Spronato dalla mia ragazza, ho deciso di vederlo (insieme a lei).
Flashback: di Volo ne avevo parlato quasi un paio d'anni fa (come vola il tempo!). In pratica dicevo che più che narrare lui butta giù quello che pensa così come gli viene, probabilmente senza rileggere, o forse rilegge, inserisce un aforisma rubato da Internet (true story), due termini poetici, e si compiace. Bum, capolavoro della letteratura italiana, millemila copie vendute a teenager e bimbeminkia (fino ai 40 anni).
Ecco il Palahniuk italiano.
Ecco la letteratura italiana. Volo, Moccia, Troisi.
Ecco la letteratura italiana. Volo, Moccia, Troisi.
Sigh.
Ma qui si parla del film.
Di film con Fabio Volo avevo visto Il bianco e il nero. Era estate, non riuscivo a prendere sonno, stavo un po' male con lo stomaco, qualche cocktail che non scendeva. Ma il film mi ha distratto, non mi è neanche dispiaciuto.
Ma qui si parla del film.
Di film con Fabio Volo avevo visto Il bianco e il nero. Era estate, non riuscivo a prendere sonno, stavo un po' male con lo stomaco, qualche cocktail che non scendeva. Ma il film mi ha distratto, non mi è neanche dispiaciuto.
Insomma, Fabio Volo è meglio come attore che come scrittore.
Il film in sé non è male. Chiariamoci: è una storia d'amore, quindi si parla di "gusti" personali, cioè se non ti dispiacciono le storie d'amore allora ok, sennò non vale nemmeno la pena.
La trama non è delle migliori. Lui è uno stronzo bugiardo che incontra la donna che lo induce a cambiare. Stop.
La trama non è delle migliori. Lui è uno stronzo bugiardo che incontra la donna che lo induce a cambiare. Stop.
Se fosse un libro di Nicholas Sparks, uno dei due farebbe una fine orribile a metà opera.
Se fosse un libro di Moccia, lei avrebbe 13 anni.
Se fosse un libro di Moccia, lei avrebbe 13 anni.
Volo ha perennemente la faccia da "orsetto bastonato" (un incrocio tra cane e orso, a causa della barba e la faccetta tonda), e il suo contributo al film è minimo. Isabella Ragonese (cioè la lei di turno) è già più credibile. Roberto Citran mi sembra l'unico attore che fa il suo mestiere, senza farti capire che sta recitando.
Per il resto siamo ai livelli di credibilità degli attori di Cento Vetrine.
Per il resto siamo ai livelli di credibilità degli attori di Cento Vetrine.
Mi piace (parzialmente: le chiavi di lettura del film mi sembrano un po' una cazzata) la recensione di Marzia Gandolfi su MyMovies.it, condivido soprattutto questa parte:
Se Venier taglia e ‘affina' il qualunquismo letterario di Volo, legando in maniera efficace l'intreccio sviluppato tra Milano e New York, Il giorno in più resta una commedia conformista che non scontenterà nessuno, secondo un ecumenismo elementare che scioglie tutti i nodi e mette a posto tutte le tessere del puzzle.
Insomma, mi aspettavo ampi livelli di banalità, come quelli della prosa di Volo, ma mi sono ritrovato davanti a un film che in un modo o nell'altro riesce a prendere la storia del romanzo e a renderla guardabile e apprezzabile un po' per tutti, senza eccessivi tableflip.
Inutile dire che, di mia sponte, difficilmente avrei scelto di guardare questo film, se non in caso di estremissima noia.