No.
Non credo proprio che scrivere un tot di pagine ogni giorno serva a diventare ottimi scrittori. Mi sono imbattuto spesso in persone che tiravano in ballo King, neanche fosse davvero il Re, prendendo tutte le sue parole per oro colato. No. Ho letto On Writing, è senza dubbio interessantissimo - esclusa l'interminabile parte iniziale -, ed è ancora più bello se lo si legge quando si è già intrapresa la "carriera" (non retribuita) dello scrittore.
In On Writing King consiglia di scrivere ogni giorno un tot di parole, insinuando che se non lo fai non sarai mai come lui.
Secondo il mio modesto parere, scrivere ogni giorno rende sicuramente più pratici, ci si orienta facilmente sulla pagina, eccetera. Ma non porta più vantaggi di quanti ne porterebbe scrivere quando si ha voglia. Anzi. Abituarsi a scrivere ogni giorno significa abituarsi al proprio stile di scrittura, togliendo ogni possibilità di cambiamento e flessibilità. Secondo me.
Scrivere una volta a settimana, invece, è abbastanza. Non cambia nulla. Di rado riesco a scrivere più di dieci pagine in una volta sola. E se sono preso dalla scrittura di un racconto, con impegni non eccessivi e altra roba, scrivo sì e no 5 pagine a botta, e per botta intendo due-tre volte alla settimana. Massimo.
La scrittura programmata non credo dia risultati buoni. I miei migliori risultati sono frutto di momenti di ispirazione. Può sembrare scontato, ma è così. Se sei davvero coinvolto in ciò che stai scrivendo, in un modo o nell'altro coinvolgi anche il lettore. Se scrivi perché lo dice la tua agenda, coinvolgi solo l'agenda, semmai - sì, questa era triste.
Imporsi di scrivere per superare alcuni ostacoli è concesso, ma è un altro discorso.
A parer mio, scrivere molto ogni giorno non è di grande aiuto, se non ci si sente ispirati. E anche in questo caso, procedere nella scrittura giorno dopo giorno coi paraocchi può anche essere controproduttivo.
È vero però che ci sono spesso le eccezioni.
martedì 18 marzo 2008
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18 commenti:
Concordo.
Scrivere molto non serve di per sé a scrivere meglio. E' "scrivere meglio" che serve a scrivere meglio, è palese.
On Writing presuppone forse una capacità critica di vedere il proprio lavoro e quindi saper cambiare stile migliorando e non "soltanto scrivendo bovinamente".
Non bisogna leggere il "scrivi 1000 parole al giorno" in modo decontestualizzato, come molti fanno, ma nel suo senso reale e ottimale: "scrivi 100 parole al giorno impegnandoti al massimo per scriverle BENE, non per buttarle là come se fossero sputi o caccole".
King non è King perché ha scritto 250 volte al giorno la frase "La pecora è bella" per quanto 250 x 4 faccia 1000 parole. Anche se a giudicare da certi scritti di King sembra proprio averlo fatto...
Il parallelo con il body building o con l'artigianato o le scienze è palese. Non si diventa esperti matematici studiando sempre lo stesso capitolo di aritmetica elementare (somma e sottrazione), ma studiando sempre di più e cose sempre più approfondite: non si imparerà mai il calcolo integrale a furia di fare somme elementari!
Non di diventa più muscolosi facendo sempre lo stesso esercizio nel modo sbagliato, ma imparando a farlo nel modo corretto: uno può fare 3 set da 30 ripetizioni di bench press con un carico ridicolo per secoli, ma non otterrà mai l'ipertrofia pettorale che arriva con carichi pesanti e poche ripetizioni.
Però se uno impara a far le cose sempre meglio, val la pena farle al massimo delle proprie possibilità dedicandoci anche tutto il giorno (o l'equivalente del Body Building: 1-2 allenamenti settimanali per gruppo muscolare e dedicare tutto il resto del giorno al culto dell'alimentazione programmata).
Con la scrittura è lo stesso.
Il consiglio che dò io è Leggere SEMPRE come se stessi correggendo una Bozza, in modo da sfruttare la lettura dei testi come studio delle tecniche di scrittura e degli stili.
Alla fine la scrittura migliorerà senza aver scritto nemmeno una parola: provare per accorgersene.
Allo stesso modo migliora il workout di un body builder studiando a tavolino gli esercizi e analizzando i video dei grandi atleti: quando vai in palestra e applichi quanto visto vedrai che le molte ore spese studiando "come fare" sono state molto più utili che andare avanti alla cieca "facendo e basta".
Lo studio e l'autocritica sono la differenza reale tra un eterno scricciolo e un energumeno.
Mi pare che abbiamo idee simili. Presto farò un articolo sul parallelo Body Building - scrittura.
Il paragone coll'esercizio fisico mi era venuto, ma temendo di sbagliare mi sono fermato. Il Duca è sempre in agguato!
Il vostro commento, Duca, è molto utile per chiunque leggerà l'articolo.
"Leggere SEMPRE come se stessi correggendo una Bozza, in modo da sfruttare la lettura dei testi come studio delle tecniche di scrittura e degli stili."
Ecatombe di sentimento, ma sì, è vero, è molto utile. Io oramai quando leggo prendo una matita e "correggo" ciò che non mi convince. È anche vero, però, che si deve soprassedere a qualche errore o incongruenza. Il parere nei riguardi di un'opera non può vacillare per colpa di una caccola.
Mi avete anche ricordato che nel prossimo post parlerò del vedere il mondo con gli occhi di uno scrittore.
Concordo pienamente. Anche perché credo che piuttosto che scrivere tanto e male sia meglio scrivere poco e bene. Insomma ragionare anche una settimana su un capitolo o un racconto, magari cercando informazioni o ripassando un po' di italiano.
Scrivere ogni giorno non ti fa diventare necessariamente più bravo, ma ti fa diventare più veloce. Il che, almeno per me, è importante. Io ho molte più idee che tempo, dunque voglio raggiungere quella scioltezza nello scrivere che mi permetta di esprimere tutto quello che ho in mente.
Gamberetta ha ragione: la velocità nel battere e nel pensare mentre si scrive sono due qualità che non vanno affatto disprezzate.
Ma in tal caso le 1000 parole al giorno non valgono di per sé "per scrivere meglio", ma per scrivere più in fretta e abituarsi a pensare in fretta.
Se poi uno non dovesse imparare mai a scrivere meglio, quanto meno sarà in grado di produrre SPAZZATURA a ritmo industriale.
Un modo come un altro per contribuire maggiormente all'emergenza rifiuti librari.
E questa non mi sembra affatto una cosa positiva!
...il vento sta fischiando un Troisi e un R.A. Salvatore?
Gamberetta, se per velocità intendi rapidità nel digitare sulla tastiera posso darti ragione - benché io non ne abbia bisogno.
Forse vuoi dire che scrivendo spesso si diventa veloci nello stendere le idee. Ma questo mi sembra abbastanza relativo, e non credo dipenda da quanto spesso si scrive.
Quando scrivo la scena di un racconto, avviene nella mia testa uno spettacolo simile a quello che dev’essere il set di un film. Distribuisco i copioni (e i personaggi si lamentano che le battute faranno fare loro brutta figura con il pubblico), allestisco la scenografia, preparo le luci, discuto gli ultimi particolari con i miei assistenti e poi giriamo.
E anche lì capitano problemi: i personaggi sbagliano le battute, le luci sono troppo basse e mi rendo conto che non si vede niente, la scenografia è ridicola e tutti si accorgono che il dinosauro è solo disegnato.
Bisogna risistemare tutto e preparare un’altra ripresa. Tutto questo richiede tempo, da pochi minuti a diverse ore, a seconda della complessità della scena. Però, scrivendo ogni giorno, girando scene ogni giorni, il lavoro diventa via via più semplice e veloce. Sai subito come mettere le luci, sai subito quale consigli dare ai personaggi per tenerli di buon umore, ti rendi subito conto che gli effetti speciali vanno sistemati, prima di cominciare le riprese.
Scrivere ogni giorno ti dona elasticità mentale, poi se non sei capace continuerai a scrivere boiate, quello è un altro problema, però se hai più o meno idea di quel che stai facendo guadagni tempo. E questo guadagno ti permette anche di essere più schizzinoso: se una scena ti è costata una settimana avrai meno voglia di rifarla solo per qualche piccolo particolare, se ti è costata venti minuti, la rifai. Ti si aprono più possibilità, ti costa meno cancellare e riscrivere (possibilmente meglio), perché stai facendo meno fatica.
Io dirò solo una cosa, giusto perché non mi va di dilungarmi in uno stupido commento: l'esercizio rende PERFETTI.
mi sembra di aver già ricordato che ben prima di King, London aveva raccomandato di scrivere ogni giorno: esattamente duemila parole (e pensate che lui scriveva su una vecchia macchina da scrivere e se voleva più copie doveva ribattere tutto d'accapo)
Non voglio imporre la mia opinione, ma DOVETE scrivere ogni giorno, all'inizio è vero, sembra una violenza a se stessi e all'arte. Poi, quando butterete l'arte dove merita (rumore di sciaquone), le cose miglioreranno.
Mai sentito parlare di scrittura esicastica?
Consiglio: racconti di un pellegrino russo.
cordialmente
avvocatospadaccino
In linea generale mi sento di concordare, ma scendendo nello specifico dei casi, credo ci siano da appuntare un paio di cose:
- Questo discorso è del tutto controproducente quando si sta cercando di stilare un romanzo; in questo caso bisogna cercare, secondo me, di scrivere il più spesso possibile, perché altrimenti l'integrità del testo va a farsi benedire (a meno di non rileggere tutto, ci si dimentica di quei particolari utili da richiamare scritti in precedenza);
- A volte, anche se si ama davvero ciò che si fa, interviene la pigrizia. Il fatto di "attendere" l'ispirazione per scrivere, potrebbe non far altro che accentuare questa pigrizia, portando a "scrivere domani ciò che si potrebbe scrivere oggi".
Il fatto è che se si scrive male, e si scrive ogni giorno, si continuerà a scrivere male ogni giorno. Scrivere saltuariamente, invece, può essere produttivo perché la "mentalità" di scrittura può cambiare in base al libro che si sta leggendo, al film visto, o ad altro.
Senza dubbio concordo con Riccardo: è importante poter scrivere un romanzo tutto d'un fiato, perché più si va lenti, più noie si incontrano.
L'esercizio rende perfetti se fatto bene.
Ma no! Sono tutte boiate.
Riflettici un secondo. Un atleta deve allenarsi costantemente ogni giorno, se si allena sì e no una volta settiaman al massimo può sperare che gli cresca un muscoletto da nulla sul braccio. Niente di più.
La stessa cosa vale per uno scrittore. Si continua finchè non si migliora. Battendo il ferro finchè è caldo.
In questo modo si affina la propria tecnica, perfezionandola sempre di più (pur rimanendo aperti ad ogni critica costruttiva e ad ogni buon consiglio).
concordo con i due punti di lostscore, non avrei saputo dirlo meglio: i romanzi si sfarinano, bisogna scriverli in fretta, almeno la prima stesura (King diceva lo stesso, se ricordo bene: non più di due mesi per romanzo. Non che King sia Bibbia, ma molti sono gli spunti interessanti).
E d'accordo anche con lo sparviero, anche per me uno scrittore è paragonabile ad un'atleta. Persino Maradona poteva fare di più se si fosse allenato e mi piange il cuore a tanto spreco di talento.
avvocatospadaccino
Fare lo stesso allenamento sbagliato fa solo male. Mentre sollevare sempre, non so, un manubrio da 4kg, in 3 set da dieci, non ti farà sviluppare molto il muscolo. Si svilupperà solo se si aumenta il peso (e si diminuiscono le ripetizioni, credo, non sono molto informato a riguardo).
È possibile che alcuni scrittori abbiano imboccato la strada giusta e rimane loro solo da studiarla e proseguire. Ma è una cosa difficile.
Se, per esempio, uno scrive coi paraocchi, facendo l'errore, tanto per dire una cosa, di scrivere "po'" senza apostrofo, ma coll'accento, continuerà a fare quello sbaglio. Se invece si ferma, un giorno, per leggere qualcosa, gli capiterà di vedere la versione giusta della parola, e avrà già fatto un miglioramento.
Ovviamente non voglio far valere la mia opinione che, appunto, è solo un'opinione.
entrambe le tesi hanno punti validi. E premesso che la scrittura è soggettiva (non so, alcuni amano scrivere nel più assoluto silenzio, altri nel caso totale, altri in altri infiniti modi) penso che la cosa migliore sarebbe scrivere ogni giorno e dopo rileggere qualcosa di abbastanza recente, tipo una settimana prima. Rispettando tutte le opinioni, non credo che qualcosa possa sostituire efficacemente la dedizione. Il paragone con la palestra forse è sbagliato, meglio quello con lo sport. In palestra non c'è spazio per la genialità, nello sport si.
avvocatospadaccino
Oso citare questo post del Duca Carraronan: http://www.steamfantasy.it/blog/2008/03/22/body-building-scrittura-e-mille-parole/
Ispirato dal mio articolo, ha sviluppato una sua idea abbastanza "decisa", a riguardo. :)
Vi sembrerà incredibile, ma esistono persone afflitte da una tale pigrizia, che per iniziare qualunque attività (anche divertente) devono vincere un'inerzia così grande, che se non si prendessero da soli per la collottola obbligandosi a lavorare non concluderebbero un tubo in nessun settore della vita!
Queste persone magari hanno in mente da giorni e settimane la scena o il capitolo precisi che vorrebbero scrivere ma non ci si mettono mai , rimandando e restando lì a perder tempo come citrulli (per poi rammaricarsene). Gente che accende il pc convintissima di voler continuare il lavoro, ma che invece si ritrova chissà come a giocare a Zuma, a cercare tappezzerie per le casette dei sims, a trascorrere ore da vegetale su internet leggendo blog che parlano di scrittura...
Penso che la regola valga per questo genere di situazioni. E' ovvio che scrivere è soprattutto un piacere, ma per alcuni anche il piacere è fatica ^^;
Concordo con chi sostiene la tesi dello scrivere ogni giorno. Basta avere un minimo di cognizione per capire, se davvero si vuole diventare scrittori, che scrivere ogni giorni non significa scrivere ogni giorno cavolate! L'esercizio dello scrivere quotidianamente da i suoi frutti se fatto con passione e divertimento, perchè se deve essere fatto tanto per fare qualcosa, allora no, tanto vale non farlo. Basta sedersi e buttare giù le idee che si hanno in mente, oppure riprendere un racconto o un romanzo, e se non si è ancora in piena atmosfera, scrivere ugualmente per entrarci e poi ricominciare da dove si era partiti. Scrivete piccoli racconti, idee, spunti, barzellette, poesie, descrizioni, riflessioni, dialoghi... ma scrivete con passione! Eviterete di dimenticarvi le regole dell'italiano (magari alcune faticosamente assimilate), prenderete il vizio di scrivere, cercherete e troverete il vostro stile, farete funzionare il subconscio per l'instancabile ricerca di nuove idee, aprirete nuove strade alla trama di un racconto o romanzo in scrittura, ecc. ecc. Inoltre è più facile trovare ispirazione mentre si scrive che in meditazione seduti dietro la finestra. Se proprio non volete scrivere, io consiglio di mettervi a tavolino a pensare alla trama di un vostro romanzo o alla pianificazione delle scene o alla descrizione di un personaggio.
Saluti,
Mario
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