giovedì 15 marzo 2012

Impressioni | I guerrieri del ghiaccio, di George R. R. Martin

George R R Martin I Guerrieri del Ghiaccio A Dance with Dragons A song of ice and Fire clash of kings trono di spadeFiniti gli esami, sono riuscito a finire il brandello di A Dance with Dragons che in Italia è stato pubblicato, come tutti noi sappiamo, col titolo I guerrieri del ghiaccio e al prezzo vergognoso di 19 eurozzi.
Ora, io non sono il tipo che si legge i libri in inglese quando esiste già una traduzione italiana, e preferisco riservarmi l'onore per romanzi che nello stivale non hanno ancora trovato posto (o sono stati rifiutati).
Non sto a tirarla per le lunghe. Così com'è successo per AFFC, la distanza temporale tra la pubblicazione (e lettura da parte mia) dei libri mi ha smorzato di molto la salienza degli avvenimenti (chiamateli colpi di scena, chiamateli intrighi...). In pratica I guerrieri del ghiaccio non mi ha stupito granché.
Ho gustato solo una manciata di avvenimenti, le battute di Tyrion, la Barriera, e bon.
D'altronde, con una tale mole di personaggi e di trame, è ovvio che ci si dimentica di tutti i dettagli, soprattutto a distanza di mesi (per non dire anni; per esempio, dalla mia lettura del Portale delle tenebre e il seguito italiano sono passati più di tre anni, mi pare, e il motivo principale era il prezzo del cartonato, l'attesa per il paperback e l'attesa prevista per i volumi successivi che mi hanno dissuaso dal leggere-aspettare il seguito - leggere senza ricordare).
I guerrieri del ghiaccio è sottotono, o meglio, così è parso a me. Cause principali: "split" dell'opera originale, intervallo di tempo tra l'ultimo volume e questo, personaggi che una volta erano "secondari" diventati poi protagonisti ma ciò nonostante privi del mio personale interesse.
Ultimo ma non ma non meno importante, lo stile di Martin, che una volta osannavo, mi si svela per ciò che è realmente (maturazione mia? Involuzione sua? Credo più la prima ma non escludo un "peggioramento voluto" per annacquare una serie che gli sta fruttando tanti dragoni d'oro, soprattutto con la HBO). Lo stile lo definirei "borderline". Non racconta, ok. Mostra il necessario, ok. Ma vogliamo parlare degli infodump? Annoiano e non perché non trattino avvenimenti interessanti, ma proprio per la loro natura di infodump, intrusivo nel contesto, sostituto inadeguato della più nobile e interessante azione o del dialogo al naturale.
Da questo punto di vista, ho ridimensionato un bel po' l'opinione che avevo nei confronti dello Zio Martin. Capiamoci, bravo è bravo, non sarà di certo qualche infodump a distruggere tutto il monumento che ha costruito.
Tutto sommato però non è neanche colpa sua. Ritengo che il piccolo "fallimento" dei Guerrieri del ghiaccio sia principalmente causa della divisione (e pubblicazione) della Mondadori. Ma di certo rimane una lettura più che godibile, per un fan di ASOIAF.

1 commenti:

AryaSnow ha detto...

Secondo me in ADWD c'è un certo feticismo per la descrizione delle ambientazioni, maggiore del solito. Comunque in genere le informazioni sono più o meno in linea con il pensiero del personaggio PdV, quindi sopportabili. Però diciamo che in molti punti dubito della loro utilità, ecco.

Il libro mi è piaciuto abbastanza, ma sicuramente non all'altezza dei primi tre.
E' anche altalenante: ci sono capitoli mediocri e capitoli bellissimi.