Di per sé è già molto divertente, perché in pratica recensisce prodotti presi al discount, accessibili a tutti e la cui recensione non è granché utile. La cosa più divertente è che i pareri di Leonard sono positivi e banalissimi. Le patatine sono croccanti e salate, della pizza apprezza il formaggio. Cose del genere. Ecco un esempio (se state leggendo questo post tipo dal 2015 in poi, il link probabilmente non sarà più valido: cercate "Leonard's food review").
Ora tenete un attimo da parte il simpatico vecchio Leonard. Lo riprenderemo tra un minuto - avrete già capito dove voglio andare a parare, lo so.
Il pubblico maschile lo ignora, ma l'internet è pieno - Youtube soprattutto - di ragazze (e ragazzi) con dei propri canali/pagine/blog in cui parlano di make up: chi fa tutorial, chi fa sistematiche recensioni di rossetti, ombretti, matite per occhi, ciglia finte, creme viso, bagnoschiuma, shampoo ecc. Alcune di queste persone riescono a ottenere migliaia di visualizzazioni sul tubo, e ciò permette due cose: 1. Guadagnare visibilità per sé in maniera tale da risultare appetibile ad aziende che possono usarti come testimonial o per altre cose, tipo assumerti; 2. Guadagnare attraverso le visualizzazioni.
Guadagnare con Youtube è difficile. Non ci si sveglia la mattina e si decide di far soldi coi video sul tubo. Il guadagno può diventare notevole nel momento in cui si raggiunge il centinaio di migliaia di visualizzazioni, e ciò richiede un impegno assurdo, una dedizione pressoché completa alla condivisione sui social, uno spremersi di meningi per produrre contenuti originali e interessanti. C'è chi riesce a "impegnarsi di meno" coi reality vlog, raccontando cosa ha mangiato a pranzo e dove andrà in vacanza a Natale.
In ogni caso, il tempo richiesto è immane, è un lavoro full time che prevede ideazione, creazione, montaggio, diffusione, programmazione nel tempo per garantire una sistematicità per mantenere gli utenti iscritti, ecc. È un lavoro vero e proprio, le scadenze e il numero delle visualizzazioni mettono ansia e i commenti degli haters possono rovinarti la vita - le persone sanno essere davvero meschine.
Perché racconto tutta questa tragedia?
Perché mi piace drammatizzare.
Torniamo a noi. Come i/le suddetti/e vlogger, esistono gli equivalenti letterari, anche se molto più di nicchia.
Ora, io non frequento questi blog, perché quelli che frequento costantemente non seguono una politica come quella delle fashion blogger. Per esempio, Tapiro sul suo blog pubblica la roba che ritiene interessante, spesso roba poco conosciuta o demodé, e pubblica più o meno quando gli pare. Ho preso lui come esempio, anche se in effetti segue una linea ben precisa ("una vetrina di libri curiosi"), ma seguo anche altri blog (per esesempio Il sociopatico) che ritengo interessanti al di là delle scelte tematiche o della sistematicità con cui postano (sono iscritto via mail), semplicemente perché mi interessa il loro punto di vista o anche solo mi piace come scrivono.
Adesso vi racconto un fatterello che unirà tutto questo pastrocchio di Leonard con le pizze congelate, fashion blogger, literary blog e Tapiro.
Dovevamo cercare un libro da regalare a un amico di famiglia. La mia prima proposta era di regalargli qualche ebook, giacché possiede un eReader (l'emozione di aprire un regalo digitale non è inferiore a quella di scartarne uno materiale: grazie a dio le wishlist di Amazon e simili risolvono il problema dei regali ben impacchettati ma sgraditi che costringono a sorrisi finti come banconote da un euro; e poi chiedete ai gamer se preferiscono un paio di calze o un regalo da Steam).
Ho cercato informazioni su quale romanzo fosse più indicato come regalo, nel periodo di Natale. In teoria doveva essere semplice come pescare con le bombe. Del tipo bestseller assicurati, non per forza premi Pulitzer, bastavano anche solo letture abbastanza buone da spenderci qualche ora. Persino roba scarsa-ma-famosa-di-cui-tutti-parlano.
Mi sono imbattuto in blog che non pensavo esistessero. Blog che seguono dinamiche come quelle delle fashion blogger. Dovete sapere, infatti, che alcune fashion blogger che diventano abbastanza popolari ricevono regali da parte delle case produttrici, così da poterne fare la video-recensione ("purché se ne parli"), e meccanismi psicologici elementari come la dissonanza cognitiva portano inevitabilmente a far parlare più o meno bene del prodotto. "Beh, me l'hanno regalato, come minimo ne parlo bene per ricambiare il favore".
A quanto pare funziona anche con le case editrici che inviano i romanzi a blogger di questo tipo.
Trovo un romanzo su un blog, la copertina è carinissima, piuttosto natalizia, la recensione del blogger è positiva, anzi, di più. Ok, gliel'ha mandato la casa editrice, ma se dice che è bello, mi fido. Magari lo scarico, vedo di che si tratta, se è carino lo vado a comprare e lo si regala. Scorro i post. La dinamica è più o meno la stessa. Il blogger dice apertamente di essere stato felice di aver ricevuto il pacco, e la casa editrice X è come sempre gentilissima. Scorro i post, le recensioni dei romanzi ricevuti gratis non hanno valutazioni inferiori a 4/5. Che è come quando mi invitano a pranzo e se il pasto è insipido e mi chiedono com'è dico che ha un gusto delicato, se è salato dico che è molto saporito.
Non condanno la casa editrice: regalano il libro, fanno il loro lavoro, non costringono a fare una recensione positiva. Non condanno tanto neanche il blogger: magari gli/le è piaciuto veramente, magari si beve qualsiasi scemenza di romanzo e non dà voti esagerati per gentilezza.
Ma io qui devo fare un regalo e non posso fidarmi di queste recensioni, abbiate pazienza. E Google mi sforna blog simili, persino di lit-blogger wannabe che parlano bene di romanzi perché vogliono riceverne gratis anche loro, un giorno (che meccanismo morboso).
Per farla breve, alla fine non abbiamo regalato alcun libro, ma abbiamo ripiegato su accessori/abbigliamento. Contenti, lit-blogger? Le recensioni buoniste e approssimative non sono di alcun aiuto, e mi avete dissuaso dal finanziare una casa editrice (molto probabilmente qualche Mondadori o Feltrinelli).
E tu, utente che hai letto fino a questo punto, diffida di ciò che scrivono i blogger, me per primo. Come ho avuto modo di dire altrove, è difficile scrivere una vera recensione, e sicuramente c'è qualcosa che non va se il parere su un'opera è (al di là del fatto che sia stato regalata da una casa editrice) totalmente positivo senza che vengano forniti particolari a sostegno di questa tesi.
Come fare allora a smascherare recensioni inaffidabili? Mettiamola così. Se più che una recensione sembra una televendita, allora è fasulla o di scarsa utilità. Se si concentra solo sulla sinossi, la esalta, e non dice nulla su come viene sviluppata la storia, sui personaggi, sullo stile ecc., allora è fasulla o di scarsa utilità. Se si fa riferimento a cultura/arte/filosofia/ecc. in maniera grandiosa che puzza di aria fritta, allora è fasulla o di scarsa utilità.
Per Natale fatevi un regalo: prendetevi qualche bel romanzo, meglio se in ebook (spendi di meno, leggi di più). Prima però leggetene l'estratto gratuito, si capisce molto già dalle prime pagine. Se avete ancora dubbi cercate recensioni su Google, e siate critici, usate il buon senso.
Se nulla di ciò vi convince, lasciate perdere e andate a comprarvi un bel salamone.
Buon Natale!
[EDIT 9/01/2015: Nei commenti a questo post c'è della roba interessante, consiglio di leggerli; Tapiro inoltre ha scritto un commento così lungo da meritare un post a parte, qui il link per leggerlo.]