già!
*errata corrige*: tra rottura di cojones e perdita di tempo ho scritto "rottura di tempo". Il senso è quello, comunque. XD
Finalmente è finita... o meglio: finalmente si comincia! Vedrai che l'università è quasi peggio del Liceo, ma almeno conosci persone nuove e hai un sacco di cose interessanti da fare e da seguire.
Riguardo alla scrittura, aspetto di vedere cosa combinerai... e fai bene a dare ascolto agli altri, ma vedrai che a un certo punto potresti trovarti con le tue idee che puntano da una parte e le critiche che sti spingono dall'altra. Insomma usa sempre anche la tua testa!
Simone
Sì, immagino che sarà più difficile. Sostanzialmente però penso che ciò che studierò all'università sarà la base per qualcosa che migliori il mondo, in un certo senso. Col latino e greco non ci fai niente, insomma. Con una laurea in farmacia (sempre se alla fine prenderò questa facoltà) hai più speranze di far bene all'umanità. Sia questo pulire i cessi o inventare un farmaco contro il tumore... XD
Per la scrittura, certamente calibrerò sempre commenti, consigli... Però ogni commento che ricevo lo prendo sempre in considerazione - a meno che non si tratti di una cazzata assurda. XD Finora però ho capito che puoi essere anche il migliore scrittore del mondo, ma un tuo racconto non potrà piacere mai a tutti. Quindi uno fa il meglio di sé, e poi alla fine si vede. Dopo tutto, non tutti amano Hemingway, Manzoni, per quanto vengano reputati i più grandi scrittori della letteratura mondiale. :)
Pulire i cessi è un compito nobile e utile all'umanità.
Ci dev'essere qualcuno che deve farlo e chi lo fa deve avere il coraggio che scorre nel sangue.
So che tu, cugino, hai l'animo abbastanza maturo per farti avanti e proporti alla graduatoria di pulitori di cessi (piena tra l'altro, di questi tempi) e servire la nostra specie con i tuoi servizi.
Vabbè... buona libertà provvisoria!
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