Ancora impressioni fugaci.
Forever war è un romanzo molto bello. Credo di averlo letto quando ero piccolo, insieme a Pace eterna, presi entrambi in estate dalle bancarelle dei libri usati. Ma non ricordavo niente della storia. Ricordo però che Pace eterna non era granché, anche se è passato troppo tempo per esserne sicuro.
La peculiarità di Guerra eterna è che, postulando viaggi interstellari a grandi distanze, che coinvolgono quindi una dilatazione temporale notevole (ridotta al minimo per l'equipaggio), prevede un arco di tempo molto ampio: in pratica la storia si svolge in mille anni, con tutto ciò che comporta, sia dal punto di vista dell'evoluzione sociale e tecnologica, sia dal punto di vista delle relazioni umane, per cui i soldati non sperimentano il passare del tempo che invece sperimentano i loro parenti, con differenze di età paradossali e conseguenze emotive relativamente alla perdita dei cari e alla difficoltà di stringere legami stabili.
Un altro aspetto interessante è la modalità in cui le navi combattono: non laser colorati che saettano da una nave all'altra, alla Star Wars, ma complessi calcoli di previsione della posizione nemica, ragionando su enormi distanze. Il Duca ne aveva parlato in questo interessante articolo.
Lo stile del romanzo oscilla a mio avviso tra il decente e il buono. Il mostrato sta là dove serve sebbene non permetta sempre di visualizzare come si deve i dettagli (il protagonista, all'interno dello scafandro, aziona dei comandi utilizzando il mento o la lingua, e questo è già qualcosa, ma non sono ben chiare le dimensioni dello scafandro stesso, né come si attivino gli altri comandi, né in che maniera i personaggi sono in grado di muoversi con l'arnese addosso, o in che maniera siano potenziati i movimenti ecc.). Ma nel complesso, è un'opera superiore rispetto alla norma, e sicuramente offre un significativo contributo alla letteratura fantascientifica.
sabato 17 maggio 2014
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