lunedì 11 luglio 2011

Nuovo template, conversioni ePub, due chiacchiere sullo steam

Qualche novità.
Dopo aver acquistato finalmente un lettore eBook, egocentricamente credo che tutti dovrebbero averne uno, sicché ho cominciato ad adoperarmi per convertire i miei racconti nel formato adatto, l'ePub. Se avete un Kindle, fatti vostri (scherzo, sto smanettando con Calibre per creare formati adatti a tutti, mi toglie via un po' di tempo e io ho poca pazienza, quindi ce ne vuole perché impari bene).

Il primo racconto convertitosi alla fede degli eBook reader è In alto, nella pioggia. In occasione della divina conversione l'ho rivisto, ricorretto, aggiustato alla bell'e meglio. Si può raggiungere da qui, e dai link utili alla fine del post. Non è uscito perfetto come volevo: se sapete come migliorare la formattazione, dite pure.
Il racconto risale al 2009, scritto a maggio. Sono passati 2 anni, ma sono cambiate molte cose. Al momento sto lavorando su un romanzo - che, appena possibile, rilascerò come eBook scaricabile in mille formati - che lo segue sulla scia steam, ma molto più sul fantasy, con scommesse clandestine su marionette animate magicamente, stregoni drogati esclusi dall'ordine e ricercati dal governo, ingegneri della magia, navi volanti corazzate, e tante altre cose belle.
Ad ogni modo, ritengo questo racconto - veloce, simpatico, accessibile - come una primordiale scintilla per ciò che ho scritto in seguito.

A tal proposito volevo segnalare il nuovo template. Sì, è difficile non notarlo. Mi è stato detto che sembra marinaresco. Il mio intento era quello di combinare navigazione e steampunk, visto che ho in cantiere un progetto, una storia senza narrazione diretta, ma per resoconti diaristici, documenti, rapporti ecc., sulla spedizione di una nave volante. Qualcosa a metà tra Jasper Morello, I viaggi della Jerle Shannara di Brooks, Tifone di Conrad, Ventimila leghe sotto i mari di Verne, The rime of the ancient mariner di Coleridge. Con la differenza che: Morello ha una bella ambientazione per una storia che non ne ha bisogno. Il secondo, Jerle Shannara, per fortuna non l'ho letto e non credo che lo farò, ma è fentesi e ce lo metto perchessì. Il terzo, Tifone, è uno splendido racconto di mare che lessi a 15 anni e mi piacque di brutto. 20 mila leghe è alla stregua dello steampunk, c'è una tecnologia retrofuturistica, il Nautilus, e ci sta un punk, fucking capitan Nemo - lui è un anarchist, lui è un antichrist, anarchy in the UK! Coleridge invece è l'unico che abbia mai colto la vera essenza del fantasy, ovvero del cuore nonché la parte migliore del romanticismo, e spacca i culi a tutti a prescindere.
E in più si faceva.

Torniamo a noi.

Breve triste storia della mia triste infanzia.

Se non lo si fosse capito, come tanti sono un estimatore del fantasy. Quello medievale, quello di spade e magia, di misteri, di boschi oscuri e creature orribili affrontate da temerari eroi che portano lo scalpo del loro nemico nella Meadhall e bevono, bevono! (For the king, for the land, for the mountains! For the green valleys where dragons fly, for the glory, the power to win the black lord, I will search for the Emerald Sword!).
Quando ero piccino picciò tutta questa roba mi piaceva un frego e, da buon pre-adolescente nerd (dagli 11 ai 14 anni), ho divorato spazzatura fantasy, mi son munito di guide di D&D, ho giocato a miniature fantasy (Mage Knight), non ho cominciato con le carte di Magic perché coi numeri e le strategie sono negato, ci ho dato dentro di gdr e mmorpg. Insomma, come tanti altri ho alimentato la mia voglia di fantasy - non discernevo ancora il bello dal brutto, mi calavo di tutto -, finché non ho incontrato il romanticismo. Verso i 14-15 anni ho cominciato a leggere roba dell'800, Brontë, Stevenson, Poe (ok, non è dell'800 ma i racconti son quelli, è il romantico/gotico). E mi piaceva.
A 14 anni si è stupidi, e io ero anche stronzo.
Mi misi a scrivere una roba su un fantomatico Cacciatore di Creature mandato dal governo che raggiungeva, in treno, un villaggio in cui scorrazzavano mostri, la cui esistenza doveva rimanere segreta ai cittadini, per paura che la magia riprendesse piede nella popolazione. Eccetera eccetera.
"Evviva!" mi dissi, nello scantinato buio, con la luce del monitor in faccia, chino sulla tastiera di quel rottame che chiamavo computer. "Sono l'inventore del fantasy ottocentesco!"
Povero scemo. Poco dopo mi diedi una regolata e sgonfiai il mio ego. Conobbi lo Steampunk, accantonai l'idea, accantonai anche un po' di monnezza, cominciai a leggere Martin, King, ecc.

Ora, se si parla di steampunk si parla del Duca. E se ci si vuol schiarire le idee sul genere, ecco un post utile e chiarissimo - diffidate dai falsi, scegliete solo Baionette Librarie™!
Se avete letto qualcosa di steam o simili, vi renderete conto che lo steam - oltre ad essere il più delle volte poco punk - è sommariamente un ramo del sci-fi. O una simpatica, alternativa riedizione di racconti, romanzi, o veri e propri accadimenti storici.
E che di steamfantasy non esista praticamente nulla.
Da lettore non specifico quale sono, sebbene polarizzato verso il fantasy, ammetto di non aver trovato mai un vero e proprio mondo fantasy, utopico, di ambientazione ottocentesca. Non dico che non esista - anzi, reclamo al Duca il post promesso, sull'argomento.
Se vi dico fantasy a cosa pensate? A castelli e draghi, non a ingranaggi e pistole.
Persino Gamberetta, con Assault Fairies, pur mettendoci le fatine, ha creato un Military Aetheric Fairypunk, qualcosa di simile (alla lontanissima) a Stardust di Gaiman, dopo tutto, cioè che continua a rimanere agganciato alla nostra realtà, nonostante gli elementi fantastici.
Insomma, io voglio vedere dei cazzo di nani sparare a dei goblin mentre un cazzo di mago gentiluomo fa esplodere la testa di un cazzo di troll con una magia, alle porte di una città affumicata dallo smog delle industrie, mentre una cazzo di nave volante magica solca il cielo.

Senza volerlo, nella bozza di ambientazione che creai in fanciullezza - ambientazione sviluppata, arricchita e migliorata con gli anni, ma pur fondata sui pochi pilastri originari - rispettai grosso modo i canoni dello steampunk. Quasi.
Creai un continente dominato da un governo oppressivo, volto a eliminare la magia, finanche dalle credenze dei cittadini, in un mondo ottocentesco che sfruttava tecnologie sufficienti a sorvolare i cieli e a mantenere il controllo sulla popolazione.

Il racconto (ri)pubblicato è una scheggia di ciò che mi piacerebbe leggere.
In questi ultimi tempi mi sto adoperando a sviluppare al meglio storie cucite su questa idea (ripeto, In alto è solo la punta dell'iceberg, sono passati 2 anni, ho maturato molte, ottime idee, e mi sto divertendo a svilupparle, il problema è che vorrei scrivere 300 cartelle al giorno ma, anche se gli esami sono finiti, è leggermente difficile).

Se non lo si fosse capito, questo era un post di mezzo cazzeggio, riflessioni sparse, autopropaganda, masturbazione artistica, elogio di autori, cazzi e mazzi.
Dite la vostra, se vi va. L'argomento è vario, sicché qualsiasi cosa va bene.
Anche parlare di ortofrutticola.

P.S. Ho avuto problemi nel collegamento ftp col server. Non so perché. Core ftp di solito non mi delude. Ad ogni modo, il pdf mi dava problemi ma ho risolto. L'ePub non so se funge o no. Non mi va di controllare. Le segnalazioni sono più che gradite!
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Link utili (da oggi con messaggi subliminali)

- In alto, nella pioggia, in formato ePub. [boicottiamo le case editrici succhiasoldi e abbracciamo gli alberi così salvati]
- Breve introduzione allo steampunk, del Duca Carraronan. [Inchinatevi dinanzi al Duca, stronzi!]

3 commenti:

Seriouslich ha detto...

Perdona la mia curiosità ma dopo aver letto la trama generale del tuo primo racconta, mi viene da chiedere se il nome "Mage the Ascension" ti dice qualcosa

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Ciao!
No, non l'avevo mai sentito; dei giochi di ruolo da tavolo sono stato patito ma nel mio paesino non c'erano grandi opportunità per giocarci, e scoprii troppo tardi un negozio di gadget e miniature e giochi di ruolo, sigh!
Non l'ho mai sentito fino ad ora, ho dato un'occhiata su Wikipedia. Sembra interessante, divide però nettamente in due tecnologia e magia (mi sembra logico, perché è proficuo per il gioco; nella mia ambientazione ho immaginato una fusione totale delle due cose - tecnologia e magia -, con relativo controllo "governativo" ecc.)

Seriouslich ha detto...

La divisione tra magia e tecnologia risulta solo nella versione iniziale perché nell'edizione revised si fa intuire che entrambi siano in realtà la stessa cosa con nomi diversi.
Più interessante è il fatto che un gruppo decida di imporre la propria visione in maniera capillare tramite guerre segrete (controllo governativo e metodi di spionaggio avanzato).
Se l'avessi pubblicato all'epoca magari a quest'ora ti avrebbero pagato le royalities XD