martedì 11 dicembre 2007

Pecore invisibili

Mi avvalgo del titolo dello scritto più importande di Kant per esprimere (non dimostrare, tanto sono sicuro che parlerò al vento XD) quanto la scienza (quella "approfondita") sia illogica e inutile. La mia sarà una Critica della scienza pura.

La base della scienza non è la ragione, ma la matematica. Spesso la matematica si camuffa da ragione, come avviene coi sillogismi (kant era brutto, kant era un filosofo, i brutti sono filosofi, esattamente come "se a = b, e b = c, consequenzialmente a = c". È consequenzialmente una cazzata.Vi sembra ragione? No! È matematica!).
Si sa che la matematica (che è scienza) deve aiutare l'Uomo nella vita, quindi si intuisce che il suo studio debba interessare le attività umane - contare i giorni rimamenti per il compleanno, le galline, i soldi da restituire... -, ergo, attività utili.

Esempio. Tra le tante diavolerie della matematica, una cosa mi ha colpito: i numeri immaginari. D'accordo, è meschino prendere come esempio qualcosa che già di per sé si prende in giro, ma fingiamo di essere seri. Ora: l'unità immaginaria è un numero che non appartiene all'insieme R dei numeri reali. Cioé: è un numero che non esiste. Che senso ha allora calcolare numeri che non esistono? Un pastore cosa fa? Conta 100 pecore invisibili? Logicamente non sta contando niente.
Nel medioevo, difatti, non si tollerava il concetto di zero, che apparteneva alla cultura araba. Ovvio. Come può un numero rappresentare il nulla? Il nulla per definizione non esiste, lo sostenne pure Parmenide, che aveva la barba! E accostando lo zero, il nulla, a un numero, come poteva questo diventare dieci volte più grandi? Cento? Mille?

Ammettiamo però che i calcoli logicamente inutili possano essere proficui. A cosa servono? La scienza utilizza radici quadrate, logaritmi e assurdità simili per costruire... edifici, automobili? Uno spreco di calcoli, ma è probabile. Si potrebbero costruire edifici normali, come quelli che si costruivano fino al '700, che di sicuro non crollano. Le auto? Inquinano, ammazzano la gente sia cogli incidenti sia non facendole fare attività fisica, ma tornano utili. Certo, senza auto non ti darebbero un lavoro a 20km di distanza da dove abiti; se usassimo i cavalli saremmo costretti a spostarci di meno - e così sì che il viaggio diventerebbe davvero tale, e ognuno troverebbe lavoro nel proprio paese, falegname, fabbro, contadino, mercante al limite.

Ma ecco il progresso della scienza: la medicina. Questo lo riconosco. Certo, non siamo più nel campo della matematica, ma della biologia. Quello è uno studio affascinante e pieno di sentimento. È vita nella vita, fantastico. Non mi sembra, però, sia affetta dal terribile morbo dei calcoli corrotti e inutili.

Un altro campo della scienza: la fisica. Esempio: Il moto dei corpi, il movimento.
In fisica il moto è il cambiamento di posizione di un corpo in relazione al tempo, misurato da uno specifico osservatore e da un determinato sistema di riferimento.
[da Wikipedia]
Andando sullo specifico con parole povere (parole che si trovano sui libri): Se tu stai fermo alla stazione e un treno ti passa a fianco, lui si muove in riferimento a te, dunque entrambi i corpi si muovono, benché tu non ti sia mosso di un millimetro. Questo ragionamento (sillogistico) è matematico e assurdo. Pretende di negare una realtà di fatto, una realtà valida sia per chi si trova nel treno, che sa di muoversi e sa che tu stai fermo, sia per chi sta fermo, poiché sta fermo e basta, rispetto al treno ma anche rispetto alla stazione e anche rispetto alla Terra, che si muove e se lo porta appresso, poiché pur muovendosi porta appresso un individuo, appunto, fermo.

La scienza che si occupa dell'universo, invece, è puro divertimento, spreco di soldi e fatica, per non ottenere nulla di concreto. Le stelle sono belle, sapere che esistono i buchi neri e altri pianeti fa sognare gli scrittori si fantascienza, ma... a cosa serve? Per mandare i satelliti in orbita, certo. Questo può anche andare. Ma perché spendere soldi per costruire telescpoi che facciano vedere cose lontane anni luce? Fra 5 miliardi di anni il sole esploderà, dobbiamo cercare un pianeta su cui continuare a vivere. Fra 5 miliardi di anni non solo saremo morti, resuscitati e rimorti, ma probabilmente potremmo non esistere più come razza. Gesù Cristo e Dio saranno già venuti per il Giudizio Universale, staremo tutti a Giosafat, al sole non bada nessuno.
Magari le auto e le industrie avranno inquinato abbastanza da distruggerci, i numerosissimi satelliti mandati in orbita pioveranno, infuocati, sulle nostre teste, o un meteorite gigante si schianterà sulla terra - i dottissimi film insegnano che non si può fare niente per evitarlo, visto che quando appuri il pericolo è troppo tardi.
Allora ci sarebbe da chiedersi: a cosa sono serviti tutti quei calcoli inutili, a cui oggigiorno tutti dànno una tale importanza? A cosa serve contare le pecore invisibili? Forse sarebbe il caso di togliere alla scienza questa maschera di estrema necessità che molti vogliono affibbiarle. No?

Una pecora invisibile

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Vogliamo parlare di tutte quello che di matematico deve studiare un povere ragazzo all'ultimo anno di lice per poter disegnare, partendo da un'equazione insentata e inutile, una stramaledetta curva che è pure sbagliata? E come dimenticare i cari vecchi orbitali che girano e girano e girano e girano e non si sa mai dove stanno di preciso? E le equazioni logartimiche? A chi mai serviranno nella vita reale le equazioni logaritmiche? Alla fine - perché c'è sempre un sunto della storia - secoli di scienza hanno fatto capire ai mortali una sola cosa; la seguente: fatti i cavoli tuoi e goditi quello che ne viene fuori.

Un post che è pura poesia, facisti. Non mi sento di correggerne una sola virgole per timore di scombussolare lo scombussolamento quantico insito nell'argoritmo di visual basic che ti ha conesso di realizzarlo (vale a dire: mi rompo a correggerlo). Mi ritrovo però in disaccordo sulla bruttezza dei filosofi. Qualcuno ha mai visto la foto di Cartesio, di Spinoza, di Hegel? Se fossero stati belli, avrebbero mai perso soldi per comprare le droghe che gli erano necessarie per titrare fuori libri e libri di cacchiate? (per la cronaca si deve sapere che odio la filosofia)

Federico Russo "Taotor" ha detto...

L'esempio di Kant era tanto per dire... Mi è capitato lui, purtroppo. XD No, la filosofia mi piace abbastanza. Ovvio, non approvo tutti i pensieri, ma almeno aiuta a vivere. Non come la matematica. :P

P.S. Il tuo commento in un primo istante mi stava sembrando una critica... XD

Glauco Silvestri ha detto...

mmmh... mi astengo... o quasi!

La matematica è un linguaggio universale. La filosofia no!
Se il mondo fosse fatto solo di filosofi, oggi, moriremmo tutti di raffreddore, non sapremmo che esistono i virus, la vita media sarebbe di 30 anni... vivremmo in grotte o, alla peggio in strutture costruite in marmo da degli schiavi.

La matematica ci ha aiutato ad imbrigliare il calore, a scaldare le nostre case, a dare cibo a chi non l'aveva, a curare le nostre malattie, a costruire strumenti in grado di identificare le malattie (Tac, risonanza magnetica, raggi x). La matematica ci permette di comunicare tramite internet... senza di essa, io non saprei neppure che tu esisti, pensi, scrivi. E tu pure non sapresti che io esisto. La matematica ci permette di comunicare e di comunicare con chiunque sul pianeta. La matematica regola il funzionamento fisico, chimico e psichico del nostro corpo. La matematica regola il movimento dei pianeti, regola i flussi climatici...

La filosofia... boh! Se non ci fosse, cosa cambierebbe?

Simone ha detto...

Ah ah, che hai preso un brutto voto in matematica?

Che certi calcoli non servono in medicina vallo a dire a chi fa la radioterapia o a chi ha bisogno di una lastra. O semplicemente vallo a dire e basta, visto che è la roba che fa funzionare il tuo blog ^^.

E i logaritmi hanno più o meno lo stesso scopo dei congiuntivi: effettivamente nella vita reale molta gente preferisce farne a meno, ma a qualcosa servono.

Simone

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Non inneggio alla filosofia, sostengo che la matematica "estrema" sia inutile, come difatti è.

@Glou, difatti raffreddori et similia non si curano coi calcoli matematici! Specie se assurdi!

@Simo, per chi mi hai preso, per una femminella frignona? :P Non ho mai preso voti alti in matematica, non è una novità, e non mi lamento (specie ora, che è tardi)! XD
Mio padre è medico ma non mi pare usi molta matematica... Anzi, non la usa proprio. E un altro medico con cui ho avuto a che fare era un chiropratico. Gli unici numeri che usava erano quelli del calendario, della posizione delle vertebre e dei soldi. ^^
Vabbe', la risposta dell'ingegnere me l'aspettavo! XD

Gamberetta ha detto...

Be’, in realtà succede al contrario: non è la Matematica al servizio dell’uomo, è l’uomo al servizio della Matematica. La Matematica è eterna e immutabile, abitatrice dell’Iperuranio; per espandere il proprio dominio usa la mente degli uomini.
È per questo che i dinosauri hanno fatto la fine che hanno fatto: non accettavano di essere schiavizzati dalla Matematica!
Non so se possa esserci difesa, ma ho paura che il nostro dipendere dalla tecnologia (e in particolare dai computer e Internet, dall’informatica, che è una branca della Matematica), ci abbia ormai già portati oltre il punto di non ritorno.

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Una volta (vabe', più volte) mi si ruppe il pc per una settimana. Scoprii che oltre alle cose che facevo al pc, non avevo altri impegni. Passai quella settimana leggendo e, non sapendo che fare, studiando!! Roba da matti. Purtroppo il pc ci ricorda sempre che dobbiamo fare qualcosa, aggiornare una pagina, controllare qui, là... Una droga, insomma. Magari però è una droga positiva, no? E poi quelli hanno costruito il computer hanno dovuto usare la matematica. Io che lo uso, invece, no! :P

Spirito Giovane ha detto...

Sinceramente, non condivido appieno queste idee sulla scienza.
Forse con gli anni il concetto di scienza si è perso dentro a un mucchio di luoghi comuni. Così come è comune il luogo che la matematica non serve a nulla. Non sono certo io che devo sfatare questo mito e non qui. Certo che molte di quelle cose che io non ho compreso, come gli integrali, sono invece utili agli ingegneri per progettare. Cosa poi progettino, lo sanno solo loro.

Per quanto riguarda i filosofi, mi dispiace quanti pensino in questo mondo che questa categoria sia andata e che non servi a nulla la filosofia. Bisognerebbe sfatare anche questo mito.
E la filosofia ci pensa da anni a sfatare i miti e le leggende sia su di se che su altre cose. Però, la platea non sembra apprezzar lo sforzo.
Non tutta, purtroppo.

Umilmente filosofo,
Spirito Giovane a.k.a. Daniele

PS: consiglierei di leggersi Popper sui collegamenti tra Matematica, Scienze e Matematica. Apre letteralmente gli occhi.

White Boar ha detto...

Federico Federico... non è vero che i numeri immaginari non esistono (non meno di quelli reali, perlomeno). E' solo un fatto di terminologia ;)

Federico Russo "Taotor" ha detto...

@Spirito Giovane, neutrale come al solito, eh? XD

@Angra, io le pecore che non appartengono al campo R non le ho ancora viste... XD

Anonimo ha detto...

Solo alcuni piccoli appunti:
- secondo quanto ci riferisce Kant stesso, la sua opera più importante non è la "Critica della ragion pura", ma la "Critica della ragion pratica". Poi Fichte si preoccuperà di dimostrare compiutamente il motivo di ciò.
- il sillogismo - ma il sillogismo è uno strumento adottato dalla filosofia, non dalla matematica, che piuttosto si avvale dell'inferenza - non è l'assurdo camuffato da ragione: il sillogismo corretto non è mai - lo sottolineo: mai - errato, o contraddittorio, o paradossale. In questo caso, è il tuo sillogismo a essere scorretto - precisamente, applichi la forma della conclusione della figura del "celarent" alla forma delle premesse della figura del "camenes" - perciò tu ne puoi trarre una conclusione insensata - ma, da quel tuo sillogismo, chiunque può trarre quel che più gli aggrada. Il sillogismo corretto è sempre vero, proprio come è sempre vera la corretta inferenza matematica. Il sillogismo è ragione; l'inferenza è ragione. La filosofia è ragione; la matematica è ragione. Rimane da dimostrare quello che comunque è il primato di una ragione - quella filosofica, fondata sulla logica trascendentale o logica dialettica - sull'altra - quella matematica, fondata sulla logica formale o analitica - e il perché e il come e il dove della consistenza di tale primato: a provvedere a questa dimostrazione, si è già impegnato Hegel, e specificamente in quel testo sublime e abissale che è la "Prefazione" alla "Fenomenologia dello Spirito" - ma, secondo il Solger, l'evidenza attesta che nessuno è mai riuscito, né altrettanto alcuno mai vi riuscirà, a compenetrare, interpretare e spiegare il completo significato di questo testo. Dopo Hegel, soltanto Severino, soprattutto ne “La struttura originaria” e nelle note sulla sincronia e diacronia all’interno della logica, è tornato a rasentarne i titanici culmini speculativi. A proposito, Bartimeus, tu in base a quale ragione affermi che quelle di Cartesio, Spinoza e Hegel, sono "cacchiate"? Puoi fondare il tuo argomento? Puoi confutarli? Puoi superarli? Certo che se tu potessi veramente, in questo sito si starebbe pronunciando un autentico genio, e allora io sarei felice. Altrimenti...
- per comprendere lo scarto e lo scacco effettivo fra la scienza e la vita dell'uomo, peroro "La crisi delle scienze europee" di Husserl, magistrale e limpidissimo, e “Psiche e techne” del nostro Galimberti.
- la fisica certo non afferma che, nella teoria del movimento, secondo l’intendimento del proprio ragionamento, l’osservatore immobile che si riferisce a un movimento esterno a se stesso debba tuttavia anch’esso muoversi – proprio in forza del ragionamento della fisica, che, secondo la tua persuasione, Taotor, vuole in questo modo negare un’evidenza innegabile. Questa teoria, che tu attribuisci alla fisica, è soltanto, ancora, una tua errata interpretazione. Infatti, la fisica afferma esattamente il contrario di ciò che tu vorresti addebitarle: che è necessario un osservatore immobile e un sistema di riferimento immobile in relazione a un altro movimento di un altro corpo, e che tanto l’osservatore quanto il sistema di riferimento debbano mantenersi immobili durante il divenire del movimento, affinché tale movimento sia constatabile, percepibile, conoscibile.
- In alternativa a Popper - consigliato dall'equilibrato, temperato e austero spirito giovane - che detesto, io suggerisco, rigorosamente nell'ordine, Feyerabend, Lakatos o Kuhn.
Tutti questi piccoli appunti, Taotor, solo per consigliarti di accertarti, prima di criticare – e così radicalmente! – le – presunte - stupidaggini di teorie invero ben consolidate, che non siano invece le tue stesse critiche, ad affastellarsi di quelle stupidaggini – plateali – che poi tu per primo vorresti contestare e ridicolizzare.
Pacatamente,

Feanor

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Benvenuto, Feanor! È un onore avervi qui. :)
M'inchino al vostro commento, ma debbo precisare una cosa: esso è sensato e giusto grazie all'erudizione di cui disponete. Ma la vostra erudizione non è cosa da tutti. Questo mi fa riflettere, dunque: perché voler diffondere una scienza esatta (precisamente, in accordo con Galilei, un sapere scientifico-matematico intersoggettivamente valido) se poi, in realtà, non lo è, ma varia da manuale a manuale. Perché, insomma, prendere le perle e darle ai porci? Vi assicuro, Feanor, che ciò che ho scritto nel post si basa su conoscenze empiriche; quello è ciò che s'insegna, almeno dalle mie parti. Da qui penso: non sarebbe meglio diffondere saggiamente questo sapere? Se dev'essere una scienza per pochi, che almeno quei pochi la conoscano bene, altrimenti si cade, come in questo mio caso, nell'equivoco.
Chi vuole, dunque, non dovrebbe poter farne a meno?

Anonimo ha detto...

Grazie del benvenuto Taotor, però non voglio che tu mi dia del Voi - desidero anzi, ma è assolutamente normale, che in questo luogo, che d'ora in poi continuerò a frequentare, mi si dia del Tu.
Premesso questo, non credo d'aver capito quel che nella tua replica intendevi esprimere, o almeno non credo d'aver capito bene tutto.
Ecco: quale sarebbe questa scienza promossa come esatta - o voluta come esatta, ma soltanto potenzialmente - che poi si rivelerebbe attualmente inesatta, e anzi addirittura intrinsecamente cangiante, suscettibile di mutazioni reali a seconda della prospettiva, del soggetto - dell'opinione forse? - da cui viene, appunto, promossa? Questa scienza sarebbe la mia scienza - precisamente: quella che in pochi cenni ho esplicitato nel mio intervento precedente, rettificando la tua concezione - o sarebbe la scienza in quanto tale, la scienza come scienza, la scienza generale, formale, assoluta diciamo? Allora, se ti riferisci alla scienza intesa come mia scienza, ti assicuro certamente che tutto ciò che ho affermato è vero; se ti riferisci invece alla scienza intesa in quanto tale, torno a specificare e sottolineare, per sbaragliare qualsiasi ambiguità, che la scienza in quanto tale è anch'essa sempre vera, corretta, esatta. Se una certa scienza viene promossa come esatta, per poi risultare, al vaglio di una verifica cogente, inesatta, se i manuali divulgano la verità di una scienza, che tuttavia si attesta evidentemente falsa, il peccato è dei manuali, non della scienza. Sono falsi i manuali, non è falsa la scienza: la scienza, così come la matematica, e così come la ragione della matematica - invero, la matematica ancor più che la scienza - lo ribadisco, non è mai falsa. Ma forse tu vuoi dirmi che i manuali, e forse anche i professori, che tu conosci, insegnano veramente, per esempio, che l'opera più importante di Kant è la "Critica della ragion pura"; che la matematica utilizza il sillogismo; che il sillogismo che tu avevi riportato è considerato corretto; che un sillogismo corretto può essere falso; che la fisica afferma che, nella teoria del movimento, l'osservatore immobile del movimento deve anch'esso essere considerato in movimento? Se vuoi dirmi questo, allora la situazione è critica, e molto deteriorata rispetto a quelle che erano le mie più prossime cognizioni. Se è così, però, sono ancora i manuali e i professori a essere inesatti, sicuramente non la scienza, o la matematica, o la filosofia.
Attendo tue delucidazioni.

Feanor

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Sì, Feanor.
Da "Ma forse tu vuoi dirmi che" fino alla fine, la risposta è sì. Finora, però, la cultura ci viene passata in questo modo, e noi (alunni?) la prendiamo così come ci viene data, è l'unica realtà che conosciamo. Di chi è la colpa, dunque? - ammesso che ci sia. :)

Anonimo ha detto...

Ti rispondo un po' in ritardo Taotor.
Comunque: Se c'è una colpa? Spero la tua domanda sia squisitamente retorica, perché la colpa, se la situazione è proprio quella di cui io ho ventilato la descrizione, e che tu - purtroppo! - hai confermato, c'è certamente, ed è, con la massima evidenza così come con il massimo rigore, da addebitare totalmente ai manuali e ai professori che propiziano tale situazione. Ti prego, sono sincero: fai un favore a me, a te, ai tuoi compagni, ai tuoi stessi professori, all'Italia, al futuro dell'Italia, alla Cultura e al futuro della Cultura: denuncia questi manuali e questi professori. Perché stento veramente a crederti - ma non fraintendermi: invero io ti credo, ma ti assicuro che vorrei non riuscirci; a questo punto, concedimi almeno il dubbio, o la dolce chimera del dubbio. Perché non vorrei mai ammettere - dover riconoscere e ammettere - la possibilità che professori tanto grettamente ignoranti possano continuare a insegnare, e continuare a insegnare senza vergognarsi. E qui non si tratta sicuramente di una mia smodata pretenziosità: si tratta, molto più semplicemente, di esigere il rispetto per la decenza - che qui è il rispetto per una decenza minima nell'istruzione. Io non voglio che un professore di un istituto superiore - poniamo, per attenerci alla considerazione del caso in questione, un professore di filosofia - conosca e spieghi perfettamente, per esempio, la riforma della critica all'idealismo hegeliano operata da Trendelenburg che si rileva nell'idealismo di Gentile nel suo superamento del protoidealismo di Berkeley, o che un professore di fisica disserti sull'attualità infinita dell'eternità dei momenti quantici nella teoria di Barbour - ma che essi conoscano il sillogismo e le leggi del moto, questo però sì, bisogna pretenderlo! Ecco, forse non è altrettanto chiaro, forse non risulta ugualmente plateale, ma le bestialità che ti sono state impartite, non sono meno gravi di quelle che verrebbero imposte se si affermasse che Dante ha scritto "I promessi sposi", che l'America è stata scoperta da Napoleone, che Picasso era un espressionista, che Maometto era induista.
Ora è più chiaro e più plateale?

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Certo che sì, Feanor.
Una sola precisazione: ovvio che il sillogismo che ho fatto nel post sia falso - l'ho anche messo in evidenza -: era un pretesto per continuare l'articolo nel modo in cui lo avete letto. A noi viene insegnato che un sillogismo è il ragionamento logico per eccellenza, e in quanto tale è sempre vero. Diciamo che lo è anche quando è sbagliato - benché si capisca al volo, ovviamente, che è sbagliato. Ho semplicemente applicato l'uguaglianza matematica al sillogismo, per entrare nell'oggetto della critica.

Grazie dell'attenzione. :)

Anonimo ha detto...

Hai levato il commento, patetico. Comunque, te lo dico da laureando in fisica, probabilmente sei ancora troppo immaturo (leggi giovane) per comprendere l'importanza della matematica nella fisica, e quindi nella comprensione del mondo che ci circonda, senza considerare il ruolo che questa ha nella tecnologia, tutta la tecnologia. La matematica è un linguaggio universale, che ci permette di formalizzare in maniera efficace e consistente l'ordine che caratterizza la nostra esperienza sensibile, e quindi, quella che noi chiamiamo "la realtà". Per quanto riguarda i numeri immaginari, è ovvio che ti sei lasciato fuorviare dalla denominazione piuttosto che dal loro significato matematico, ma sarebbe un discorso troppo complicato da affrontare in questa sede. Comunque i numeri immaginari si applicano eccome, ad esempio l'impedenza di un resistore attraversato da corrente alternata è descritta da un numero complesso. Come vedi, faresti meglio a continuare con il fantasy e a lasciare le cose importanti, o quantomeno quelle non capisci, agli altri. Faresti meglio ad essere più umile...

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Si vede che hai trascurato i commenti, non li hai letti. Abbiamo già discusso di questo, siamo giunti a una conclusione. Quest'articolo lo considero chiuso. Ti rispondo pur sapendo che potrei impiegare questo tempo diversamente.
Il tuo commento è migliore del precedente, me ne sono rallegrato leggendolo, anche se alla fine non ce l'hai fatta proprio a trattenerti, lasciandoti andare in una specie di ballo di San Vito.

Patetico io? Come vuoi.
Non cancello questo commento, ma non è un favore che faccio a te. Lo faccio a me, per chi leggerà in futuro. Da quanto hai scritto, sembri una persona da compatire.

Grazie, però. Ora credo che tutti i laureandi in fisica siano come te.

Credo che invece di fare il troll sarebbe meglio pensare a studiare e a laurearsi. Accetta tutti i voti che ti danno, 18 compreso, ché rifiutarli fa perdere solo più tempo.
Buona fortuna.

P.S. Questa discussione è chiusa.

Anonimo ha detto...

Guarda bello mio, di 18 non ne ho nemmeno uno, e francamente la mia carriera universitaria va piuttosto bene. Comunque, non capisco perchè debba essere compatito, ti ho solo dimostrato (espressione che ti piace tanto) che hai espresso pareri impropri su argomenti che non conosci, ovvero i numeri immaginari. Da quello che scrivi, posso affermare che su fisica e matematica non hai le idee chiare. Se ti interessano questi argomenti, e potrebbero interessarti perchè francamente, nonostante la spocchiosità dovuta agli ormoni, non sembri stupido, leggiti i lavori di Russel su logica e matematica, e vedrei che molte cose ti saranno più chiare. Quello che mi ha fatto letteralmente girare le palle, è stata la tua uscita in merito all'inutilità della matematica e della scienza pura. Questo non lo posso accettare, anche perchè è negare l'evidenza. Un'ultima cosa, non è mia abitudine fare il troll nei blog altrui, se ho postato sbrigativamente quei due interventi, è solo perchè ho trovato per puro caso il tuo blog, leggendo un topic sul forum di FantasyMagazine riguardo quelle perle dei romanzi della Troisi. Per il resto hai ragione, ho tanto altro da fare. Stammi bene.

Giuseppe

Anonimo ha detto...

A proposito, e qui la smetto, l'esempio sul moto che hai fatto è mal posto. Questo perchè il moto assoluto non esiste, ma deve sempre essere considerato rispetto ad un sistema di riferimento. Tra l'altro, se A e B si muovono di moto rettilineo uniforme l'uno rispetto all'altro, non c'è nessuna contraddizione a dire che A si muove con velocità v rispetto a B, e B si muove con velocità v rispetto ad A, e ciò è dovuto alla simmetria che esiste tra i sistemi inerziali. Fine della parentesi.

Giuseppe

Federico Russo "Taotor" ha detto...

Ti starò benissimo, non ti preoccupare. Tu sarai sempre il benvenuto su questo blog, sempre se non ti metterai a commentare tanto per attaccare briga.
Prendi voti migliori? Mi fa piacere, voglio sperare che l'Italia non sguazzi totalmente nell'ignoranza, come ci fanno credere.
Un'ultima cosa, e che sia l'ultima - e basta, stop, fine-: se frequenti l'università significa che puoi avere dai 19 ai 24/25 anni (non so quanti anni sono, per Fisica). O forse puoi essere più vecchio e aver deciso di laurearti in seguito. Insomma: potresti essermi fratello. Se qualcuno deve chiamarmi moccioso, deve avere come minimo quarant'anni.
Quindi non sono più moccioso di te.

E con questo concetto di fratellanza nella mocciosità spero di aver messo fine alla discussione di per sé già abbandonata.
Voglio passare un fine settimana tranquillo.

FINE

Anonimo ha detto...

Scusami per il moccioso, in effetti potrei essere tuo fratello, e in quel caso litigheremmo sempre... A proposito, a questo punto un consiglio fraterno, lascia perdere quelli di fantasymagazine, è evidente che costituiscono una specie di setta, peraltro arroccata su posizioni indifendibili, ma è chiaro che di questo te ne sarai accorto già da solo. Buon fine settimana...

Giuseppe